Salerno: alzata del panno di San Matteo tra tanti politici

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L’alzata del panno tra la commozione di tanti fedeli, in preghiera nell’atrio del Duomo, un mese prima che il Santo Patrono, Matteo, ritorni a sfilare in solenne processione per la città. Una Festività attesa dai Salernitani, quella del protettore di un popolo che, vivendo di mare, riesce anche a saper riscoprire le proprie radici religiose in tale circostanza. Un afflato che il 21 settembre, la città riconosce al Santo Evangelista, che sfila tra il corteo di curiosi e di fedeli, non solo cittadino. “Siamo convinti che San Matteo benedica le nostre famiglie ed intenzioni- ha dichiarato il vescovo Mons. Gerardo Pierro che, con l’enfasi solita, ha invitato a raccogliersi in preghiera, dopo le note musicali del Piave. In ossequio anche alle Forze Armate presenti.-Siamo convinti nella sua potente intercessione: Salerno è mia e la difendo io!” Un applauso caloroso, surriscaldante i cuori, in una serata densamente afosa, al di là dei ventagli agitanti l’aria. E la sfilata di autorità politiche e militari, accanto a quelle religiose, presenti sul palco. Al di là dell’invito del consigliere provinciale Salvatore Memoli, a vivere la processione di San Matteo come momento di fede, senza fregi politici, da meritare la prima fila. Con fascia istituzionale, accanto a Pierro ed al cardinale Raffaele Renato Martino, le prime donne della città: il vicesindaco Eva Avossa e la vice presidente provinciale Anna ferrazzano. E la cospicua rappresentanza degli enti: Antonio Iannone, Antonio Cammarota, Alfonso Buonaiuto, Luca Cascone, Marco Petillo, Alfonso Andria, Gianfranco Valiante, Mimmo Galdi. Data la mole, c’è da prevedere che anche il 21 settembre, in occasione della processione, ci saranno devoti politici, che intenderanno porgere al Santo il proprio tributo devozionalistico…sfilando impettiti! Un po’ com’è stato Pierro che, alla sua ultima comparsa pubblica per il Patrono, è apparso piuttosto mesto, anche se con la solita verve per caricare la folla, invitandola ad amare Dio ed il prossimo, come cardini della sequela cristiana. In un momento in cui più venti dissacratori minano le fondamenta istituzionali della Chiesa “è Dio a guidarla fortunatamente, per cui garanzia di continuazione nel tempo”. L’orgoglio italiano rispolverato attraverso l’inno di Mameli, interpretato dalla banda a preludio di targhe commemorative, che la paranza di San Giuseppe e di San Matteo hanno voluto consegnare a Pierro, dopo che lo stesso porporato ha concluso la sua sintetica omelia, esultando sul “W Salerno e San Matteo” con rituale benedizione con la reliquia, portata precedentemente in processione dalla cripta, dopo la liturgia eucaristica delle ore 19,00. Il braccio di San Matteo, in argento, tra tante preghiere palpitanti in cuore e l’enfatica alzata del panno, da parte dei portatori: un mese di preparazione e di riflessione alla ricorrenza del Patrono, che continua a mostrare i suoi favori alla città.