Il dovere di ricordare Angelo Vassallo
Giuseppe Lembo
Una vicenda triste, la morte per piombo assassino, di Angelo Vassallo, cilentano del fare, impegnato nel progetto Cilento di cambiamento e sviluppo, partendo da Pollica – Acciaroli. Nel “sacco del Cilento”, un’appendice non secondaria del “sacco Italia”, frutto di speculazioni spesso gravi, con danni irreversibili per il territorio e l’ambiente, oggi c’è anche un morto eccellente, Angelo Vassallo. Un uomo onesto, pulito, al servizio della gente; sempre vigile e pronto a controllare la normalità di uomini e cose riguardanti il suo territorio, dove, da primo cittadino, ha lasciato il segno e testimonianze importanti anche per quelli che verranno. Angelo Vassallo è vivo più che mai per la gente della sua Acciaroli e dell’intero Cilento. La saggezza del fare pubblico non muore mai. A vigilare c’è anche l’opinione di tanti che credono nell’importanza degli esempi, eredità di uomini che non vanno dimenticati, che non vanno cancellati dalla memoria collettiva. La sua morte ha scatenato un appetito mediatico senza limiti; per giorni ossessivo e spesso anche inutilmente indiscreto. Passati i funerali si spegneranno i riflettori, scompariranno gli inviati e come accade solitamente nel nostro Paese, ci sarà il vuoto; un silenzio tombale, che porta anche a dimenticare facilmente; ma questa volta non sarà così. Angelo Vassallo non sarà dimenticato, perchè non potrà essere cancellata la sua intelligente azione politico-amministrativa. A farne da garante, prima di tutto, sarà la sua gente; saranno i cilentani e la cultura dei saperi cilentani, una cultura che affonda le sue radici nell’essere parmenideo e che dopo secoli, è ancora forte ed attuale, per il suo pensiero, importante per meglio conoscersi e meglio combattere un apparire strisciante, ovunque padrone, che cerca di cancellare tutto e di rendere come soli protagonisti, il possesso delle cose, dell’avere ed il grande ed illimitato obiettivo del dio successo. Anche la rete della comunicazione autentica, soprattutto quella territoriale, terrà vivo il ricordo di Angelo Vassallo, un martire del piombo assassino scaricatogli bestialmente addosso per essere coerente con la sua immagine forte di sindaco – pescatore e di uomo della libertà, non disponibile a piegarsi ai poteri forti che impongono la sottomissione, la dipendenza servile, senza fare sconti a nessuno. Nella vicenda triste di Angelo Vassallo, il Cilento, tutto il Cilento, non è per niente morto; nel nome di Angelo, è vivo; è forte e chiede al mondo delle istituzioni del nostro Paese, libertà umana, giustizia sociale, garanzie e tutela della vita, un bene che a nessuno è dato impadronirsene, soprattutto usando violenza e fuoco assassino. La cultura del Cilento è contro ogni forma di violenza; è per la pace e la libertà di ciascuno, nel rigoroso rispetto della libertà degli altri, di tutti gli altri. La cultura, difesa e forza, per sviluppare e per creare cambiamento, è il punto più concreto e più alto della crescita umana e della civiltà. Senza la cultura ciascun uomo e ciascun popolo della Terra non potrà andare da nessuna parte. In questo grave e triste evento luttuoso, la cultura del Cilento, è vicina alla gente di Pollica che Angelo Vassallo amava, rispettava e voleva portare sempre più in alto; è, soprattutto, vicina alla famiglia, alla moglie, ai figli, al fratello ed ai parenti tutti che piangono la scomparsa di una persona cara ed assolutamente insostituibile. In nome dell’umanità, che sconfessa le azioni feroci da vere e proprie belve umane, c’è da chiedere un atto di pentimento, di ravvedimento, a chi ha barbaramente stroncato una vita umana che meritava di vivere e non essere bestialmente uccisa. La nonviolenza è la prima grande legge della vita per l’umanità, per una cultura piena della civiltà umana. A nessuno, per nessuna ragione, è dato togliere la vita ad un’altra persona – È contro natura, è contro qualsiasi forma di etica condivisa, contro qualsiasi atteggiamento nei confronti della giustizia giusta. In nome della cultura della vita, siamo per un Cilento di libertà umana; contro i sogni proibiti delle mani violente ed assassine, i Cilentani con la loro cultura ed i loro intellettuali, saranno attivamente protagonisti di nonviolenza, di tolleranza, costruendo, partendo proprio dal Cilento, vie di pace, per un mondo nuovo che deve saper amare i saperi che li portano ad amare l’uomo, protagonista di vita per un’umanità globale sempre più in campo. La voce della cultura, la prima espressione della libertà umana, non poteva essere, una voce silenziosa, in questa terribile e per molti aspetti assurda morte di un primo cittadino che, colpisce, tra l’altro, al cuore le istituzioni del nostro Paese. Il Cilento si appella alla cultura per una società nuova, con al primo posto l’uomo, il suo essere, la sua libertà e soprattutto il suo sacro diritto alla vita; non basta un’azione violenta per toglierci tutto questo; per togliere ai cilentani la voglia di vivere un Cilento nuovo, in un mondo assolutamente nuovo ed in cammino. A ricordare Angelo Vassallo, vittima innocente di un vile atto di barbarie, in primo piano, ci sarà l’impegno presente e futuro della cultura cilentana. Angelo Vassallo continuerà a vivere con noi, nelle tante libere coscienze degli amici, uomini saggi e giusti alla ricerca affannosa di un mondo nuovo per il Cilento e per tutti gli uomini della Terra, amanti del prossimo e rispettosi dell’altro, in quanto Uomo.
Come mai non risulta più in archivio il commento di Civetta a proposito dell’omicidio e dei funerali di Vassallo? Desidererei una risposta, Grazie!