Nord e Sud, da dove ricominciare?

Teresina Caffi,mmx, da Bukavu Congo Rd

 Visto dal Sud del mondo, dal dentro dell’Africa, il Nord appare come il paradiso in terra. Compare nei sogni, prende contorni precisi nelle immagini offerte da film e da internet. Briciole dalla grande mensa del nord sono i vestiti, le scarpe, i giocattoli usati, venduti ai margini delle strade, che a poco prezzo danno felicità di seconda mano. Per alcuni Congolesi, che hanno trovato modo di arricchirsi, il mondo del nord si concretizza in ville a più piani e dia tetti aguzzi, costruite in ogni spazio libero che guarda sullo splendido lago Kivu.. In viaggi all’estero o nella speranza di riuscire a emigrarvi. Sfida assai ardua, data la lontananza e le condizioni richieste. Provo a dire che il mondo del nord non è poi così felice. Che in Francia il suicidio è la causa principale di morte di persone di mezza età. Che la tecnologia avanzata non significa capacità personale di far fronte alle sfide della vita. Che,messi in foresta, noi sopravvivremmo difficilmente,mentre un Africano saprebbe sbrogliarsela con le tante abilità acquisite fin dall’infanzia. Provo, ma il fascino del nord è troppo grande. La delusione per l’inefficienza di una democrazia tanto sperata, toglie le forze. E la voglia di lottare per gli ideali si smorza dietro il fascino di avere almeno nell’oggi qualche scampolo di felicità personale. Le sette religiose levano la loro voce da ogni angolo. Dicono che Dio fa meraviglie, che bisogna avere fiducia e che guarirà tutti i mali, risolverà tutti i problemi. La Bibbia costa poco, basta metterla sotto braccio e cominciare a chiamare gente: un nuovo pastore, una nuova chiesa si offre e si pretende migliore delle altre. Quale la strada da percorrere in questo cinquantenario di tante cosiddette indipendenze nell’Africa centrale? Le associazioni umanitarie si precipitano al capezzale di un Congo malato, ma sembra a volte un unico gioco: della disgrazia di molti profittano molti altri. La politica potrebbe attaccare le cause profonde, ma sembra non rassegnarsi a mettere fine a interessi nascosti da belle parole. La voce stessa della nostra chiesa locale sembra a volte incapace di sollevare la montagna di stanchezza e frustrazione. Da dove ricominciare? Quando Gesù visse,non aveva contesti meno difficili. C’è però il piccolo spazio della nostra esistenza personale, che può diventare un luogo di ricerca della verità e della giustizia. Ovunque. Che il fascino della comodità non spenga l’impegno di conoscere, di pensare, di cercare coerenza. Ritrovare la passione che animò i grandi, la speranza di quanti passarono notti insonni,vissero fatiche immani e versarono il proprio sangue per costruire un futuro degno per tutti. Le ideologie, dicono, sono finite, ma il sogno più profondo del nostro cuore è vicino a quello di Dio e Dio non ha  ancora rinunciato. (fonte:Missionarie di Maria-Saveriane,4-2010)