Halloween 2010

Paolo Pozzuoli

“Mutatis mutandis” – oppure no – tutto scorre vertiginosamente, a ritmi frenetici, ad una velocità impressionante. E le tracce, i segni lasciati sono evidenti e fanno riflettere, oppure no. Ed il pensiero va e vaga fra lontane radici per trovare e cogliere il trait d’union ad una realtà totalmente diversa e sconvolgente come sarà senza ombra di dubbio quella che ci apprestiamo a vivere in questa vigilia del 1 novembre,  giorno in cui la Chiesa cattolica festeggia tutti i Santi. Infatti, la prossima notte,  mettendo da parte il mese di ottobre e squarciando le tenebre per accogliere novembre, è la più lunga dell’anno e, in quanto tale, consentirà di folleggiare per un’ora in più. E’ la notte di una festa che non ha nulla a che vedere con le nostre tradizioni, importata com’è non si identifica in alcuna, ma, adottata e adattata  alle nostre esigenze, al nostro modo di vivere impertinente ed esagerato, ci spinge ad … uscire fuori dalle righe, a … sconfinare, a … superare i limiti del lecito e della decenza che, si voglia o meno, sono sempre e comunque soggettivi. È la festa che ha preso le distanze e si è allontanata fino a smitizzare riti e credenze di antico retaggio, ragione di vita e leit motiv esistenziale di un popolo nordeuropeo famoso nei secoli precedenti la venuta di Cristo. Una festa di mobilitazione generale, di totale coinvolgimento: un business del peggiore consumismo per l’ingente sperpero di soldi e l’enorme spreco di un ortaggio povero, la zucca, che finisce per perdere sia i tradizionali e riconosciuti valori simbolici che i ricercati, qualitativi e gustosi gastronomici. Come dire, uno schiaffo alla fame nel mondo più che un modo per … esorcizzare la fame nel mondo. Per i più piccoli, invece, la festa è l’occasione per prendere confidenza con tutto ciò che è ‘noir’ ed ‘horror’ consentendo loro di avvicinarsi, debuttare e tuffarsi nel macabro. Ed è certamente un modo per cominciare ad affrancarsi dai genitori, schivarne e non subirne la presenza quando qualcuno la consiglia e/o l’impone. Un debutto – quello dei bambini – innocente per le dolci filastrocche recitate, per i simpatici disegni colorati ed i curiosi addobbi preparati, ma tosto quando imperiosamente pronunciano ‘dolcetto o scherzetto’: due parole – un aut aut – che, per alcuni, rappresenterebbero l’abc del bullismo. È anche la notte in cui non manca chi è pronto ad approfittare del clima esageratamente allegro ma dal substrato goliardico per trasformare la festa a proprio uso, profanando cioè tombe, tabernacoli e pissidi al fine di somministrare il cliché del macabro, del satanico, e dare pratica attuazione a messe nere. A contrastare la festa paganeggiante, consumistica, lugubre, S. E. il Cardinale Carlo Maria Martini ha sottolineato che “questo tipo di feste è estraneo alla nostra tradizione, a valori immensi come il culto dei defunti che apre la speranza all’eternità” e S. E. il Cardinale Tarcisio Bertone ha evidenziato che “l’Europa del terzo millennio ci lascia solo le zucche e ci toglie i simboli più cari! No, Halloween non mi piace per niente”.  S’è aggiunto infine l’invito ai fedeli a tuffarsi nello spirito della festa di Ognissanti attaccando alle finestre un santino. In proposito, mi piace ricordare che, anni fa, tanti anni fa, il caro, indimenticabile e mai dimenticato Franco de Michele, originario di Cesa, dal curriculum professionale, sindacale e politico di tutto rispetto, ogni anno, nella speciale ricorrenza del 1 maggio, in chiara antitesi con la festa dei lavoratori dalla quale prendeva le distanze ritenendola ispirata e legata ad un marcato anticlericalismo, organizzava a Paestum la festa di S. Giuseppe falegname.

 

 

15 pensieri su “Halloween 2010

  1. Due cose: la notte di Hallowen è il 31, mentre il cambio d’ora è stanotte, meno approssimativi. Poi è meglio una festa fatta per divertirsi o leggere spesso di fiamme e fuochi eterni e di anime disperate che si accalcano fuori dalle chiese? Non so. Poi la fame nel mondo non si rimedierebbe certo mandando zucche in Africa, però se il vaticano pagasse l’ici sulle sue proprietà, lo stato italiano potrebbe versare qualcosa anche per contrastare la fame nel mondo. O no?
    Marcello

  2. Siamo vittime e preda del consumismo ameriKano. Ogni occasione è buona per distogliere, a partire dai più giovani, noi italiani dalla Tradizione Cattolica.
    La notte di halloween, quest’anno precede l il giorno di tutti Santi, non sostituisca la festività della “Regalità di NS Gesù Cristo con questa pagliacciata jenki dal sapore diabolico.
    in bocca al lupo

  3. La notte di Halloween precede sempre il giorno di tutti i Santi, caro Lupo. Cosa c’è di male nel festeggiare in allegria una tradizione antica, più antica del Cristianesimo? Sul consumismo sono daccordo, ma se è per questo Natale non è forse diventata la festa consumistica per eccellenza? Il satanismo nulla ha che vedere con una festicciola per bambini, non esageriamo le cose. Piuttosto vedo che sulla fame nel mondo nessuno aggiunge nulla. Strano, visto che dal 2014 l’ici il vaticano la pagherà davvero. Nessuna retroattività. Io ragionerei sui problemi del mondo, prendendo a modello San Francesco, piuttosto che prendermela con una festa che alla fin fine è solo una festa. Ma si sa che si vede la pagliuzza nell’occhio degli altri e non la trave nel proprio.
    Marcello

  4. x Marcello
    ..potrei parlarle di tradizioni Celtiche, oppure di quando da bambino andavo nei campi a “rubare” le zucche da svuotare e metterci i lumini dentro per far spaventare le vecchiette timorose, oppure quando la sera mettevamo la scopa dietro la porta di casa perchè” la strega “si sarebbe fermata a contare i fili di paglia prima di entrare e quindi fatto giorno sarebbe tornata nell’oltretomba da dove veniva, intanto si recitava il S. Rosario per invocare la protezione della “Madonna”.
    Tuttavia Sig. Marcello, ho detto che questo non è solo consumismo, e a partire dai più giovani tende ad allontanare gli italiano dalla loro tradizione Cristiana e Cattolica.
    Per questo motivo ci si allontana anche dalla solidarietà verso il più povero e il più debole, poichè questa festa è solo “CONSUMISMO, EGOISMO, EDONISMO.
    Per lei va bene questo?
    Auguri!!!!……..e
    In bocca al lupo

  5. ……ancora..

    “Il filosofo e critico letterario Damien Le Guay nel suo libro “La faccia nascosta di Halloween” (edito in Italia dalla Casa editrice Salesiana Elledici), significativamente sottotitolata “Come la festa della zucca ha sconfitto tutti i Santi”, definisce Halloween come un emblema del neopaganesimo, mettendo in luce le sue distorsioni della realtà e le implicazioni negative che può avere sulla psiche dei più piccoli”.

    Questa festa, dettata dal paganesimo, dal consumismo e dall occulitismo, porta con se un grave sgarro all’ identità cristiana del nostro paese.
    in bocca al lupo

  6. Caro Lupo,
    le tue sono semplici opinioni e se riporti qualche cosa di serio, sai bene che il mondo è fatto di giudizi che si contrappongono. Ma dell’ICI evasa che mi dici? Marcello non c’è andato tanto lontano dal farci capire che quelli dell’otto per mille godono ancora di privilegi che un povero diavolo monoreddito neppure si sogna. E rompono pure su Halloween…

  7. Lupo, lei l’ha presa sul personale, non è il caso. Siamo qui a scambiarci idee, tral’altro penso suppergiù da coetanei. Sono daccordo sul consumismo, già detto, non daccordo sull’occultismo. Quando ero bambino di halloween non si sapeva niente, ma a catechismo quante volte mi son sentito ripetere che i peccatori bruciano nelle fiamme dell’inferno. La mia psiche ne fu condizionata, non sono diventato occultista certo che no, ma critico verso chi predica di inferno e poi magari pecca come e più degli altri si. L’identità cristiana verrebbe onoratadi più con meno chiacchiere e più fatti. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa una vecchia pelliccia come lei dei soldi di ici che il vaticano dovrebbe pagare, milioni di euro, e che sfamerebbero milioni di persone.
    Marcello

  8. Sono infinitamente onorato di essere accolto su queste libere e preziosi pagine di “DENTRO SALERNO” e ne sono fiero di parteciparvi con il mio più che modestissimo contribbuto.
    Il fatto è che , essendo risieduto per alcuni anni negli Stati Uniti d’America, mi viene da ricordare che in quel meraviglioso Paese dove vi è ogni sorta di libertà (e, prevengo: La propria libertà viene dopo quella degli altri), dove ogni sorta di religione ha ampia facoltà di esprimere , liberamente, il proprio credo. Talvolta , a quei tempi quando abitavo a New York, lungo le principali strade della città, si notavano persone ferme su un qualunque marciapiede, a proclamare una nuova religione e con ovvie
    argomentazioni cercavano di attirare eventuali simpatizzanti di tale corrente da essi offerta. Con questo voglio dire che l’amico Marcello non si distacca affatto da questo punto di vista.
    Credo che, in una civiltà , come quella scaturita dalle esigenzi delle nuove generazioni, bisognerebbe acclamare, anche se non si dovesse condividere, la nuova era di democrazia quella che ogni individuo possa avere la facoltà di esprimere e di credere ciò che vuole, sempre nel rispetto più assoluto di chi la pensa in maniera diversa. Perciò, pur rispettando le ideee degli altri, do’ atto a Marcello per quello che ci espone. Viva la libertà di pensiero.

  9. Il sig. Variale, tornato dall’America, ci informa che in quel continente c’è la piena libertà.
    La gente è libera di stare su un marciapiede e gridare le proprie convinzioni, salvo che quando fuori da quel territorio si osa dichiarare i propri punti di vista, non ci impiegano che poche ore a far alzare dalle proprie portaerei e/o dai paesi colonizzati, i B 52 e da 15.000 metri di altezza bombardano, uccidono, distruggono ogni cosa in maniera che possano andare a ricostruire il “loro” mondo di libertà.
    Ecco signora Lucia, sig. Marcello è proprio di questo che volevo parlare, e non per fatto personale, anzi proprio perché penso che distruggendo le nostre RADICI in Italia/Europa non si faccia il gioco di chi vuole portare a conclusione il proprio disegno espansionistico, cancellando le nostre Chiese, i nostri i nostri Castelli,i nostri Cimiteri, ovvero : la nostra MEMORIA.
    Comunque sig. Variale mi permetto di ricordarle che non ci sarà mai vera libertà se non ci sarà prima Giustizia. La Libertà è seconda alla Verità e Non c’è Libertà, se non c’è Verità.
    (l’ICI è una tassa, ingiusta, sulla proprietà legittimamente acquisita. Non mi fa piacere se questa ingiustizia si estendesse a tutti. Per quanto riguarda la Chiesa, voglio ricordare che in Italia sono tantissimi altri enti, sindacati, cooperative,rosse e bianche e di varie sfumature che non la pagano.)
    In bocca al lupo

  10. Io in America non ci sono stato, ma che la libertà ci sia penso che sia fuori discussione. Che poi non sia cosa buona imporre il proprio modello di libertà agli altri sono daccordo. La libertà in un paese viene prima di tutto, in un paese democratico, e non teocratico come vorrebbe qualcuno. La libertà è la base del rispetto di tutti, anche di chi la pensa diversamente. Se poi lei, Lupo, pensa che la verità debba essere imposta come atto di fede, allorala libertà dove va a finire? Non può pretendere il mondo cattolico di far vivere tutta Italia secondo i suoi valori, però giustamente può chiedere rispetto.Il Signor Varriale dice bene: viva la libertà di pensiero. Quando manca quella, son guai. Se poi si vuole mescolare halloween con la fame nel mondo, gli argomenti son miseri. Sull’ici sono daccordo: la devono pagare tutti. Chi ha deve dare a chi non ha. Ma non l’ho detto io per primo.
    Marcello.

  11. Io la ringrazio infinitamento, dr Lupo per l’onore che mi da rispondendo alla mia umile e innoqua interpretazione su un articolo che riguarda al rispettabilissimo Dr Marcello.
    Lei ha pienamente ragione quando dice che l’America fa e disfà sulla questione mondiale, ma questo resta un argomento delicatissimo che non mi accingo a rispondere, anche perchè mi sento di essere un uomo semplice e poco alieno a parlare di politica.
    Le posso solo dire , Dr Lupo (e mi farebbe molto piacere poter sapere con chi ho l’onore di parlare, visto che non si espone con il proprio nome) Dico questo perchè la ritengo una persona molto preparata e colta, a differenza di me che sono un poveraccio. Certo , combino molti errori grammaticali , di sintassi e di chi ne sa ne dica, ma vorrei inviarLe la mia ” Bacheca dei ricordi” ovviamente graduitamente, così da conoscerci meglio.Se vuole può mandarmi il suo indirizzo sulla mia e.mail: myfreddy@alice.it.
    Deve sapere, Dr “lupo” che io , per fame , e per via dell’alluvione del ’53 dovetti prendere la via di un Paese più ricco dell’italia; l’America. Nove anni e mezzo in quel Paese. Rifiutai la cittadinanza di quel Paese per amore dell’Italia ed ho perso anche la dovuta pensione per pochi mesi che mi mancavano. Non mi faccia dire signor Lupo. Ho 78 anni e sto piangendo per la rabbia. La prego, mi mandi il Suo indirizzo e le manderò il libro della mia misera storia, e la pregherei di non prendermi in giro se troverà qualche errore di battitura od altro. La saluto con sempre tanto affetto , alfredo.

  12. sig. Varriale, la sto seguendo da più giorni su queste pagine.
    Penso che lei sia un modesto, ha delle idee e le manifesta con orgoglio, penso, lo stesso orgoglio che lo ha fatto decidere di non rinunciare alla sua italianità.
    Questo le fa onore.
    Quanti di noi sarebbero stati capace di agire nel suo stesso modo?
    La sua età mi ha risvegliato un triste ricordo, come i ricordi/racconti di miei zii che nello stesso periodo si imbarcarono per andare oltre oceano.
    Loro non sono tornati.
    Rivelare il mio nome penso che non sia necessario(tanti lettori di queste pagine mi conoscono)l’importante è il confrontarci , anche in maniera franca, certi della nostra lealtà intellettuale e da uomini che si pongono la Verità come obiettivo e quindi da uomini liberi.
    in bocca al lupo

  13. Il Signor Varriale Alfredo ha dato dimostrazione di essere un uomo davvero eccezzionale. Se è stato in America e ora è qui, non deve essere un ragazzo, una larghezza di vedute e un cuore così grande non si trivano tutti i dì. Viva gli uomini liberi. Di tutti i popoli.
    Marcello

  14. Diceva mia madre che era napoletana: Una buona parola munge e una cattiva parole punge. Un detto che no lo ancora scordato perchè mi pare che contenga una vera filosofia del buon vivere in società.
    Per questo ringrazio di vero cuore il Dr Lupo e il Dr Marcello per le pacate e dolci parole che certamente “mungono” così come diceva mia madre. Infatti, le “attenzione” fanno bene a tutti , il cuore gioisce e non costano nullaq a chi le promuove. Queso lo chiamo segno di civiltà e non di aroganza che, certamente non onora chi la pratica. Quindi, onoratissimo di scambiare opinioni libere e senza offese con il caro Dr Lupo e con il caro Dr Marcello, ambedue di elevata cultura soffusa di immane saggezza. Grazie.

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