Vita di Missione: Alfabeto Africano, E come esami scolastici

Padre Oliviero Ferro

La Scuola è un diritto di tutti, ricchi e poveri, ragazzi e ragazze. E così al mattino, sulle strade della città c’è una interminabile processioni di studenti che vanno a scuola. La maggior parte a piedi, qualcuno riesce a pagarsi il passaggio in taxi. Dopo qualche chilometro, finalmente si arriva nella scuola. Ci si metta in fila, davanti all’aula e poi si entra. Si cerca di trovare un posto. Da notare che nelle scuole elementari, ci sono classi di 60-70 bambini. In un liceo ce ne stavano 110. Cominciano le lezioni,le interrogazioni. Tutto viene scritto alla lavagna e ricopiato nei quaderni. Una materia dopo l’altra, si va avanti. Ci si ferma a metà mattina per una rapidissima merenda. Chi non la fa, è ancora più rapido. E poi via fino alle quindici del pomeriggio. Altri si fermano ancora per le ripetizioni. Ma ogni tre mesi, c’è lo sbarramento degli esami trimestrali. Non è importante solo aver studiato,ma anche capire come il professore valuta la tua collaborazione. I docenti sono pagati poco e male e hanno un sacco di problemi per sbarcare il lunario. In Africa c’è un proverbio che dice “la capra mangia dove è legata”. E allora, perché non approfittare di questi studentelli. Si cerca il sistema migliore per farglielo capire. Una collaborazione finanziaria, per i ragazzi, o in natura, per le ragazze, viene richiesta. Se si accetta, non ci saranno problemi per la promozione. Se si rifiuta,allora diventa più complicato. E’ difficile condannare questo atteggiamento, anche se non è giusto. Ma “è una guerra tra poveri”. Capita anche che se tu vuoi iscrivere tuo figlio in una scuola, devi “collaborare”, senza essere sicuro che la tua richiesta venga accolta. Naturalmente c’è poi da chiedersi quale sarà l’effettiva preparazione di questi studenti. Ma questa è un’altra storia. Tutto il mondo è paese.