Ritrovato il cadavere di Sarah Scazzi: prima la morte, poi la violenza

Valentina Manzo

Michele Misseri avrebbe confessato agli inquirenti di aver ucciso Sarah Scazzi nel garage attiguo alla sua abitazione, e poi subito trasportato il corpo con un’ auto sino al podere distante pochi chilometri da Avetrana, dove sono ancora in corso, alla luce delle fotoelettriche dei Vigili del Fuoco, le ricerche del cadavere della 15enne. L’ha strangolata dopo che lei, per l’ennesima volta, aveva rifiutato le sue avances. Secondo quanto trapela, Sarah Scazzi è stata uccisa dallo zio perché non voleva cedergli. La ragazzina aveva anche cercato aiuto dalla cugina Sabrina, figlia dell’uomo, con la quale il giorno prima, proprio per questo motivo, aveva avuto un violento litigio. Michele Misseri il giorno della scomparsa di Sarah l’aveva avvicinata ancora, ma stavolta per redarguirla, e costringerla a non rivelare a nessuno le sue attenzioni morbose. Invece l’ha uccisa. Sepolta dallo zio in una fossa in località Tumuni, un podere che sarebbe di proprietà della famiglia Misseri, a poca distanza da quello dove il 28 agosto lo zio simulò il ritrovamento del telefonino della quindicenne data per scomparsa. Avrebbe fatto tutto da solo Michele Misseri, reo confesso dell’omicidio della nipote Sarah. E’ quanto si apprende da fonti investigative, secondo cui l’uomo non avrebbe goduto di alcuna complicità. Si sarebbe trattato, inoltre, di un delitto non pianificato, ma maturato e portato a termine in tutta la sua brutalità quando l’uomo si è trovato a tu per tu con la nipote. Telecamere e giornalisti sono tenuti a distanza dalle forze dell’ordine, e poco dopo la mezzanotte a Tumani sono arrivati anche il procuratore aggiunto di Taranto, Piero Argentino, e il sostituto, Mariano Buccoliero. E’ per ora l’unico indagato per l’uccisione di Sara Scazzi lo zio della ragazzina, Michele Misseri, ha detto il procuratore Sebastio. La procura di Taranto ha però “attività in corso su eventuali complici”. Le indagini – ha aggiunto il procuratore Sebastio – sono necessarie “per chiarire aspetti che sono da prendere ancora in considerazione”.