Vita d’Africa
Padre Oliviero Ferro
Oro Rosso- Violando le sanzioni Onu, oro estratto dalle miniere del Congo RD, è stato esportato in altri stati africani con falsi certificati. Il contrabbando delle risorse preziose del sottosuolo è tra le cause delle guerre civili- E’ un traffico ancora fiorente, anche se l’industria dei gioielli ha messo al bando diamanti non certificati. E in Nigeria più di cento bambini sono morti per avvelenamento da piombo, utilizzato per separare l’oro dalla roccia. Gli scarti di lavorazione provenienti da miniere illegali sono finiti nei corsi d’acqua, contaminando attrezzi da lavoro e terreni.(fonte:Missionari Saveriani,7-2010) Cercasi Medici- Uno degli obiettivi del millennio per lo sviluppo riguarda l’aspetto sanitario. Manca personale medico in dieci paesi africani. Alcuni esempi. Il Ciad ha meno di un dottore ogni 20.000 abitanti e solo quattro letti ospedalieri ogni 10.000. In Burundi, dove la malaria è responsabile del 47% delle morti, il governo offre assistenza materna e infantile gratuita e cure mediche ai sieropositivi, ma manca personale qualificato. La Sierra Leone ha solo 3 medici ogni 100.000 persone e fa ricorso a dottori cubani e nigeriani. Il Mozambico ha solo 548 medici per una popolazione di oltre 22 milioni di persone.(fonte: Missionari Saveriani,7-2010) Farmaci per pochi- Le realtà assistenziali operanti in comunità povere del mondo hanno evidenziato che i diritti previsti negli strumenti internazionali “sono lontani dall’essere assicurati” .Uno dei principali impedimenti è costituito dalla “mancanza di accesso ai medicinali a prezzi ragionevoli e agli strumenti diagnostici”. Le malattie dovute alla povertà rappresentano ancora il 50% delle malattie nei paesi in via di sviluppo. Nel complesso,quasi 2 miliardi di persone non possono accedere ai farmaci essenziali. Le prime vittime sono i bambini per i quali molti farmaci essenziali non sono stati prodotti. Il diritto alla salute non è per tutti.(fonte:Missionari Saveriani,7-2010) Lolo, il giornalista Beato- Manuel Lozano Garrido è il primo giornalista laico proclamato beato (12 giugno a Linares, in Spagna). Meglio noto come “Lolo”, Garrido era un giornalista e uno scrittore. Nonostante abbia trascorso 28 anni di vita su una sedia a rotelle, era un giovane allegro. Nato in Spagna nel 1920, aderì all’Azione Cattolica a 11 anni; nel 1942 contrasse la spondilite e rimase paralizzato. Nel 1962 divenne cieco e perse l’uso della mano destra, imparò a scrivere con la sinistra fino alla paralisi totale. Da quel momento dettò i suoi articoli alla sorella. Scriveva per quotidiani, periodici cattolici e agenzie di stampa. Fondò la rivista “Sinai” e nel 1969 vinse il prestigioso premio giornalistico “Bravo”. Lolo era un giornalista che lavorava senza pausa. Rendeva normale lo straordinario(il suo medico gli diceva: ”sei l’infermo grave che gode della miglior salute”), vivendo come un uomo sano e forte. L’Eucarestia è stata la sua vera forza e il suo grande amore. Morì nel 1971. “I giornalisti” ha detto il Papa –potranno trovare un testimone eloquente del bene che si può fare quando la penna riflette la grandezza dell’anima e si mette al servizio della verità e delle cause nobili”(fonte:Missionari Saveriani,7-2010)