Caserta: 34° anniversario di Teresa Musco

 Giovedì 19 agosto, anniversario – è il 34° – del ritorno di Teresa Musco alla Casa del Padre. Alle ore 11, nel Duomo di Caserta, verrà concelebrata una S. Messa in suffragio, presieduta – stando alle notizie filtrate in questi ultimi momenti – da don Luigi Maria Marone, titolare della Parrocchia di Sant’Antonio di Padova in Omignano Scalo. Don Luigi, dunque, dopo il Vescovo Emerito di Isernia, S. E. mons. Andrea Gemma, mons. Antonio Chichierchia, i teologi padre Di Monda e Borriello, lo storico don Giuliano Lilli, è chiamato a tessere le lodi di Teresa Musco, colei  che, ‘segnata’ dal Signore, non ha mai smesso di vivere ed essere presente in coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla, frequentarla nella modesta casa di Via Battistessa dove viveva pregando, soffrendo ed offrendo le sue atroci sofferenze per la salvezza del genere umano, e confortando ogni sacerdote che si recava da lei per pregare e confortarla. Vogliamo, in proposito, evidenziare che S.E. mons. Bruno Schettino, Vescovo della Diocesi di Capua, dopo aver rammentato di essersi recato a casa di Teresa quando era ancora giovane sacerdote, a Nola, e di avere lì incontrato, per la prima volta, don Franco Amico, padre spirituale della mistica Teresa, “ha augurato” – nel corso di una speciale celebrazione – “lunga vita a don Franco sia per portare a compimento il suo delicato ministero sia per coronare il sogno di assistere alla beatificazione di Teresa Musco”. Don Luigi Maria Marone, sacerdote itinerante che, venendo da lontano, percorre ogni volta centinaia di chilometri per trovarsi laddove è chiamato da Cristo, con semplicità e tanta umiltà serve e confida ‘non ci posso fare niente, a me piace pregare’. Ministro di una ‘Chiesa che soffre e fa soffrire, di una Chiesa che annovera Santi e, nello stesso tempo, accoglie i peccatori’, ha dentro di sé qualcosa di magnetico che traspare dagli occhi: molto simile allo sguardo degli apostoli che siamo avvezzi ad ammirare nelle tante icone. Un magnetismo innato, da predestinato, lui che non è alto e nemmeno biondo, ma calvo, basso e con gli occhiali, con un accenno di pizzetto ad adornargli il mento, con vivace e spiccata intelligenza, infonde amore e serenità in tutti. Le sue omelie sono arricchite di esempi meravigliosi ed impreziosite di aneddoti che fanno riflettere e meditare. Don Luigi, chiamato a seguire altre creature ‘segnate’ dal Signore, ha creduto e sofferto, ha obbedito alle superiori Autorità ecclesiastiche consegnando quanto gelosamente custodiva, certamente si soffermerà sui ‘doni’ particolari che Teresa ebbe dal Signore, sugli aspetti mistici, sugli eventi prodigiosi, chiari, inconfutabili, visibili a tutti, ‘cose mai viste, celestiali’ che quasi senza soluzione di continuità si verificavano nella casa di Teresa, ma ne evidenzierà – esaltandole – le virtù eroiche.

Paolo Pozzuoli