Da Bologna la medicina tibetana parla al mondo

Bologna capitale per un giorno della Medicina Tradizionale. Sabato 11 settembre alle ore 9 nell’Aula Magna dell’Istituto di Anatomia dell’Università (via Irnerio 48) avrà luogo la Lezione Magistrale “La Medicina Tibetana patrimonio dell’Umanità” del prof. Namkhai Norbu, tra i più importanti Maestri viventi della Tradizione Tibetana. L’evento, organizzato dall’Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona ONLUS in collaborazione con l’Istituto Internazionale Shang Shung per gli Studi Tibetani, ha ottenuto il patrocinio del Dalai Lama, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Affari Esteri, e di altre importanti istituzioni nazionali e internazionali, nel riconoscimento della sua assoluta rilevanza. La Lezione del professor Norbu rappresenta la prima iniziativa pubblica di livello internazionale dell’Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona, realtà no-profit fondata a Bologna nel 2007 dallo psichiatra forlivese Paolo Roberti di Sarsina, uno dei principali esperti in Europa delle Medicine Non Convenzionali e componente del CAMbrella, il consorzio di ricerca finanziato dal Parlamento Europeo per svolgere ricerche in questo campo. Spiega Roberti di Sarsina: «La medicina tibetana è una scienza millenaria che pone tra i suoi fondamenti un ascolto attento del paziente, una sua disamina globale (corpo, mente, energia, ma anche ambiente circostante) e cure personalizzate. Un autentico “patrimonio dell’umanità”». In Italia il 18,5% della popolazione, pari a oltre 11 milioni, sceglie di curarsi con le Medicine Non Convenzionali (fonte: Eurispes); erano 8 milioni nel 2005 (dati ISTAT). Nonostante chi acquisti fitoterapici, medicinali della medicina omeopatica, cinese, antroposofica, tibetana, ayurvedica, non abbia diritto al rimborso del Sistema Sanitario Nazionale, l’affermazione di questi sistemi terapeutici è andata sempre aumentando. Basti dire che gli italiani che ricorrono all’omeopatia sono cresciuti del 65% nell’ultimo ventennio, con un +5% nel 2008 e un +6% nel 2009. Ancora più impressionante la progressione a livello europeo, con oltre 100 milioni di cittadini dell’Unione che oggiAggiungi un appuntamento per oggi fanno regolarmente ricorso alle Medicine Non Convenzionali e un mercato dell’omeopatia che nel 2009 ha sfiorato quota 1,09 miliardi di euro. Un fenomeno di enorme portata, dunque, a cui l’establishment italiano sta rispondendo, secondo Roberti di Sarsina, in modo inadeguato. «Il nostro Parlamento non ha ancora saputo o voluto emanare quella legge quadro nazionale di regolamentazione delle Medicine Non Convenzionali che stiamo aspettando da vent’anni.  Eppure tutti sono ormai consapevoli della necessità di passare dall’attuale medicina iper-specializzata e spersonalizzata a una medicina umanistica che promuova la salute dell’individuo considerandolo nella sua globalità e unicità. La nostra Associazione è nata proprio per contribuire attivamente a questo processo». L’Emilia-Romagna è tra le regioni italiane che sta ponendo maggiore attenzione al mutamento in atto, come prova l’istituzione, nel 2004, dell’Osservatorio per le Medicine Non Convenzionali, di cui lo stesso Roberti di Sarsina fa parte, per dare luogo a progetti sperimentali nelle ASL. E il disegno di legge unificato, presentato in Commissione Sanità del Senato dal relatore Daniele Bosone, recepisce anche il progetto di legge nazionale inviato alle Camere, durante la scorsa legislatura, dalla Regione Emilia-Romagna. OggiAggiungi un appuntamento per oggi, infine, la venuta a Bologna di Namkhai Norbu, esponente di massimo livello della Tradizione Tibetana: un evento fortemente voluto da un’Associazione fondata e operante nel capoluogo emiliano, che pone nuovamente quel territorio all’avanguardia nella promozione e salvaguardia di questi “saperi di salute”.