Cava de’ Tirreni: richiesta nuova destinazione per la chiesa del Sacrario Militare
Richiesta, nel corso del primo incontro del Comitato per il Sacrario Militare guidato dal neo presidente Daniele Fasano, la nuova destinazione della chiesa esistente nel cimitero civico in monumentale Sacrario Militare. Con l’ampliamento del cimitero infatti, si è creato un ampio spazio retrostante la chiesa, un luogo che ben si adatterebbe alle non poche cerimonie sia militari che civili, attinenti alla sacralità del grande recinto. <<Negli ultimi anni –dichiara il presidente emerito Salvatore Fasano- la costante attività del Comitato ha determinato l’aumento delle urne dei caduti cavesi e delle altre città. Si è manifestata quindi, la necessità che il Sacrario stesso possa e debba avere una diversa e più ampia destinazione, ipotesi questa non tanto sostenibile da interventi che potrebbero aver luogo nell’attuale sede del tempietto>>. <<La nuova dislocazione di quest’ultimo –chiarisce il grand’ufficiale– può ritrovarsi anche nella chiesa del cimitero, che comunque una volta adattata a tale scopo, potrebbe continuare ad essere utilizzata sia come luogo di culto che come monumentale tempio di memoria per rivitalizzare sentimenti, preghiere e riti in suffragio dei caduti per la patria. E’ per questo che mi rivolgo al sindaco Marco Galdi affinché possa esaminare questa proposta e farla sua, dandole il necessario impulso>>. <<Vediamo cosa possiamo fare –sottolinea il sindaco Marco Galdi- Gli enti locali stanno vivendo un momento delicato dal punto di vista economico. Potremo però, fare un sopralluogo>>. Il Sacrario cavese, dove il prossimo 2 novembre verrà celebrata una santa messa, custodisce i resti di ben 105 caduti. <<Il Sacrario –commenta il presidente Daniele Fasano- ha un grande valore educativo>>. Il presidente ha molti progetti in agenda puntando soprattutto sui giovani. <<Mi impegnerò a coinvolgere le nuove generazioni affinché, visitando il Sacrario Militare, possano conoscere la nostra storia –conclude Daniele Fasano- Potremo perciò portare in loco le scolaresche e realizzare mini–lezioni esplicative affinché i giovani possano riappropriarsi della memoria>>.