Castiglione: 9 sindaci della Costa d’Amalfi in sitting per l’ospedale Costa d’Amalfi

Mercoledì 11 agosto, alle ore 18,00,  9 sindaci della Costa d’Amalfi, con la fascia tricolore, si riuniranno a Castiglione di Ravello, presso il plesso ospedaliero, per ribadire ancora una volta le proprie istanze, fino ad adesso inascoltate, in merito al ridimensionamento del Presidio della Costa d’Amalfi, previsto dal piano Zuccatelli. Infatti in un manifesto affisso in tutti i comuni della costa e a firma dei sindaci di Amalfi, Atrani, Cetara, Furore, Maiori, Minori, Praiano, Ravello, Vietri sul mare si sottolineano gli ultimi avvenimenti che hanno portato a continuare la protesta. “Lo scorso 3 agosto i Sindaci della Costa d’Amalfi che chiedevano udienza per poter portare all’attenzione del Presidente della Regione Caldoro la grave emergenza sanitaria connessa all’imminente chiusura dell’ospedale di Castiglione, sono stati “accolti” da un imponente schieramento di polizia e fatti oggetto di “respingimenti”, insomma trattati come facinorosi. Tale comportamento investe non tanto la funzione e il decoro dei sindaci coinvolti, ma soprattutto la dignità dei cittadini della costiera negli elementari diritti di espressione politica. Si è ferito in tal modo non tanto un insieme di figure istituzionali, ma assai di più la coscienza civile degli abitanti della costa d’Amalfi, privati del diritto di parola, esclusi dalla possibilità di avere un ruolo e una voce rispetto a scelte che li riguardano direttamente. Il Presidente Caldoro ha definito “politica con la p minuscola” le necessità prospettate dai rappresentanti del territorio costiero: ciascuno dei residenti in quell’ambito avverte sulla pelle quanto sia bruciante un insulto del genere. Mentre a Napoli si chiudevano le porte della Regione, invece, a Salerno il Presidente Cirielli  sugli stessi temi spalancava quelle della Provincia ai sindaci considerati amici. Ciò va al di là di qualsiasi legittima dialettica politica, prospettando una autentica discriminazione pregiudiziale, tanto più grave perché attuata da organi che dovrebbero invece rivestire un ruolo di garanzia e neutralità. Sarebbe gravissimo se, di conseguenza, esistessero cittadini di serie a e di serie b, e se il rispetto e l’ascolto che si deve a tutti fosse invece graduato sull’omogeneità o meno coi vertici istituzionali: sarebbe, questo, un vero attacco alla libertà degli individui. Entrando nel merito della questione: allo stato attuale, secondo gli atti ufficiali (Piano Sanitario Regionale) l’Ospedale Costa d’Amalfi sarà chiuso restando aperto solo un poliambulatorio; dichiarazioni, assicurazioni, comunicati stampa in senso contrario non trovano nessun fondamento, avendo già governo nazionale e regionale deciso in tal senso. Ovviamente ogni decisione può essere reversibile e i Sindaci della Costa d’Amalfi con determinazione difenderanno una struttura essenziale e salvavita dei cittadini, degli ospiti e fondamentale per la vocazione turistica del territorio”. Vicino alla protesta dei sindaci ci sarà il Comitato Costa d’Amalfi Pro-Sanità che chiede fortemente anch’esso la modifica del piano sanitario per non perdere l’Ospedale Costa d’Amalfi  e affinchè:” non ritorni la Sindrome di Capodorso e cioè morire per strada mentre l’ambulanza,  da uno dei comuni della costa, cerca di raggiungere l’ospedale di Cava o Salerno”.