Salerno: l’Antimafia spezzata

 Aldo Bianchini

Se c’è in questo Paese un organismo che deve funzionare all’unisono ed alla perfezione, o almeno deve darne l’impressione, questo è la “Commissione Nazionale Antimafia”, perché la mafia è un problema che riguarda proprio tutti, dall’estrema sinistra all’estrema destra, insomma di qualsiasi colore politico. Invece, in questo Paese, anche l’Antimafia è divisa su tutti e su tutto. Si presenta a Salerno spezzata e rappresentata soltanto da alcuni componenti del Partito Democratico (Laura Garavini, Andrea Orlando, Silvia della Monica, Teresa Armato, Luisa Bossa e Salvatore Piccolo) che insieme al senatore Alfonso Andria e i deputati Antonio Cuomo e Tino Iannuzzi hanno incontrato il capo della procura della repubblica Franco Roberti per capire lo stato dell’arte della giustizia.  Non credo che la visita di oggi possa essere ridimensionata alla stregua di una passerella politica,   ma non credo neppure che l’altra parte (il centro destra) faccia solo propaganda mediatica come ha cercato di sostenere Andrea Orlando (responsabile del forum giustizia del PD). Credo, invece, che quando si parla di mafia, ‘drangheta, camorra e sacra corona unita la Commissione Antimafia debba risolvere i problemi di diversità di vedute al suo interno e presentarsi all’esterno, a noi cittadini, con l’immagine della compattezza e della piena condivisione delle modalità con cui prevenire e combattere il fenomeno antico della criminalità organizzata, molto radicato anche sul nostro territorio regionale. Andare in giro per tutto il Paese solo per riciclare le chiacchiere dei vari Procuratori è come fare giri a vuoto. Tutti sappiamo che mancano uomini e mezzi, che 25 pm e 476 agenti sono pochi per controllare la legalità su un territorio provinciale che è tra i più estesi d’Italia. Ma sappiamo anche che questi PM e questi agenti hanno, forse, da tempo dimenticato come si portano avanti le indagini di tipo tradizionale e aspettano le solite soffiate per chiudere il cerchio. Lo disse, nel lontano 1997, l’allora capo della DDA salernitana Luciano Santoro (oggi presidente del tribunale di Sala C.) che nel corso di una conferenza stampa invitava tutti, colleghi e agenti, ad un salto di qualità che probabilmente in questi tredici anni non c’è stato. L’ho scritto tante volte che il territorio della provincia di Salerno è situato a cuscinetto tra la camorra (Napoli) e la ‘ndrangheta (Calabria) con tutti i rischi del caso. Non mi esalta ma mi deprime avere sentito oggi dalla voce di Laura Garavini (capogruppo del PD Antimafia) ripetere le stesse cose senza che negli ultimi decenni sia stato cambiato o migliorato alcunché. Anche per l’omicidio Vassallo, ovviamente, niente di nuovo: la procura indaga e tutto è sotto stretto segreto istruttorio. Io ho l’impressione che navighi a vista nel buio più assoluto nell’attesa che qualcuno decida di accendere la fiammella della soffiata. Insomma, per dirla tutta, dall’incontro con i predetti commissari ho ricavato l’impressione deludente che il loro principale intento è quello di controbattere tutto quello che il governo e la maggioranza dicono (vedasi discorso di Mantovano alla Camera della settimana scorsa), quando invece la loro missione (all’interno della commissione nazionale e non in giro per il Paese) dovrebbe essere quella di proporre e di collaborare alla risoluzione dei tanti problemi perché, ripeto, quando si parla di malavita organizzata si parla della difesa dello stato di diritto e della sicurezza di tutti noi. Ma tant’è, dobbiamo accontentarci di quello che passa il convento nell’attesa di tempi migliori sia a destra che a sinistra. A margine dell’incontro con l’Antimafia la segreteria provinciale del PD, ottimamente retta da Nicola Landolfi, ha distribuito un interessante documento sulla riorganizzazione della giustizia così come è vista dal Partito Democratico. Ne parlerò in un prossimo approfondimento.

Un pensiero su “Salerno: l’Antimafia spezzata

  1. Mi scusi, dott. Bianchini, ma che fine ha fatto l’articolo sull’Ingegnere Santorelli e il Presidente ..? E’ comparso e poi adesso non si trova più. In merito alle vicende di cui parla in questo articolo, beh, debbo dire che manca della sua caratteristica incisività e originalità. Forse si rifarà nei prossimi approfondimenti, anche perchè sull’argomento ci sarebbe tanto da scrivere, se non si parla il “politicamente corretto”…

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