Consorzio: la vendetta del CdA

Aldo Bianchini

La battaglia per la conquista del Consorzio di Bacino Sa/3, meglio noto come Centro Sportivo Meridionale, è ancora molto lunga e saremo costretti ad assistere, nostro malgrado, a colpi bassi, veleni e vendette, anche dal sapore squisitamente personale. Nel caso di specie si tratta dello scorporo di un ramo dell’azienda che i socialisti di Enrico Quaranta crearono con grande lungimiranza e che Enrico Zambrotti amministra da diversi lustri alla stregua di un feudo assolutamente personale, pur con grande abilità finanziaria e amministrativa. La nomina di Giovanni Siano, al posto del dimissionario Giovanni Graziano, a commissario liquidatore del Consorzio del “ciclo integrato dei rifiuti” per la gestione a stralcio di detto ramo d’azienda, non è andata giù a più di qualche personaggio, primo fra tutti al presidente del Consiglio di Amministrazione Vittorio Esposito, compaesano e forse vicino di casa di Siano. L’impugnazione di tale nomina e di tutto il contesto dello stralcio dinnanzi al TAR è stata la conclusione di una battaglia che viene da lontano, da molto lontano. Prima all’interno dello stesso schieramento di centro-sinistra che per decenni ha governato il Consorzio, poi contro il centro-destra che pretende la gestione diretta almeno dei rifiuti come previsto dalle leggi dello Stato. Meraviglia oggi che il Consiglio di Amministrazione si meraviglia e denuncia che “Siano decide inopinatamente e con atto monocratico di dotarsi di una pletora di consulenti”. E dichiara anche di non capire la necessità di tali e tanti consulenti in considerazione del fatto che sia la Provincia che lo stesso Consorzio dispongono di professionalità interne. A parte il fatto che un commissario decide sempre in maniera monocratica, viene quasi da sorridere al pensiero che solo oggi il Consorzio si accorge di avere al suo interno specifiche professionalità quando, invece, per il passato ha disseminato incarichi e convenzioni a sinistra e sempre a sinistra in barba sia alle tante altre professionalità esistenti sul territorio che alle difficoltà di pagamento degli stipendi ai lavoratori effettivi. Non spetta a noi entrare nel merito delle decisioni del Tar e neppure del Commissario, saranno altri evidentemente a giudicare e decidere sulla legittimità di ogni singola scelta. Ci tocca, però, manifestare tutta la nostra sorpresa per il contenuto della dichiarazione di Vittorio Esposito quando candidamente afferma di dover “manifestare il suo disappunto e stigmatizzare duramente una operazione di basso profilo clientelare fatta in dispregio delle più elementari regole della trasparenza e della buona amministrazione”. Vogliamo ancora credere nella buona fede di certe dichiarazioni ma quando queste vengono esplicitate in maniera arrogante verrebbe da chiedere conto e ragione sul comportamento antidemocratico e clientelare di chi per decenni ha governato realmente in maniera monocratica l’intero Consorzio di Bacino, e non solo, pur non potendolo legalmente fare. Ma di questo cercheremo di parlarne in un prossimo appuntamento.

Un pensiero su “Consorzio: la vendetta del CdA

  1. Oggigiorno chi opera con l’immondizia e i rifiuti trova un tesoro, anzi una miniera d’oro…ma con la raccolta differenziata,con i comuni ricicloni, i cittadini non dovrebbero pagare meno TARSU….e invece..

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