Salerno: Cisl, Meno fisco più lavoro per l’Italia”
Una delegazione di oltre 1000 iscritti alla Cisl Salerno, guidata dal segretario generale Giovanni Giudice, parteciperà sabato mattina a Roma, in piazza del Popolo, alla manifestazione nazionale, organizzata dal sindacato di Bonanni e la Uil, sul tema “Meno fisco per il lavoro, più lavoro per l’Italia”. Cisl e Uil chiedono che il governo nazionale avvii il confronto con tutte le parti sociali, al fine di sostenere la ripresa economica e lo sviluppo del Paese, attraverso un’efficace politica economica. Sul tavolo della concertazione ci sono gli strumenti di sostegno alla famiglia, le tasse su lavoratori, pensionati e imprese, migliorando e semplificando l’attuale sistema delle detrazioni e degli assegni al nucleo familiare. La mobilitazione romana ha come obiettivo quello di portare all’attenzione di tutti i temi dello sviluppo economico e di una riforma del fisco radicale, capace di contrastare evasione ed elusione, sprechi, lavoro nero e dumping. “Se i nostri salari – ha affermato Giovanni Giudice, numero uno della Cisl salernitana – restano tra i più bassi nell’ambito dei Paesi Ocse, è colpa di una fiscalità ingiusta che punisce il mondo del lavoro e favorisce le rendite improduttive. Parlare di redistribuzione del carico fiscale diventa allora un tema cruciale legato allo sviluppo. L’appuntamento di sabato rappresenta il coronamento di un percorso fatto da varie tappe e realizzato da più soggetti, che hanno saputo far convergere i propri interessi in un unico obiettivo: quello di incalzare il Governo al fine di favorire il rilancio i consumi ed aumentare il potere d’acquisto di famiglie e pensionati”. Per Giovanni Giudice c’è bisogno, quindi, “di una efficace politica a sostegno dello sviluppo e dell’occupazione. Una politica fiscale che riduca le tasse sui lavoratori, sui pensionati, sulle famiglie e sulle imprese”. Un Giudice che ha le idee chiare e si sofferma anche sul difficile momento che vive l’economia locale: “Nella nostra realtà non si può parlare di economia perché non c’è. I nostri giovani hanno perso speranza e fiducia, questo è un territorio costretto all’immobilismo tra lavoro nero e insicurezza. Un comprensorio in cui si muovono i soliti e ‘sotterranei’ ricchi. Il divario, nella provincia di Salerno, si sta evidenziando sempre più. Le proteste, i sit-in, le vertenze, le opere da realizzare, le infrastrutture da fare o mai fatte, tutto si ripete in un circolo senza fine e spesso senza soluzione. Quello salernitano è un territorio abbandonato, non aiutato certo da una politica debole, legata a logiche referenziali e accartocciata su se stessa che va poco incontro ai problemi della gente per risolverli. Il sistema sociale non funziona bene e le persone sono sempre più schiacciate sotto il peso delle incognite, quasi inermi. Nei bilanci comunali bisogna dare priorità assoluta e risorse per interventi a sostegno del reddito di pensionati e famiglie, rilancio dei consumi ed incentivo allo sviluppo economico. Quindi, anche a livello locale è necessario imporre un fisco equo, prelevando non più indistintamente, ma secondo la logica che chi ha di più contribuisca maggiormente al bilancio comune. Gli ammortizzatori sociali, Cigs e Cig in deroga, non bastano e non riusciranno a contenere il giusto risentimento delle classi meno abbienti. I rincari delle tariffe, compresa quella della Tarsu, ci fanno riflettere e non poco. Il nostro ruolo è di grande responsabilità – ha concluso Giudice -.