A3: autostrada della vergogna!!

Aldo Bianchini

Il nostro amato-odiato Paese è capace di ogni record. Per secoli è stato la famosa “culla della cultura”, oggi il mondo ci guarda e, nel migliore dei casi, sorride. Tanta è la nostra proverbiale inconcludenza, in ogni settore, da diventare un pericoloso luogo comune. Se parliamo della A3, la famigerata Salerno-Reggio Calabria si odono sghignazzate da tutte le parti. Finanche il mediatico Berlusconi si è arreso all’evidenza dei fatti ed ha cercato di non parlarne più dopo aver promesso dalla platea del Maurizio Costanzo Show (nel lontano 2001) di poter risolvere il problema in men che non si dica. Per la storia nel marzo del 1969 fu completato il tratto Salerno-Buonabitacolo con l’apertura della bretella tra gli svincoli di Sicignano e Polla. Si viaggiava che era una bellezza. Dopo un po’ d’improvviso il crack; da quel momento è stato un continuo calvario tra cantieri invernali ed estivi, anche solo per la potatura degli oleandri che allora costituivano gran parte della barriera spartitraffico. Incredibili lavori e ritardi pazzeschi fino ad oggi con la strampalata idea dell’ampliamento, pensato ed ideato solo per far soldi. Di questa strada ne parlo spesso, non fosse altro perché proprio dal 1969 la percorro, nel tratto Salerno-Sala C. e viceversa, almeno un paio di volte a  settimana. E ne ho visto di tutti i colori. Come ad esempio il rifacimento quasi integrale del viadotto Lontrano (il più alto del tratto salernitano) meno di un anno prima di decidere di costruirne uno ex novo a qualche metro di distanza. Oppure la ricostruzione dello svincolo di Atena Lucana che ha prodotto una colata di cemento molto più vergognosa di quella già esistente e che ha allungato il percorso di entrata/uscita in maniera inspiegabile. Per non parlare dello svincolo di Eboli bloccato per oltre cinque anni o dello svincolo di Sala C./sud che da decenni è rimasto sulla carta. Assordante il silenzio di politici, amministratori, Codacons ed associazioni similari che in altri campi si sono letteralmente scatenati. Gli esempi costituirebbero una lista infinita, le storture sono state davvero tante anche se nessuno ammette che, in definitiva, due sono i veri peccati originali di questa specie di autostrada che è entrata nel guinness mondiale dei primati negativi. Il primo peccato riguarda l’idea progettuale iniziale partorita nella seconda metà degli anni ’50 sulla base soltanto di rilievi aerei superficiali (senza dare nemmeno un’occhiata ai grandi progetti ferroviari) come una “strada ad alta velocità per zone sottosviluppate” (fu una trovata legislativa del mitico Fanfani per racimolare i fondi necessari e per calmare i bollenti spiriti dell’on. Mancini, segretario nazionale del PSI), da qui l’ingiusto privilegio di non pagare il pedaggio che ad esempio già all’epoca si pagava sulla Salerno-Napoli. Il secondo peccato riguarda la scelta tutta moderna e dei nostri tempi di scegliere la soluzione dell’ampliamento anziché quella della costruzione ex novo. Un mio vecchio amico che per molti anni è vissuto nei sobborghi di Munchen (Germania) mi ha raccontato che una mattina uscendo di casa notò che a poche centinaia di metri era spuntato un nuovo svincolo stradale. Non gli ci volle molto per capire che si trattava addirittura di una nuova autostrada, ad otto corsie in cemento, che collegava Monaco di Baviera a Berlino. Un’autostrada sbucata fuori dal nulla, senza che la gente si fosse accorta minimamente dei lavori in corso. Certo nessuno pretende la stessa velocità di esecuzione per la Sa-Rc, ma i tempi si sono ormai talmente dilatati che si potrebbe anche perdonare il “distratto “ giornalista de “La Stampa”  o “Famiglia Cristiana” che in queste settimane sono intervenuti a gamba tesa, sbagliando clamorosamente tempi e rimbrotti. E meno male che anche la stessa ANAS non fa leva più di tanto sul fatto che la Sa-Rc attraversa le terre di camorra e di ‘ndrangheta oppure scavalca gli Appennini in più punti. In Germania la situazione in tal senso è anche peggiore; lì la Monaco-Berlino ha combattuto clan mafiosi e terroristici (vedasi la banda Baader-Mainoff) anche più agguerriti dei nostri e bypassa addirittura la mitica valle della Ruhr (la più ricca e impervia zona industriale tedesca). Per oltre dieci anni il tratto Salerno-Buonabitacolo (quello che ci interessa più direttamente!!) è stato un micidiale cocktail di difficoltà, di disservizi, di ritardi e di morti. Con punte di perversa acidità da parte di qualche pseudo funzionario/tecnico dell’Anas che è parso quasi divertirsi nel complicare viepiù la mappa dei disagi. Poi sulla scena è arrivato Pietro Ciucci, presidente nazionale Anas, e qualcosa è decisamente cambiato. Oggi il tratto salernitano dell’A3 si percorre quasi come lo si percorreva all’indomani dell’inaugurazione del 1969. E, credetemi, non è cosa da poco. Ma di questo ne parlerò nella prossima puntata.

  

Un pensiero su “A3: autostrada della vergogna!!

  1. L’unica interrogazione parlamentare contro la costruzione dell’inutile nuovo svincolo autostradale di SALA Consilina Sud (21 milioni di euro)è stata presentata,nel 2003, dalla Sen.Anna DONATI(romagnola), su input del Codacons di Sala Consilina.La stessa associazione che ha stimolato l’interrogazine parlamentare dell’On.Gianni Mancuso(piemontese) sul FALSO RACCORDO AUTOSTRADALE SALERNO-AVELLINO. Della serie i Parlamentari salernitani continuano a chiedere la costruzione di TRE NUOVI,inutili, SVINCOLI AUTOSTRADALI(EBOLI,SALA CONSILINA SUD,PADULA-BUONABITACOLO), costo totale oltre 75 MILIONI di euro,dimenticando che l’Autostrada A16 Caserta Sud-Mercato S.Severino e l’A3 SA-Rc sono UNITE da UNA STRADA ORDINARIA ,di cui NON è prevista dall’ANAS la TRASFORMAZIONE in RACCORDO AUTOSTRADALE, come il Sicignano-Potenza con l’A3 SA-RC.

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