Anche i Comuni in campo contro l’evasione contributiva e fiscale

 Enzo Carrella

Il 50% delle somme recuperate andrà agli enti locali: È quanto prevede l’articolo 18 della manovra finanziaria correttiva . Per scovare l’economia sommersa e stanare gli evasori, compresi quelli che hanno fissato fittiziamente la loro residenza all’estero, i comuni potranno accedere alle banche dati dell’agenzia delle entrate, con un maggiore ritorno economico per i loro bilanci. Compenso  del 50 % sul recuperato: allargate le competenze. Si spierà anche sul versante contributivo. Infatti, la quota del 30 per cento attribuita dal dl n.203/2005 ai comuni sulle maggiori somme di tributi statali recuperate grazie al loro intervento, sale adesso al 50%. Saranno presto attivati i consigli tributari, non per dispensare consulenze ma per stanare evasori previsto dall’art 18 della manovra. Ma gli enti locali non dispiegheranno la loro intelligence solo per il recupero dell’evasione fiscale, saranno infatti impegnati anche sul versante di quella contributiva. A tal fine, dovranno però attivare i consigli tributari che, per i comuni con popolazione inferiore a cinquemila abitanti, potranno essere avviati in forma consorziata. È quanto prevede l’articolo 18 della manovra finanziaria correttiva. Comuni spioni ma al solo fine di recuperare risorse  a loro utili: possibilità di integrare le  informazioni delle dichiarazioni. Il provvedimento  prevede che la partecipazione dei comuni consiste, tra l’altro, nella segnalazione agli enti sopra citati, «di elementi utili ad integrare i dati contenuti nelle dichiarazioni presentati dai contribuenti», al fine di determinare maggiori imponibili sia fiscali che contributivi. Il filtro del consiglio tributario. Tutto questo dovrà avvenire però attraverso il «filtro» del Consiglio tributario, organo previsto da un decreto del dopoguerra e che negli anni è stato messo nel dimenticatoio. Attivazione immediata: entro 90 giorni sarà istituito il consiglio tributario. Agevolazioni previste per piccoli comuni ( fino a 5.000 abitanti). La sua istituzione, pertanto, se non si è già provveduto, dovrà avvenire entro i novanta giorni dall’entrata in vigore del decreto legge n. 78/2010 (quindi c’è tempo sino alla fine del prossimo agosto), mediante deliberazione di consiglio comunale. Previsto il consorzio per i piccoli. Nessuna spesa prevista per la sua istituzione. I piccoli comuni però, ovvero quelli con popolazione inferiore a 5 mila abitanti, potranno riunirsi nelle forme consorziate per la successiva istituzione del consiglio tributario.  Ma attenzione, l’avvio del consiglio tributario, per effetto di un emendamento inserito durante l’esame del provvedimento al Senato, non potrà portare maggiori oneri per le casse del comune, essendo previsto che gli adempimenti relativi siano svolti con «le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente». Cambiati alcuni aspetti del DPR  600/1973 in materia di accertamento fiscale. L’articolo 18 della manovra modifica alcune disposizioni previste dal testo unico sull’accertamento delle imposte sui redditi (il dpr n. 600/73). L’agenzia partner dei comuni con l’elenco delle dichiarazioni da trasmettere agli enti. Da oggi, grazie alle modifiche all’articolo 44 del citato dpr, l’Agenzia delle entrate «mette a disposizione» degli enti locali le dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche in essi residenti. Copia degli accertamenti fiscali ai Comuni. Gli stessi uffici tributari, inoltre, prima di emettere un avviso di accertamento «sintetico», dovranno inviare una «segnalazione» agli uffici comunali nel cui territorio hanno domicilio i destinatari. Inoltre, il comune ha l’obbligo di segnalare «qualsiasi integrazione» degli elementi contenuti nelle dichiarazioni presentate dalle persone fisiche, indicando dati, fatti ed elementi rilevanti e fornendo idonea documentazione a supporto. Atteso il provvedimento dell’agenzia entrate entro 45 giorni: l’avvio di questa nuova fase attenderà un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate, Attilio Befera, che, entro 45 giorni dall’entrata in vigore della disposizione, metterà nero su bianco le modalità tecniche di accesso dei comuni alle banche dati, nonché quelle della partecipazione dei comuni alla fase di accertamento. Resta da chiarire ancora su quali tributi  occorre calcolare la quota di competenza del comune del 50 %.  Pertanto, gli evasori fiscali e contributivi sono avvisati. Oltre che dall’agenzia delle entrate, dalla guardia di finanza e dall’Inps, le brutte notizie (per loro) possono adesso arrivare grazie all’attività di intelligence messa in campo dagli uffici comunali. In tale direzione il piano per “il  recupero del sommerso” assumerebbe sempre più  risvolti da grande fratello : diffidare di persone  sospette diventerà un imperativo!