Salerno: PdL, obiettivo De Luca
Quella di sabato 9 ottobre è stata una giornata a dir poco storica per la politica nostrana e per i tre più rappresentativi personaggi del Popolo della Libertà: Mara Carfagna, Stefano Caldoro ed Edmondo Cirielli. Li ho elencati in ordine istituzionale per non far torto a nessuno dei tre. La prima era impegnata a Salerno, il secondo a Pontecagnano e Battipaglia, il terzo a Pertosa. Ho seguito direttamente l’avvenimento di Salerno e quello di Pertosa, non ho potuto fare altrettanto per Pontecagnano e Battipaglia. Domenica mattina ho letto attentamente i tre quotidiani che acquisto (Il Mattino, Cronache del Mezzogiorno e La Città) ed ho rapidamente sfogliato gli altri due grazie alle benevoli concessioni del mio giornalaio. Non ho capito nulla, ogni giornale dice la sua e vede sotto la propria lente gli avvenimenti. Viva la libertà di stampa che, comunque, c’entra poco con la confusione tra il “bagno di folla” che non c’è stato, la verità su quanto accaduto per il termovalorizzatore, l’intervento del presidente Caldoro a Pertosa circondato da giornalisti di sinistra e la visita di Cirielli a casa di Sica. Sarebbe necessario prima scrivere quanto accaduto e poi avere libero spazio per gli approfondimenti. Sinceramente, credetemi, mi sono interrogato sull’eventualità di non aver mai imparato il mestiere, nonostante i venticinque anni di giornalismo attivo. Mi tocca, dunque, applicare il “metodo Bianchini” così definito in una diretta televisiva da Carmine Pinto, personaggio noto nel variegato mondo della sinistra salernitana, il mio giornalismo. Parto da Mara Carfagna. Il ministro con un ritardo pauroso di quattro anni e cinque mesi dalla sua prima scalata alla Camera decide di aprire una segreteria a Salerno per cercare il contatto con il territorio. E’ tardi, molto tardi. Al taglio del nastro c’è stata la folla ma non il “bagno di folla”, si fa presto sul “corso” a mettere insieme cento e più persone. Mi ha colpito il titolo di un giornale che fa “Sindaco? Si sceglie insieme”, dichiarazione attribuita alla Carfagna. Assolutamente giusto, in politica si fa proprio così, si sceglie insieme; ma Lei dove è stata fino ad ora? Non c’era, e chi non c’è ha sempre torto. Nel frattempo, con la complicità di Giuseppe Zitarosa, ha sferrato un tiro mancino a Cirielli per il termovalorizzatore con il risultato, se il tiro dovesse dimostrarsi vero (ed ho qualche perplessità?), di aver spaventato il presidente della provincia e di aver consegnato la Città nelle mani di De Luca, definitivamente. Bella consolazione, per Lei, per Lubritto, per Zitarosa, per tutti i suoi fedelissimi ed anche per il popolo del centro destra!! Mi ha deluso, e non poco, il governatore Stefano Caldoro che, a Pertosa, si è fatto stringere in una trappola mediatica allestita dal alcuni giornalisti di sinistra (Antonello Caporale, Sergio Rizzo, Marco Lillo, ecc.) che hanno potuto avvalersi della presumibile complicità degli organizzatori di Mida/Fondazione. Sono rimasto allibito quando ha dovuto incassare senza reagire due botte forti da parte di Marco Lillo (de Il fatto quotidiano). La prima sul presidente del senato indicato come “indegno” di ricoprire quella carica e la seconda più diretta e più personale sulla questione dei giornali che come “Il fatto…” non godono di finanziamenti pubblici rispetto a quelli che li ricevono pur non andando mai in edicola o andandoci con poche copie. E il presidente Caldoro (almeno fino alle regionali) è stato l’editore di ”Socialisti Lab”. Mi sono chiesto come fosse possibile che un governatore, per di più del centro destra, potesse accettare che la seconda carica dello stato venisse impunemente definita indegna. “E’ la politica!!…” mi ha suggerito il mio vicino di posto, invitandomi al silenzio. Fortunatamente, in chiusura, ha avuto la forza di denunciare che a Napoli farmacie e cliniche vengono svendute, non si sa a chi, a causa della crisi della sanità. Il Prefetto di Napoli è avvertito. Tutto ciò avveniva mentre Edmondo Cirielli cercava di convincere Ernesto Sica a non creare problemi anche per l’eventuale traslazione del termovalorizzatore in agro di Pontecagnano e per potersi così garantire la velocità di indizione della gara di appalto per la sua costruzione. Evidentemente Cirielli è sicuro che la presunta telefonata di Berlusconi a De Luca è stato soltanto un maldestro tentativo di pressione, più psicologica che fattiva, per convincerlo a cedere parte del suo potere territoriale alla Carfagna che, a mio avviso, rimane l’ultima carta valida da giocare se il centro destra vuole impensierire il sindaco imperatore. Al di là delle temporanee titubanze del “Nuovo Psi” di Caldoro e A. Fasolino dopo il riaggancio di Sica da parte di Cirielli. Perchè Sica, non dimenticatelo, è ancora nel cuore del Cavaliere!! Per tutti e tre, Carfagna – Caldoro e Cirielli, l’obiettivo è uno solo: De Luca, se vogliono realmente completare la filiera istituzionale tra governo, regione, provincia e comune capoluogo. Un’ultima cosa prima di chiudere. Qualcuno avverta Antonello Caporale che non conviene indagare su quanto è successo dopo i vari terremoti. Potrebbe amaramente scoprire che la stragrande percentuale di sprechi e ruberie appartiene proprio alla sua sinistra. Quella che, fin dai tempi di “Samarcanda” difendono sia Lui che il suo amico Michele Santoro.
caro Bianchini, è vero che sei stato su Corso Vittorio Emanuele sabato, ma la tua missione di giornalista avrebbe dovuto spingerti a salire sui locali della segreteria del Ministro.Lì avresti potuto renderti conto del grande bagno di folla di centinaia e centinaia di persone ( perbene) che per due ore si altenavana nello scendere e salire.Non hai visto,inoltre, forse perchè sei dovuto correre ad Auletta,l’entusiasmo della gente comune che si avvicinava entusiasticamente e,sottolineo, spontaneamente al Ministro sul Corso.La sera sulle televisioni locali ho potuto vedere due fimati emblematici:1) la Carfagna che veniva sommersa da tanti ammiratori onesti e trasparenti,2) il presidente principe che a Pontecagnano era in compagnia solitaria di Sica( che usa a suo compiacimento), di Anastasio che annuiva alle farneticazioni del suo Capo, e di Gambino: intorno il vuoto e il deserto totale,nemmeno i precettati, a differenza di quello che contemporaneamente avveniva a Salerno col Ministro
Caro Aldo,ho letto con attenzione il tuo articolo che è in larga parte condivisibile ma non sul tratteggio di Mara Carfagna. Dov’è stata finora ti chiedi. E’ stata a fare l’unico Corso di Formazione Politica che la storia ricordi in Forza Italia con relatori autorevolissimi aprendo il partito ai giovani ed alle donne. E’ stata a riorganizzare Forza Italia a Salerno che era mummificata. E’ stata a fare il Ministro delle Pari Opportunità con risultati da sogno che non sto qui ad elencarti. E’ stata ad indicare Edmondo Cirielli quale candidato alla Provincia battendosi con lealtà non ripagata. Nel frattempo c’è stata la fusione tra FI e AN nel PdL dove la struttura quadrata di AN ha invaso ed esondato, mangiando tutto quello che poteva mangiare ed espellendo di fatto la componente nobile degli ex-Forza Italia. Nemmeno la sede del partito era a disposizione.
Ha aperto una segreteria a Salerno per richiesta dei tanti amici e cittadini che vogliono incontrarla , non certo perchè si sia creato un bunker d’assalto alla conquista di qualcosa. Eravamo in larga parte giovani, donne , professionisti, cittadini comuni uniti solo dall’aspirazione di una Politica dal volto pulito senza nulla a pretendere come direbbe Totò.Io credo in Mara e spero che Salerno e la sua provincia le siano vicini, tutto qui. Un caro saluto.
Vorrei dire all’anonimo “Il Censore” che il “bagno di folla” si misura in una piazza e non certamente in un appartamento. Verosimilmente Lui non è abituato alle oceaniche folle dei tempi andati, si aggiorni rapidamente. Al dr. Roscia (di cui condivido il commento) vorrei solo dire che il lavoro della Carfagna a Roma è un lavoro quasi obbligato. A Salerno, dopo la scuola durata poco e tenuta da maestri sui quali ci sarebbe qualcosa da dire e il tentativo maldestro di organizzare il partito, non ha fatto proprio niente ed è stata sempre assente. Anzi venne per il “Governincontra” e per il n. 1255 a favore delle donne per le quali riconosco l’impegno. Ma il territorio, la sua conoscenza, il suo continuo contato, non c’è mai stato e spesso in provincia si sono mossi, per Lei, personaggi veramente poco affidabili. Chieda conto e ragione, dott. Roscia, al neo assessore Antonio Mauro Russo che fino a qualche mese fa è stato l’alfiere di Mara su tutto il territorio. Complimenti, comunque, per il suo intervento che riconosco puro e senza secondi fini.
Condivido integralmente l’articolo di Bianchini. E’ incredibile che un governatore non dica una parola di fronte ad uno che oltraggia la seconda carica dello stato. Il centro destra non finirà mai di stupire.
Mi meraviglio della meraviglia manifestata. A qualcuno non viene il dubbio che difronte ad una verità sacrosanta non c’è molto da replicare? Per quanto riguarda la diatriba sulla Garfagna non entro nel merito ma inorridisco quando qualcuno motu proprio riesce a definire il perbenismo ed il malaffare. Chi sta insieme al capomafia è una persona perbene in quanto osserva in tutto e per tutto i dettami del suo capo. Salve.
Apprendo con stupore e con piacere che il dott. Roscia oggi si sia riavvicinato al Ministro Carfagna dopo una stagione di critiche (non alla persona) nei confronti del criterio di scelta adottato per la sua candidatura alla Camera dei Deputati (2° posto nel 2006 – 1° posto e ministro nel 2008), ma in politica può succedere anche questo. Invece mi chiederei come mai, in una bagarre così deprimente per la ricerca di un nome autorevole quale candidato Sindaco di Salerno, non venga avanzata l’ipotesi della candidatura del Ministro Carfagna a Sindaco di Salerno ??? O alla Carfagna, come recita una famosa pubblicità, “piace vincere facile” ???
Intervengo per rispondere alle osservazioni del sig. Miccoli .
Mi spiace ma i fatti non sono questi . Personalmente sono stato sempre un estimatore dell’on.Carfagna fin dal 2006 quando , candidato in pectore al Consiglio Comunale per Forza Italia , fui intervistato in una Tv locale sull’opportunità o meno di un Candidato Sindaco di nome Carfagna e dove dichiarai che sarebbe stata una risorsa di assoluto livello per il partito, per la città per i giovani. Se ho lasciato per un anno Forza Italia è stato in segno di protesta per i miei referenti politici dell’epoca che erano ben altri e che per carità di patria qui non nomino,anche perchè sono andati via.
Quanto alla supposta mia irritazione per la sua candidatura debbo dirle che non ne ho assolutamente memoria anzi , se l’ho mai fatto , me ne scuso perchè di errori di valutazione la vita è piena. Io mi attendo al precetto evangelico che è dai frutti che riconosci gli alberi. Se il lavoro svolto dal Ministro è quello che si vede (stalking, prostituzione, mutilazioni femminili, telefono rosa , etc.)in un paio di anni bèh , mi consenta , vorrei vedere l’on. Mara Carfagna Premier , altro che Capolista o seconda in lista.La ringrazio per la sua attenzione verso il sottoscritto.