“Caro Gesù, liberaci dalla monnezza!”
“Caro Gesù manda chi vuoi tu a prendere la munnezza quaggiù!” Quello dei rifiuti, un carico annoso ed un business, che allunga le fila camorristiche. Ma Napoli, recentemente, annega tra l’immondizia. Gli scugnizzi partenopei, in piazza per una protesta che intende sollecitare le istituzioni. Dal “Don Bosco” la richiesta affinchè la via che conduce all’Istituto venga al più presto ripulita. Tenendo presente che l’arteria, non certamente secondaria: dall’aeroporto, al centro cittadino. Circa 100 ragazzi, guidati dai sacerdoti salesiani, dediti ad un’attenta riflessione sul problema e ad una rigorosa preghiera d’intercessione. Un modo come un altro per contestualizzare la fede, per comprendere che le esigenze terrene, sono sempre sotto lo sguardo divino. Che da lassù, guarda anche alle immondizie che imbrattano il nostro tempo. Ed interviene specialmente quando, dal letame non nascono i fior, per dirla con De Andrè, ma dalla monnezza, scaturiscono infezioni ed epidemie!
Ma chi dice questa preghiera? Bassolino e Iervolino o gli alunni di qualche scuola materna? Non sarebbe più onesto predicare che Gesù non si occupa di discariche? E Gesù non guarda le immondizie che sono opera nostra ma di problemi più seri. Diretttrice, la sua comunicazione a volte va a spirale zenza centrare.