Vivere…al buio!

di Rita Occidente Lupo

Vita sotto terra. Imprigionati tra il giorno e la notte i 33 minatori cileni, nel deserto di Atacama. A 700 metri di profondità, la miniera di San Esteban con un unico foro, di circa 50 mq. Atto  al passaggio alimentare ed all’ acqua. Mobilitazione delle autorità civili, affinchè possano essere rabberciati i tempi di liberazione, previsti nel giro di tre mesi. Il  Papa, nell’Angelus domenicale, da Castel Gandolfo, con l’ appello per la difesa del creato, ricordando il tema della Giornata indetta dalla Cei, per il 1 settembre: pace nel rispetto dell’ambiente. Iniziata ieri la perforazione del tunnel verticale per soccorrere i coraggiosi di San Josè. Il timore che le condizioni psicologiche degli uomini possano prolassarsi dinanzi alla mancata concezione delle ore quotidiane. Al buio, intrappolati tra pareti franose, minatori ardui nella sopravvivenza, cercando di restare vigili grazie anche alla comunicazione telefonica coi cari. Un’esperienza dura, quella della miniera, quasi relegata allo spaccato di fine Ottocento, ripercorrendo il verghiano Rosso Malpelo. Invece, il rischio di quanti affondano la propria opera nelle profondità terrestri, permane intatto. Ed il coraggio, ancora una volta lampada per una vita abbrunita non solo dal carbone. I 33 cileni, finora in buono stato di salute, in ogni caso fanno i conti con la propria fragilità. La solidarietà, accorata dalla preghiera, per Ratzinger, mai troppa!