Sica: la folle corsa ricomincia da Napolitano

Aldo Bianchini

Ernesto Sica, sindaco di Pontecagnano, non finisce mai di stupire. Maltrattato, vituperato, buttato fuori dalla Regione, al limite delle dimissioni da sindaco, guardato in cagnesco un po’ da tutti ricomincia la sua folle corsa verso il successo e l’esaltazione del potere esattamente alle ore 11.43 (minuto più, minuto meno) del 14 settembre 2010 nel momento in cui stringe calorosamente la mano, anzi le mani, del presidente della repubblica Giorgio Napolitano. La location è il teatro comunale Augusteo, il parterre è d’eccezione. Vicino a lui il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca che quasi lo spinge tra le braccia del Presidente sotto lo sguardo divertito di Mario Sorgente, sindaco di Castiglione del Genovesi. Gli altri assistono quasi sbigottiti alla sceneggiata. La foto ha fatto il giro di tutto il mondo dell’informazione, nessuno però se l’è sentita di stigmatizzare l’accaduto. Un’altra paurosa gaffe (dopo quella della distorsione del cognome del presidente della provincia) commessa dal cerimoniale al seguito di Napolitano. E pensare che pochi attimi prima (lo testimoniano i filmati televisivi della cerimonia) il Capo dello Stato era passato dinnanzi ad Eva Longo non degnandola neppure di un innocente e cavalleresco sguardo. Con Sica, invece, è stato diverso, tanto che il sindaco si lascia andare ad una smagliante apertura del suo viso con un sorriso, mentre l’atmosfera tutta intorno assume i toni della totale complicità. Quasi come se il Presidente stesse dicendo: “Birichino, birichino!! Ritorna subito nei tuoi ranghi, mi raccomando”. Con questo non mi permetto assolutamente di dire che un sindaco non doveva salutare il Presidente, ma Sica non è un sindaco qualunque. E’ un personaggio che è al centro di un’inchiesta devastante denominata “P3” con la “cricca” Carboni & C. (così è definita dalla stampa nazionale). E’ un personaggio che Arcangelo Martino ha definito come “un abituale residente a palazzo Grazioli”, la residenza romana di Berlusconi. Guardando la fotografia che ritrae Sica con Napolitano mi sono chiesto perché in questo Paese tutto finisce sempre a tarallucci e vino, con pacche sulle spalle e sorrisi smaglianti. E pensare che sulla P3 è stata aperta un’inchiesta giudiziaria da parte del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal pm Rodolfo Sabelli della procura di Roma. A dire di Martino il sindaco di Pontecagnano era in credito con il premier in quanto “”…Berlusconi doveva a lui la caduta del governo Prodi per essersi adoperato con l’aiuto di un imprenditore suo amico e ben conosciuto da Berlusconi a convincere, previo esborso di denaro, alcuni senatori a votare contro Prodi…””. Incredibile, ho pensato, che un personaggio (ancorchè sindaco) accusato di aver provocato la caduta di un governo repubblicano possa essere spinto addirittura, tra sorrisetti e sfottò, a stringere la mano al presidente Napolitano. E meno male che non c’è stato il bacio!! E c’è di più. Dai verbali che hanno raccolto le dichiarazioni di Martino sembra emergere un’altra inquietante circostanza: “”Dopo aver partecipato a costruire e a diffondere il dossier Sica è andato da Berlusconi per metterlo in guardia dallo scandalo che sarebbe potuto scoppiare e si è proposto come la soluzione del problema in virtù della” giovinezza e della linea perfetta””. Il Cavaliere, forse, preoccupato per la brutta piega che stava assumendo la lotta interna al PdL campano, prima ha provveduto ad accertare la veridicità delle accuse a Caldoro e poi, per evitare ulteriori guai, ha calmato Sica promettendogli un assessorato regionale. Cosa che puntualmente si è verificata, anche in barba alle attese del presidente Cirielli che, forse, avrebbe volentieri evitato un assessore regionale come Sica. E ancora, è sedmpre Martino a parlare: “”L’Assessorato doveva servire anche per compensare Sica del mancato seggio a Montecitorio alle ultime elezioni politiche. La candidatura sfumò non tanto per volontà di Berlusconi che la propose ma per le proteste dei gruppi dirigenti del centro destra provinciale che non riuscivano a spiegarsi gli inconfessabili motivi della candidatura di Sica soltanto con il passaggio dal centro-sinistra al centro-destra. All’inizio Berlusconi lo aveva scambiato addirittura per un senatore tanto che sui giornali dichiarò che un “Senatore di peso del centro sinistra campano” era pronto a passare con il centro destra (all’epoca Sica pesava molto più di oggi!!). Fu così che Sica conquistò la simpatia del Cavaliere e diventò un assiduo frequentatore di Palazzo Grazioli dove pare disponesse di una stanza per telefonare e svolgere al meglio il compito di avvicinare i Senatori del centro sinistra campani potenzialmente dissenzienti””. La sua tecnica è quella dello scavalcamento su Cirielli, Caldoro, Carfagna e lo stesso Cosentino, una tecnica utilizzata fin dal 1991 quando nel congresso PSI di Bari tentò di scavalcare tutti agganciando direttamente Bettino Craxi, non ci riuscì ma non si arrese. L’altro giorno, nell’Augusteo, lo scavalcamento invece gli è riuscito e si è ritrovato faccia a faccia con il presidente Napolitano. Qualche istante dopo qualcuno lo avrebbe visto impegnato in un dialogo fitto fitto con il suo cellulare, voglio sperare che non abbia chiamato subito e direttamente il Cavaliere per dirgli che aveva mediato anche con Napolitano. Sarebbe veramente il massimo.

3 pensieri su “Sica: la folle corsa ricomincia da Napolitano

  1. …sicuramente Sica sarà stato buttato avanti a Napolitano dal suo ultimo e interessato sponsor De Luca menter viene bersagliato dalla destra che pure aveva accolto e annovera ancora tra le sue fila questo ex enfant prodige di…peso.
    Ma,direttore,perchè dici che è diventato assessore di Caldoro su promessa e impegno di Berlusconi che ha calmato le sue pretese di essere il candidato presidente dopo i servigi resi(compreso quello di aver fatto cadere Prodi e quindi far tornare LUI ormai fuori gioco)a dispetto di Cirielli?(“Cosa che puntualmente si è verificata, anche in barba alle attese del presidente Cirielli che, forse, avrebbe volentieri evitato un assessore regionale come Sica.”).Ma mi chiedo non si è subito parlato sulla stampa di almeno 2 assessori salernitani(Romano e Sica appunto) x volere di Cirielli in quanto entrambi suoi assessori?E allora chi l’aveva proposto a Cirielli se alla delega originaria(dei Trasporti,mi sembra)ha aggiunto se no ricordo male L’Urbanistica o forse solo il coordinamento del PTCP che è tornato a Feola ma è scomparso dall’agenda politica,occupata solo dall’occupazione delle poltrone del sottopotere-sottogoverno da sottrarre a De Luca ai fini del rafforzamento del suo e in vista delle elezioni comunali?
    Comunque è divertente vedere come si scoprono altarini e retroscena in casa PdL quando si va in reciproca rotta di collisione…Che spettacolo avvilente!

  2. Rimango basito dei commenti gratuiti e personalismi che si rilasciano in tali articoli, parlando di vicissitudini di grande portata che si minimizzano toccando persone che neanche si conoscono dal vivo. Esprimendo giudizi poi fasulli, non avendo la certezza di come siano andati i fatti..ma la censura dov’è?

  3. Rimango basito dei commenti gratuiti e personalismi che si rilasciano in tali articoli, parlando di vicissitudini di grande portata che si minimizzano toccando persone che neanche si conoscono dal vivo. Esprimendo giudizi poi fasulli, non avendo la certezza di come siano andati i fatti..ma la censura dov’è?

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