Salerno: la svolta dell’UdC scavalca il PdL

Aldo Bianchini

“Il progetto del PdL è fallito in campo nazionale ma soprattutto in sede locale. Confesso che a quel progetto aderii con ferma convinzione”. Inizia con queste parole Salvatore Gagliano per spiegare a giornalisti e sostenitori il suo passaggio (l’ennesimo in verità!!) dal PdL all’UdC che, manco a dirlo, lo ha accolto a braccia aperte. L’operazione di avvicinamento e di convincimento è stata lunga e difficile, ma in questo Aniello Salzano ha dimostrato tutta la sua esperienza, perché è stato lui e non altri a portare Gagliano sulla sponda elettorale dell’UdC. Continua a sparare, alzo zero, Salvatore Gagliano e lo fa senza infingimenti contro un Cirielli reo di non aver cambiato faccia ad una Provincia che ha riaccolto tutti i responsabili dello sfascio precedente. Villani, Giuliano, Cariello, Moscatiello e Sica sono soltanto le punte di diamante dell’arroganza politica di Cirielli. “A chi ha detto –continua Gagliano- che sono andato via perché non ho avuto la presidenza dell’EPT chiedo perché non si dimette da coordinatore del partito per fare al meglio l’assessore provinciale. In un partito democratico non esiste che i due coordinatori fanno anche gli assessori, per giunta senza mai essere stati eletti”. In effetti Gagliano, come da sue affermazioni, avrebbe sempre richiesto agibilità politica e mai incarichi di potere. Ha concluso il suo accorato intervento dicendo: “La nostra storia ci impone di fare una battaglia di dignità e di civiltà per entrare nel cuore dei cittadini-elettori”. Più politico l’intervento del coordinatore provinciale Luigi Nocera che chiarisce subito la posizione dei due assessori provinciali che sarebbero rimasti in giunta contro il volere del partito; da lunedì in poi ogni giorno sarà buono per cacciarli dalle file dell’UdC qualora non dovessero rispondere alla richiesta di chiarezza. Poi Nocera dice che è necessario creare una nuova forza moderata per il bene della città, della provincia e della regione. Cirielli, ha aggiunto, un minuto dopo essere stato eletto ha rinnegato gli accordi di coalizione con ben 17 liste elettorali. Tanto che oggi il vero problema è politico e non numerico con la conta del consiglieri. Assolutamente vere le affermazioni del coordinatore provinciale, il problema è politico; ma è altrettanto vero che i consiglieri eletti, tutti, ritengono che i voti raccolti siano soltanto il frutto della loro immagine e della loro azione e che per questo possono fare a meno dei partiti transitando dall’uno all’altro con sufficiente disinvoltura. E’ quindi anche un fatto da addebitare alla mancanza di “cultura del partito” che verosimilmente i nuovi sistemi elettorali (dal comune alle politiche) hanno alimentato in maniera assolutamente errata. Grande assente il gran visir di Nusco, Ciriaco De Mita, che non manchera di esserci nei momenti decisivi. Interessante anche l’intervento di Luigi Cobellis (Vallo della Lucania) che ha parlato di Cirielli come autore di una “politica cannibalesca”. E’ stato Cirielli, ha detto Cobellis, che ha espulso l’UdC dalla maggioranza volendo cooprtare anche noi nel “sistema Arechi” che altro non è se non l’antitesi del PdL. Per questo Gagliano ha perfettamente ragione quando parla di fallimento del PdL che presto si dissolverà in tantissimi rivoli senza senso e senza peso. Parte così, in un bagno di consensi, l’ipotesi candidatura di Gagliano a sindaco di Salerno; sperando che anche qui non ci siano rivendicazioni e vendette personali da consumare.

Un pensiero su “Salerno: la svolta dell’UdC scavalca il PdL

  1. Finchè la politica sarà questa, avanti tutta con il ricambio generazionale, senza esitazioni.

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