Mercato San Severino: sagra rionale

Anna Maria Noia

L’associazione “Notte sotto le stelle”, operante da qualche tempo nella frazione sanseverinese Piazza del Galdo, ha organizzato per il 13 agosto dell’estate 2010 in via Piro/largo Corte Ferraioli la quarta edizione della sagra rionale “L’abbuffata. La pappatoria è servita”.Si è trattato di un allegro momento di convivialità e condivisione di vettovaglie caserecce, irrorato da vino, aranciate e coca cola gratis e basato su una cucina familiare, casalinga – da assaporare lo stesso gratuitamente – preparata con passione dai soci del sodalizio, in tutto dieci persone; ciò senza far spendere nemmeno un euro ai curiosi e ai visitatori giunti non soltanto dalla frazione ma da tutta S. Severino e comuni limitrofi. Per attuare tale occasione “godereccia” i membri di “Notte sotto le stelle” si autotassano ogni anno per comprare pane e gli ingredienti rigorosamente genuini di cibarie e vivande preparate al momento e subito servite, caldissime: per questa quarta edizione si potevano assaggiare panini con prosciutto e diversi contorni, tra caponata (o ciambotta, a base di melanzane, patate e peperoni), melanzane arrostite o filetti di melanzane; una superlativa pasta e fagioli, pasta e ceci, gateau di patate ed altre leccornie, fornite anche dal ristorante di Lancusi “Belvedere”.La serata, ricca di melodie arcaiche e di buona cucina, è stata allietata da balli, canti, frizzi e lazzi nella fattispecie riguardante le pizziche, le tammorre e le tarante eseguite con perizia e maestria dall’ensemble “Na’ voce e na’ tammorra” (con sede in Curteri di Mercato S. Severino e guidata dal consigliere comunale di maggioranza Antonio Auciello), che ha proposto un antico e sempre nuovo repertorio – ancora attuale – con entusiasmo ed una buona dose di mistericità e di tradizione, sapendo inoltre come intrattenere la gente entusiasta tramite sketch, interpretazioni comiche e battute salaci con ironia e goliardia. All’imbrunire la magica kermesse si è trasformata in un palcoscenico, dove si poteva danzare al ritmo dei tamburelli e delle nacchere dei “musicanti” (ma addirittura pure valenti “ballerini” di tali espressioni coreutiche tipiche della meridionalità campana e pugliese) di “Na’ voce e na’ tammorra”, concludendosi degnamente alla mezzanotte con uno spettacolo pirotecnico. Il tutto – a nostro modesto parere – ben congegnato, ottimamente riuscito; notevolmente ben escogitato – secondo noi – anche il fatto di creare una fila indiana di persone in modo da farle accedere lentamente e defluire verso gli ampi stand gentilmente concessi dall’amministrazione comunale e pieni di buon cibo e di bibite, tra cui anche un corposo vino alla spina. Per il futuro i membri di “Notte sotto le stelle” hanno ipotizzato di rendere migliore la sagra rionale tramite una vera e propria “gara”, una competizione tra vivandieri per stabilire chi cucina meglio.“Il successo della manifestazione – hanno esplicitato al termine della festa i “vertici” del sodalizio – è anche dovuto alla formula del mangiare e dell’ascoltare musica dal vivo senza dover spendere denaro, per una iniziativa nata senza alcun scopo di lucro ma solo per divertirsi e passare qualche ora in compagnia e in relax.”