Regione: incatenamento titolari strutture private sanitarie a Santa Lucia

Giovedì 16 settembre p.v alle ore 9,00 davanti alla sede della Regione Campania a S. Lucia, clamorosa manifestazione dei titolari delle strutture sanitarie accreditate con il Sistema Sanitario Regionale. Tutti gli imprenditori della sanità privata, con un nastro nero al braccio destro in segno di un comparto privato ormai morto,  si incateneranno insieme per denunciare la loro “condizione fallimentare” anche a seguito del Decreto presidenziale dell’On. Caldoro che di fatto ha sospeso tutti gli impegni assunti su base contrattuale bloccando i pagamenti sia in ordine alle spettanze pregresse che correnti. Già precedentemente il Governo centrale aveva bloccato le azioni coattive di riscossione dei crediti imponendo la  norma anticostituzionale dell’impignorabilità che oggi si coniuga con l’incredibile decisione di sospendere per l’intero anno 2010 ogni rimessa ai fornitori di beni e servizi del Sistema Sanitario Regionale. Dichiarazione del Coordinatore Regionale Antonio Gambardella– Non ci resta che far ricorso a questi atti clamorosi. Siamo consapevoli del momento critico della sanità campana ma decidere addirittura di sospendere i pagamenti alle strutture private mi sembra davvero troppo. Come faremo a pagare i nostri dipendenti ed i loro contributi previdenziali?  Nel mentre l’Ente Regione stima e comunica ufficialmente il proprio stato di dissesto finanziario trascinando nel baratro decine di società del comparto della sanità privata accreditata fino a compromettere migliaia di posti di lavoro, tra l’altro, molto qualificati, sul versante del sistema  finanziario le banche, insensibili ad ogni ragionevole richiesta di flessibilità, rendono impraticabile l’accesso al credito spingendo le nostre aziende verso una condizione di irreversibile default. Equitalia Polis Spa,  che  rappresenta  lo  stesso  Stato  inadempiente,  completa   l’opera   di killeraggio attraverso l’eliminazione fisica delle società dal mercato a causa dei mancati o ritardati pagamenti dei contributi. Ma con quali soldi dobbiamo pagare stipendi, contributi e tasse se c’è la norma di impignorabilità ed il blocco dei pagamenti addirittura deliberato dalla Regione stessa? Chiediamo più rispetto, più considerazione e soprattutto più tutela  per le nostre strutture private sanitarie arrivate oramai al collasso; chiediamo rispetto per i nostri dipendenti che non sono di serie B e che  formati per l’eccellenza ed educati all’efficienza e all’efficacia,  vorrebbero percepire anche loro mensilmente il salario al pari dei colleghi che lavorano nella sanità pubblica. Chiediamo immediata liquidità per non chiudere e fallire e per mantenere alti gli standard di qualità nelle nostre strutture al fine di continuare ad essere scelti e premiati dai cittadini campani che chiedono ed evocano il diritto costituzionale  alla salute ed il diritto  alla libera scelta delle strutture a cui affidare il loro bene più prezioso.