Il bacio di gruppo omosex dinnanzi al Papa

 don Marcello Stanzione

 Il Santo Padre Benedetto XVI nell’omelia durante la dedicazione della cattedrale della Sagrada Familia a Barcellona  ha ribadito che l’unico vero matrimonio è unicamente quello naturale cioè tra un uomo e una donna. La reazione di protesta dell’ “orgoglio gay” dei vari gruppi omosessualisti spagnoli è stato un luridissimo e disgustoso  bacio di gruppo omosex mentre il papa in auto passava per recarsi in Chiesa tra la folla esultante delle persone normali. Nell’inverno del 1988 a Warrenton in Virginia si svolse il primo convegno degli attivisti dei vari club omosessuali degli Stati Uniti. Durante quell’assise denominata “ Conferenza di Guerra” venne delineata la strategia della lobby omosessualista per attirare sulla loro deviazione il consenso dell’immaginario collettivo, dei mezzi di comunicazione sociale ed infine l’accredito del potere politico. Gli ideologi omosessualisti Marshall Kirk e Hunter Madsen elaborarono un piano di conquista che è tuttora in corso per ottenere il consenso sociale sia all’omosessualità che al transessualismo. La strategia deve realizzarsi in modo graduale. Innanzitutto occorre inondare la società di messaggi omosessuali per “desensibilizzare” la società e questo avviene anche attraverso la moda che è in gran parte portata avanti da stilisti omo… Inoltre nei film del cinema e della televisione occorre presentare la scelta omo come una condizione normale di vita. Poi ai soggetti che rifiutano l’omosessualità per motivi di fede religiosa occorre dimostrargli che essi non hanno un vero comportamento cristiano. A questo riguardo occorre sottolineare come ormai molti vescovi di fronte ai Gay pride restano in silenzio e questo è giustamente interpretato dagli attivisti omosex come il fatto che il fronte loro opposto stia perdendo colpi…Occorre poi infondere nella popolazione dei sentimenti positivi nei riguardi degli omosessuali e negativi nei riguardi dei loro avversari presentandoli come ignoranti in psicologia, razzisti, nazifascisti, ultratradizionalisti, bigotti, ipocriti, roba da medioevo e magari omosessuali latenti… Bisogna poi far credere che l’omosessualità è innata come l’eterosessualità ed infine bisogna rendere normale l’omosessualità richiedendo ai governi matrimoni e adozioni. La lobby omosessualista  è molto potente anche economicamente è può muovere molti voti per cui è molto facile che politici carrieristi e senza scrupoli sposino la causa dei sodomiti…    In realtà l’omosessuale ha il grave dovere di fronte a Dio e di fronte alla propria coscienza di resistere alle tentazioni derivatigli dalla propria tendenza e di cercare il trattamento psicologico adeguato per conseguire un miglioramento in vista della guarigione, cioè a rapporti eterosessuali permanenti ed esclusivi. Resisterà alle tentazioni usando “i mezzi che sono stati sempre raccomandati a tutti i fedeli indistintamente dalla Chiesa per vivere una vita casta : la disciplina dei sensi e dello spirito, la vigilanza e la prudenza nell’evitare le occasioni di peccato, la custodia del pudore, la modestia nei divertimenti, le sane occupazioni, il frequente ricorso alla preghiera e ai sacramenti della Penitenza e dell’Eucarestia. I giovani, soprattutto, devono preoccuparsi di sviluppare la loro pietà verso la Madre di Dio e proporsi, come esempio da imitare, la vita dei Santi e degli altri fedeli, specialmente dei giovani, che si sono distinti nella pratica della castità” ( Dichiarazione vaticana sulla cura delle persone omosessuali, 12). “ Sane occupazioni” sono per l’omosessuale specialmente quelle che non lo mettono in continuo contatto con le persone del proprio sesso che sono dedite a tali pratiche contronatura, e quindi nel continuo  pericolo di sedurre e di essere sedotto eroticamente. Soprattutto il frequente ricorso al Sacramento della Penitenza procurerà all’omosessuale l’incontro con il sacerdote. Questi sa che “certo nell’azione pastorale, questi omosessuali debbono essere accolti con compassione e sostenuti nella speranza di superare le loro difficoltà personali e il loro disadattamento sociale. La loro colpevolezza sarà giudicata con prudenza, ma non può essere usato nessun metodo pastorale che, ritenendo questi atti (omosessuali) conformi alla condizione di quelle persone, accordi loro una giustificazione morale” (Dichiarazione, 8 d); il sacerdote sa anche di dover “dar prova di pazienza e di bontà…(senza) render vani i comandamenti di Dio, né ridurre oltre misura la responsabilità delle persone” (Dichiarazione, 10). L’omosessuale ha il bisogno di distinguere tra sofferenza e peccato, di respingere il peccato e di tollerare la sofferenza, di superare la solitudine, di uscire dal mondo in cui è chiuso, di non scoraggiarsi per le incomprensioni altrui, di essere incoraggiato dopo la sconfitta, di essere aiutato a portare una croce certamente pesante, di arrivare a guarire o almeno ad accettarsi pazientemente per quello che è, con o senza colpa. E’ perciò egoismo non aiutarlo, potendo, nei limiti consentiti alle proprie possibilità; è ingiustizia guardarlo come un peccatore impenitente e schivarlo come un reprobo; è carità venirgli incontro per illuminarlo e correggerlo, anche ripetutamente ; è apostolato procurargli mezzi e cure per aiutarlo a risolvere i “gravi problemi morali” (Giovanni Paolo II) nei quali si trova. Alla carità e all’apostolato sono chiamati il singolo, la famiglia, la società, lo Stato: insomma tutti. L’omosessuale ricorrerà ovviamente anche al medico (psicologo, sessuologo, psichiatra ecc.) che unisca alla competenza professionale la giusta direttiva morale cattolica. L’esperienza finora fatta sul miglioramento o sulla guarigione conduce alle seguenti riflessioni: L’omosessualità esercitata per molti anni è ritenuta irreversibile (salvo eccezioni) proprio come accade per i drogati o gli alcolisti di vecchia data. Se il caso si configurasse come ereditario, sarebbe molto difficilmente guaribile. Insieme con l’omosessualità agiscono, non poche volte, per un concorso di cause non sempre chiare, malattie gravi. “La sifilide negli omosessuali è frequente” (M. Eck). Anche a pratiche omosessuali è stata collegata l’origine dell’AIDS (sigla di lingua inglese indicante Sindrome di Deficienza Immunitaria Acquisita), una letale forma infettiva virale, contratta in seguito a rapporti contro natura, che intacca il sangue riducendo in maniera quasi completa le difese naturali dell’organismo umano contro le malattie, specialmente contro il cancro; una forma con incubazione a decorso lento di due o tre anni, con destinazione a morte entro un anno o due, e con alto indice di mortalità. Talvolta è l’omosessuale stesso a scoraggiarsi per parziali sconfitte o a non volere il cambiamento delle proprie inclinazioni e del proprio comportamento, anzi la lesbica, in genere, non cerca né il medico né la cura. E il desiderio del cambiamento dovrebbe essere tale da non limitarsi al livello cosciente della personalità, ma da scendere fin negli strati più profondi dell’animo. Spesso l’omosessuale che vorrebbe curarsi, non riesce a liberarsi dal “gruppo” al quale è legato e dal “giro” nel quale è trattenuto. Il matrimonio tra un uomo e una donna omosessuali essenziali è assolutamente impossibile per incapacità a procreare, impotenza psichica, grave pericolo di infedeltà, inabilità ad assumere e compiere i fondamentali obblighi coniugali ecc. Anzi l’omosessualità totale è per la Chiesa causa di nullità del matrimonio, mentre il vincolo matrimoniale è valido quando è contratto da soggetti aventi solo tendenze omosessuali, o da persone bisessuali, o da persone di omosessualità mista, in quanto il fatto non esclude in senso assoluto la possibilità dell’armonia coniugale. “Tuttavia la nostra tradizione sostiene il principio che le persone aventi una tendenza omosessuale così forte da non essere adatte per il matrimonio, devono astenersi da ogni attività genitale, proprio come ci si aspetta dai celibi eterosessuali” (Haring). Il matrimonio tra un uomo e una donna omosessuali occasionali, pur potendo risultare valido, è esposto a molti rischi collegati a diversità di interessi, a rifiuti di affetto e di unione, a fragilità di intesa, a pericoli di ricerche affettive fuori dell’ambito familiare ecc. Il matrimonio di un  omosessuale essenziale con una donna eterosessuale normale si dimostra, prima o poi, fallimentare per l’omosessualità dell’uomo e forse soprattutto per l’incapacità della donna ad accettare che l’uomo  cerchi rapporti intimi con persone del proprio sesso anche se non diminuisce il proprio sentimento verso di lei. Può essere consigliato il matrimonio alla lesbica, perché è ritenuta capace, nonostante la sua tendenza, di compiere l’atto coniugale e di accudire ai figli senza troppe difficoltà, per il prevalere in lei dell’istinto materno. L’omosessuale che cerca il matrimonio ha il dovere di informare della propria inclinazione chi dovrebbe essere suo futuro coniuge. I fatti dimostrano che il ritorno all’irregolarità è possibile anche dopo anni di vita matrimoniale. Una certa tendenza anomala, provocata o, se c’è, innata può essere curata prima dei trent’anni, con ottime possibilità di riuscita. I bisessuali possono guarire abbastanza facilmente,  possono sviluppare un comportamento chiaramente eterosessuale e trovare nel matrimonio il correttivo della propria situazione; tanto prima guariscono quanto più collaborano con il medico e si svincolano dai compagni. La nevrosi associata all’omosessualità può esser guarita, così che questa possa essere controllata più facilmente. Un omosessuale fornito di personalità matura può riuscire a dominare i propri impulsi quanto più avanzerà verso la maggior maturazione in tutti quei campi nei quali si sente libero. Quello che è semplicemente acquisito può essere eliminato con un buon trattamento psichico che restituisca la primitiva natura. Sono già un successo trasformare l’omosessuale sfacciato in omosessuale latente, e condurre l’omosessuale ad accettare serenamente il proprio difetto esistenziale pur nello sforzo di superarlo. Insomma, in genere, la cura delle persone omosessuali non appare oggi né facile né breve né superficiale; la guarigione non è sempre definitiva; tuttavia secondo un famoso moralista redentorista di venerata memoria “dallo studio di una vastissima letteratura io sono giunto a formarmi la convinzione che i casi realmente inguaribili sono assolutamente una minoranza…Io ha esperienza di sorprendenti guarigioni di omosessuali pretesi inguaribili” (Haring).

30 pensieri su “Il bacio di gruppo omosex dinnanzi al Papa

  1. don marcello tu vaneggi e sei pure un poco pericoloso per quello che scrivi. dovresti essere più misericordioso, dovresti amare il tuo prossimo pienamente. dentro ti te alberga una strana inquietudine che mi spaventa. mi sembri come quei preti che benedicono i vessilli prima delle guerre.
    ti auguro tanta pace.

  2. Demagogia allo stato puro. Così si allontanano i fedeli dalla chiesa, riempiendosi la bocca di giudizi e non di comprensione. Non trovo accettabile che vengano pubblicate affremazioni così pericolose. Gli omosessuali non sono ammalati. I preti dovrebbero fare i preti, non i medici. Spero che nessuna povera anima così duramente condannata si lasci andare a gesti inconsulti leggendo quest’articolo così superficiale e gretto. Don Marcello scriva di santi e lasci perdere gli uomini, sono troppo al di sotto del suo livello.Cristo ha avuto più umanità di lei, e lui era Dio, lei è un uomo.
    Marcello

  3. Caro don Marcello,aspettavo un tuo intervento su questa problematica e leggo che l’hai trattata con sincera serenità. Quella serenità che ti ha sempre contraddistinto.
    Hai voluto quasi dare una giustificazioni e hai porto una mano misericordiosa a questi nostri fratelli che gozzovigliano nel peccato contro natura.
    Dico gozzovigliano poiché, Grillini e non solo lui, noto omosessuale, in una trasmissione televisiva da Costanzo, disse chiaramente che loro, omosessuali, non erano affatto malati, ma piaceva fare quella pratica.
    Io più volte ho frequentato circoli di ex tossicomani, riunioni d’ascolto di ex alcolisti..ecc.,loro affermavano proprio questo : “a noi piaceva drogarci perchè…., a noi piaceva bere perchè….”
    Ecco, caro don Marcello,potrei anche sbagliare a rifarmi a queste mie esperienze, però penso che l’alcolismo, la droga, l’omosessualità è solo un VIZIO.
    Un vizio che distrugge l’essere nella sua umanità e che a lungo andare potrebbe distruggere l’umanità.
    Per il sig. Marcello che si indigna, vorrei sapere se lui non si prodigherebbe per salvare un giovane dal vizio della droga, dell’alcol, o dell’omosessualità oppure chiederebbe umana comprensione?
    In questa DEMOCRAZIA LIBERTARIA dove si attacca giustamente un settantacinquenne, che se la fa con prostitute, si accetta la RELATIVIZZAZIONE, si chiede di comprendere ogni forma di VIZIO che porta alla distruzione della Famiglia, dello Stato, dell’Umanità.

    Sig. Marcello lei chiude il suo intervento con:” Cristo ha avuto più umanità di lei, e lui era Dio, lei è un uomo.
    Le vorrei ricordarle, se è un CREDENTE, che l’Omosessualità, come ogni peccato contro natura, è un PECCATO CHE GRIDA VENDETTA AGLI OCCHI DI DIO.
    San Paolo: 1 Corinzi 6:9 Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’illudete; né i fornicatori, né gl’idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti, …… erediteranno il regno di Dio.
    Per non dilungarmi nelle citazioni delle Sacre Scitture.
    “Signore..perdona loro perché non sanno (oppure sanno bene) ciò che fanno”
    In bocca al lupo

  4. Marcello, questa volta sono del tutto d’accordo con te!
    Questo articolo ha il sapore di un manifesto della santa inquisizione. Siamo ancora fermi lì! Se l’omosessualità è una malattia, allora cos’è la pedofilia? Questa sì che è una patologia da curare perchè arreca danni devastanti in chi la subisce,epppure non viene neanche menzionata.PERCHE’?

  5. Per il Lupo Solitario: Lei che è credente integralista cosa ne pensa della sofferenza di chi convive con i segni della violenza sessuale pedofila o pederasta? E senza strumentalizzare la piaga della pedofilia nella chiesa, cosa ne pensa dei pedofili in genere?Se non è questo un peccato che grida vendetta al cospetto di dio, allora non ci capiamo proprio. L’omosessualità non è una malattia, non ha senso paragonarla alla tossicodipendenza o altro di patologico. Io capisco la chiesa che si indigna di fronte a certe esternazioni, ma farneticare di lobby è decisamente esagerato. La carità cristiana si manifesta con i fatti non con le chiacchiere, specialmente se le chiacchiere sono fatte senza competenza e possono arrecare danno. Per Civetta, grazie del sostegno. Io veleggio da poco su questo ottimo giornale e usando il campo di ricerca in alto si scoprono cose interessanti: provi anche lei digitando pedofilia.
    Marcello

  6. nel tempo mi sono fatto una convinzione che don marcello e il lupo siano la stessa persona. comunque la pensano proprio uguale. così uguale che messi da soli in una stanza si annoierebbero di solitudine. oppure si mangerebbero tra di loro.

  7. Signor Michele: interessante teoria. Per noi occidentali gli orientali s’assomigliano tutti. Allo stesso modo gli integralisti paiono tutti uguali, qualunque fede servano.

  8. on la massima pacatezza , e senza offesa a nessuno, ritengo che , seppure do’ ragione al signor Marcello e alla gewntile Civetta, mi va di dire che, personalmnte, ho immane rispetto per chi è nato diverso. Non faccio una colpa a chi è nato omosessuale, daltronde, che colpa potrebbero avere se Iddio ha voluto creare una diversità della vita? Sarebbebbe, però , più logico se si evitasse di manifestarlo ai quattro venti, ma fare in modo di essere, sì, se stessi, ma mostrarsi al pubblico con compostezza e in maniera ponderata, così come fanno tutti, ed evitare motivi di scandalo. Questo è il mio pensiero.
    Ho gia raccontato da qualche parte che, in un ristorante franco- americano dove lavorai per un periodo da giovane a New York, vi erano 20 camerieri , due capisala ed il proprietario. Erano quasi tutti omosessuali, ma tutti con estremo contegno, e posso confermare che da loro non ebbi mai uno sgarbo da qualcuno di loro. Mai che avessero manifestato la loro diversità ed erano rispettosi nei miei riguardi.
    Voglio dire che si può essere diversi, ma senza infastidire gli altri, così come si conviene vivere in società. Quindi, non ho proprio nulla da dire contro i diversi.

  9. Come ho già avuto modo di scrivere, grande uomo il Signor Varriale. Che bisogno c’è di manifestare pro o contro altre persone. Ci sono gli omosessuali al mondo. E allora? Sono daccordo sull’evitare inutili scandali, ma anche evitare giudizi senza appello. Ci vuole rispetto per tutti. La chiesa ha ragione a chiederlo, ma anche le persone hanno diritto ad esistere. Nessuno in terra a diritto a giudicare, se non vorrà essere giudicato. Il lupo ed il sacerdote, che si ergono a difensori della verità, dovrebbero ricordarlo. Il Cristo ci ha messo in guardia anche dai superbi.
    Marcello

  10. Anch’io la penso come te,Alfredo,però per loro è una forma di provocazione, visto che sono i più esclusi dalla chiesa cattolica, anzi sono da essa considerati il MALE ASSOLUTO.. Non dimentichiamo che è stata l’unica categoria sociale ad essere stata esclusa dal Giubileo..

  11. x Marcello, cosa vuol dire credente integralista?
    Lei mi può accreditare, di cercare, di non deviare dalla “dottrina” Cattolica, e niente altro.
    Io non capisco chi si definisce “cristiano x il socialismo, democratico, liberale, conservatore, integralista, adulto…ecc.
    Io conosco solo chi cerca di essere Cristiano Cattolico, interpretando la Fede, seguendo chi è “DEPUTATO AD INTERPRETARLA.
    Per DUEMILA ANNI c’è stato il Magistero della Chiesa che, attraverso la Teologia, ha reso attuale il “messaggio” di Cristo.
    Purtroppo le sue affermazioni sono , secondo me (ecco che giudico) sono eretiche, poichè prendono una sola parte del “messaggio” di Cristo e lo portano fuori dal contesto in cui quelle affermazioni sono state fatte.
    Tuttavia, ho anche io alcuni amici omosessuali.
    Quando stiamo insieme, si discute da uomo a uomo, dando ancora una volta ragione alla mia teoria: Quando vogliono ritornare…”uomini” sanno esserlo, poichè il “vizio” come il fumo, può essere sconfitto, basta volerlo.
    Un ultima cosa per il sig. Zecca.
    Ho conosciuto Don Marcello circa dieci anni fa, l’ho incontrato forse due volte, ma le assicuro che don Marcello è …un “agnellino”.
    in bocca al lupo

  12. Credente integralista? Semplice: è colui che accetta solo ciò che deriva dalla voce che viene oltre il Tevere, colui che trova falso, anche se conseguita con scientificità, una verità contraria ai dogmi ecclesiastici, colui che non ha coscienza propria ma quella che proviene dalla fede. Sa, caro lupo, quante donne e quanti uomini morti tra mille tormenti invocando Dio e cantando un bel “Te Deum” alla fine? Io penso che lei lo sappia benissimo ma forse vuole rifiutarsi di dare credito a fonti storiche (noti bene) scritte da uomini di chiesa che documentano tali orrori. Integralista, cattolico o musulmano, è colui che mette all’ultimo posto la sacralità della vita. Non trova strano non trovare questo concetto nel cattolicesimo?
    Marcello

  13. “Tuttavia, ho anche io alcuni amici omosessuali.
    Quando stiamo insieme, si discute da uomo a uomo, dando ancora una volta ragione alla mia teoria: Quando vogliono ritornare…”uomini” sanno esserlo, poichè il “vizio” come il fumo, può essere sconfitto, basta volerlo”.

    Ma Lupo, sta vaneggiando? Cosa vuol dire “quando vogliono ritornare uomini”? Hitler aveva idee fondamentalmente più chiare delle sue. Infatti ha considerato gli omosessuali come uomini da sfruttare e poi far passare per un camino. Lei è solo apparentemente più pietoso ma più ignorante perché ha radicata nella sua mente la teoria “Marcelliana” dell’omosessuale come “malato”. Avete il dovere morale di colmare questo vostro deficit.

  14. Il 14 novembre festeggio a Campagna 20 anni di sacerdozio siete tutti invitati Lupo solitario, Civetta, Marcello, Lucia Russo e Michele Zecca: La cena è alle ore 20. Ovviamente sono invitati tutti i redatori e i lettori di Dentrosalerno. Vi apetto.

  15. Complimenti Don Marcello per la felice ricorrenza e per l’elegante modo di chiudere la discussione. Purtroppo resta aperta la discussione della misericordia che in questo articolo non c’è. Forse sarà l’invitato che brilla per assenza alla cena. Auguri per i prossimi anni.
    Marcello

  16. Grazie per l’invito, don Marcello ma, non potendo essere presente, la invito a ricordarsi di noi quella sera e a tenere in considerazione anche qualche ns riflessione. Auguri per la sua opera e per un sacerdozio veramente misericoordioso ed evangelico .

  17. don marcello vi guardo da lontano ma ciò non toglie che ti faccia i miei più cordiali auguri – e mi chedo come mai non ho festeggiato la ricorrenza per i miei 10 e 20 anni di lavoro (forse per i riformati, conciliati, concilianti, conciliatori, lavoratori, che se non sono atei almeno sono un poco incerti e sospettosi) non si usa – detto ciò caro don marcello: “IN BOCCA AL LUPO!”

  18. E’ interessante sottolineare che i commenti di critiche ai miei articoli antiomosessualisti siano nella quasi totalità di natura emozionale e non si basino invece su argomenti presi dalla Bibbia, dalla filosofia, dalla psicologia per confutare le mie affermazioni…Chi non è d’accordo con le mie idee riguardo all’omosessualità che poi sono quelle di tutte le religioni, della legge naturale e di tantissimi non credenti e libero di farlo ma se mi vuole zittire mi deve dimostrare quali sensati argomenti biblici, logici o scientifici può contrapporre ai miei! Dove l’omosessualità è stata socialmente accettata le società si sono autodistrutte. Il bacio omosex in pubblico è un atto di pornografia pubblica e come tale va vietato e severamente penalizzato. Chiamare male il male è un atto di verità. Non mi lascio togliere da nessuno la libertà di parola con pseudomotivazioni di mancanza di misericordia… Devo rendere conto non a voi ma a Dio, alla mia coscienza. E queste mi dicono che faccio bene a scrivere cose che a voi danno fastidio ma che io ho lungamente meditato e studiato per decenni! Grazie degli auguri.

  19. Caro Don Marcello, mi sembra che nessuno di noi, esprimendo semplicemente la ns idea od opinione abbia inteso zittirla; se mai è lei con questa risposta a manifestare qualche segno di sofferenza nei confroti di chi la pensa diversamente da lei.Stia tranquillo,
    nessuno le vieta di pensarla secondo come i suoi studi le suggeriscono. L’importante, come dice lei, (anche se a volte questa espressione mi evoca brutti ricordi)) è “sentirsi con la coscienza a posto”. Per quel che mi riguarda anch’io mi sento con la coscienza a posto perchè mi appello alla Diciarazione Universale dei Diritti Umani dove si afferma:”Articolo 1
    Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza..
    Articolo 2
    Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione…”
    Gentile Don Marcello ,le faccio davvero i miei piu sinceri auguri e resto in attesa di un suo articolo che magari possa trattare anche il tema della pedofilia.

  20. Come al solito, mi scuso per gli errori di battitura a causa della fretta, ma mi pare che il messaggio alla fine sia ugualmente comprensibile.

  21. Non vorrei far mancare i miei sinceri auguri a don Marcello. Al di lè delle divergenze e delle “chiusure ideologiche” o “emozionali” siamo tutti figli di Dio. Quindi fratelli.
    Tanti auguri a don Marcello.

    Fulvio Sguerso

  22. Venti anni di vita sacerdotale, non sono solo venti anni di “lavoro”.
    Per un buon sacerdote, sono una intera vita dedicata al prossimo.
    Soccorrere il più bisognoso, consigliare l’incerto, consolare gli afflitti e perchè no, una bella serata con amici a cantare le lodi del Signore.
    Caro don Marcello, probabilmente non ti ricorderai neanche di me:una sera ci scontrammo su una problematica di eticità, dopo mi abbracciasti, quasi per chiedere perdono per quel tuo modo “forte” di difendere le tue tesi, quell’abbraccio non l’ho mai dimenticato.

    Questa sera leggo del tuo disappunto, su come gli amici hanno confutato le tue deduzioni, penso che anche a loro in questo momento non gli faresti mancare un tuo abbraccio forte e caloroso.
    Tuttavia, io che sono e rimango un lupo solitario, ribadisco che il loro modo intollerante di contrapporsi a chi non vuol farsi coinvolgere da “questo” mondo, è solo frutto della loro coscienza che non ha certezze.
    Difendono gli “altri” per cercare giustificazioni le loro debolezze.
    Certamente non farai mancare a me e a loro le tue preghiere affinché, tutti, possiamo trovare la strada della VERITA’.

    Grazie Don Marcello per l’invito, per Domenica, ho già preso degli impegni tuttavia mi propongo di venirti a salutare al più presto e probabilmente, vedendomi, ti ricorderai dell’episodio che ho citato.
    Tanti auguri per la tua “missione” terrena e ricordati di me nelle tue preghiere.
    AUGURI!!! e…
    in bocca al lupo

  23. Si continua a ribadire che non si vuole parlare di PEDOFILIA.
    Per questo motivo precedentemente mi hanno accusato di una reazione scomposta a delle mie esternazioni su quest’argomento.
    Posso solo raccontarvi un episodio che ho vissuto.
    Ero un ragazzotto, 13/14 anni,tutto casa, palestra, amiche …
    Fui avvicinato da un “frocio”, all’uscita dalla palestra e mi offriva 500 lire se mi fossi appartato con lui.
    Gli tirai una sberla e lo allontanai.

    Si cara Civetta, era PROPRIO un omosessuale che cercava di corrompere un ragazzo appena più grandicello di un bambino.
    Io resistetti all’offerta (500 lire, quaranta anni addietro, erano dei bei soldini, in particolr modo per un ragazzotto terzo di cinque figli, con un papà onesto operaio),ma quanti altri giovani quel mascalzone aveva corrotto?
    Su “il Giornale” ho letto che Ventola, ha difeso i pedofili.
    Ora capisci perchè il sottoscritto da sempre è stato contro gli omosessuali?
    Per l’esperienza da me vissuta,POTREI SBAGLIRMI, posso affermare che i più pericolosi seduttori di bambini sono proprio i gioiosamente “Gay”.
    in bocca al lupo

  24. In una società dove regna il disordine, la camorra, la mala politica, non poteva che accadere che si mancasse di rispetto anche a Benedetto XVI.

  25. XYZ, la camorra, la malapolitica, il disordine, la spazzatura nelle strade, le prostitute che diventano famose, tutto succede in Italia. Il bacio omosex davanti al papa è di cattivo gusto siamo daccordo, ma ce ne sarebbe stato bisogno se la chiesa avesse non dico apertura ma almeno non condannasse i gay come se fossero peggio dei delinquenti che ammazzano? ho sentito più volte il Papa pronunciarsi sui preti pedofili, ma la parolina magica scomunica no. Sarà che sono vecchio e comincio ad essere sordo. Al Lupo, finalmente comincio a capire dove nasce tanto risentimento, e le do ragione, si è imbattuto in un gay pedofilo, quindi in un pedofilo. Questa mi pare la verità. Ma non mi può negare che il marcio vero sta nella pedofilia. Ci sono tanti gay che non fanno male a nessuno. La violenza sessuale è SEMPRE da condannare, etero o gay che sia.
    Marcello

  26. Fin dai tempi remoti gli omossessuali sono sempre esistiti e d esisteranno di sicuro fino all’eternità.Sono persone da rispettare e non da criticare. La natura ha voluto che che vi fossero tali differenze sessuali e nessuno ha diritto di criticare.
    Rispndendo al Signor Lupo, devo dire che durante il pieno periodo dell’alluvione a Salerno del 1953, essendo stato anch’io alluvionato, dovetti recarmi nei vari enti comunali e provinciale per ottenere quei piccoli aiuti di sostentamento, sia di alimenti che di altri beni. Avevo vent’anni ed in uno degli uffici vi era un impiegato pederasta che voleva corrompermi con qualche sigaretta.anche sapendo che , in quel momento aveva a che fare con un disgraziato alluvionato. Lo scanzai di forza.
    Ma questo non vuol dire che tutti gli omossessuali infastidiscono la gente, anzi , a merisulta il contrario, e nella vita ho avuto tantissime esperienze in merito avendo dovuto lavorare con tanti di loro , da cui non ho mai avuto alcun fastidio.
    Detto questo , credo che sia bene fare il paragone con tanti uomini che cercano a tutti i costi di corrempere le ragazze che non ci stanno al gioco, allora come chiameremo questi uomini? Credo che sia una cosa che non ha risposta; come si dice , l’uomo e cacciatore?
    Distinti saluti, Alfredo

  27. E’ una colpa Sig. Lupo se il Dubbio e non la Certezza ci sprona a ragionare?Io penso di No! Ma di una cosa ero CERTA: che lei non ha dubbi su niente e che le sue sono solo certezze.Non posso che invidiarla. Ciò la fa sentire sicuramente più vicino a Dio, però non tutti hanno questo privilegio, cosa vuole fare,ammazzarli? abbia perciò la bontà di permettere a noi di vivere e di esprimerci da esseri umani e pensanti quali siamo.

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