Salerno: GdF, operazione Devius

Con la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura della Repubblica di Sala Consilina nei confronti di 10 persone nel Vallo di Diano e con la denuncia da parte della Guardia di Finanza, di altre 300 persone (tra pubblici Ufficiali, funzionari, amministratori, politici, impiegati e soggetti vari) i cui fascicoli sono stati a suo tempo già trasmessi a stralcio, presso 92 Procure della Repubblica competenti  per territorio in ambito Nazionale, si conclude l’attività di indagine principale disposta dal Procuratore della Repubblica di Sala Consilina – Dr. Cons. Amato BARILE ed eseguita dai Finanzieri di Sala Consilina,  relativa alle diverse fasi del servizio di accertamento illeciti stradali a mezzo apparecchi autovelox clonati, manomessi ed illegalmente installati su migliaia di strade in oltre 120 Comuni  Italiani, negli anni dal 2007 al 2009 gestiti direttamente e di proprietà della GARDA SEGNALE Srl di Desenzano del Garda (BS). Accertati/ipotizzati reati di associazione a delinquere, turbata liberà degli incanti, abuso d’ufficio, falsità ideologica, usurpazioni di funzioni pubbliche, il tutto finalizzato alla truffa aggravata in danno di ignari automobilisti,  dello Stato e degli enti pubblici. Oltre 100.000 i verbali redatti per presunte violazioni al codice della strada (In un solo Comune nel 2008 oltre 13.000 sono stati i verbali sequestrati),  con indebite richieste di sanzioni per oltre 13 milioni di Euro. I responsabili dell’organizzazione,  mascherati dietro le nobili e probe motivazioni a tutela della vita e della sicurezza stradale, permettevano di elevare verbali al CdS a mezzo di autovelox clonati, non omologati, non revisionati e non tarati, illecitamente posizionati su strade non appositamente individuate dalle Ordinanze Prefettizie, manomessi (in quanto gli stessi come accertati da puntuali consulenze tecniche disposte dalla Procura, rilevavano la velocità con uno scarto dai 10 a 30 km in più rispetto alla reale velocità tenuta dai veicoli di passaggio) e gestiti direttamente da personale non autorizzato e non idoneamente istruito, (il tutto al sol fine di un illecito arricchimento per il sodalizio criminale  in spregio alle norme del Codice della Strada ed alle direttive Ministeriali le quali, tra l’altro, vietavano quei rapporti contrattuali il cui corrispettivo veniva concordato in percentuali sulle infrazioni elevate). Durante le fasi dell’attività sono state eseguite diverse perquisizioni in ambito nazionale che hanno portato al  sequestro, tra l’altro, dell’intero complesso aziendale della Garda Segnale riconducibile al  responsabile dell’organizzazione, ad oltre 50 apparati  “autovelox” – di vario tipo a postazione fissa e mobile come ad esempio i Velomax512 e Traffiphot III SR, svariate CPU clonate, relativa attrezzature informatiche, rilevatori ottici e fotografici, software ad uso degli stessi misuratori di velocità, computers portatili e di ufficio, stampanti, attrezzature varie nonché copiosa documentazione amministrativa, fiscale, bancaria e postale. Una vera e propria illecita catena di affari  che spaziava dalla  assistenza contrattualistica per la stipula del contratto di affidamento (con clausole capestro per gli Enti), al posizionamento degli apparecchi sulle strade, allo sviluppo fotografico, alla stampa e spedizione dei verbali elevati, alla gestione degli archivi degli automobilisti, passando per l’assistenza legale fornita ad hoc ai Comuni per i ricorsi che gli eventuali automobilisti intentavano. La “mente diabolica” della faccenda puntualmente identificata nel D.B. che non solo distribuiva le macchinette per i rilevamenti, ma offriva ai comuni un servizio “completo”: dalla delibera già pronta per attivare i controlli ai propri tecnici che, in borghese, affiancavano i vigili sulle strade. Costui avrebbe inoltre creato una catena di ditte collegate tra loro in modo da concorrere agli appalti comunali. Tutto sembrava in regola, con cinque o sei ditte formalmente concorrenti: in realta’ facenti capo all’ organizzazione da egli capeggiata, compresa quella che si sostituiva nella fittizia verifica, omologazione e taratura periodica degli apparecchi misuratori.  A seguito anche dei provvedimenti disposti dalla Procura di Sala Consilina  ed all’atttività eseguiti dai Finanzieri di Sala Consilina, nel corso delle settimane e dei mesi passati,  a cui gli Organi di Informazione hanno dato ampio risalto a livello nazionale,  il legislatore, nel mese di agosto 2009 ha inteso modificare con norme ancora più stringenti il settore in argomento  vietando  espressamente l’affidamento dei servizi in questione a terzi ( e cioè a persone non appartenenti alla P.A.), non  professionalmente preparati. Con la richiesta di rinvio a giudizio, nel procedimento principale,  emessa dalla Procura di Sala Consilina si concludono le scrupolose e certosine indagini avviate da circa due anni dai Finanzieri di Sala Consilina e che hanno interessato imponenti ed importanti operazioni di polizia giudiziaria su tutto il territorio Nazionale in collaborazione con le altre Forze di polizia e Reparti del Corpo.