Scafati: Pasquale Aliberti, replica ad Annunziata

Le considerazioni di Annunziata sono inaudite e fuori luogo. In primo luogo, perché il mio intervento non voleva essere in nessun modo un attacco al Presidente della Provincia, ma un invito equilibrato alla pacificazione all’interno del partito, alla luce del momento difficile che il Pdl sta attraversando. In secondo luogo, le dichiarazioni dell’A.D. di AgroInvest sono inopportune per il ruolo che ricopre nell’ambito della società di trasformazione e dei rapporti pacifici e distesi che la stessa dovrebbe intrattenere con il Comune di Scafati e il suo sindaco, visto che ci troviamo alla vigilia della consegna della bozza di convenzione che ci lega alla società per la gestione del Pip e alla valutazione da farsi sul rinnovo o meno della stessa. Il suo intervento mi preoccupa non poco per il dialogo che dovrebbe intercorrere fra le due parti in causa, interessate a lavorare in simbiosi per dare risposte al territorio e non certo a fomentare una battaglia politica che rischia di inasprire i toni e a produrre inutili frizioni istituzionali che rallentano la macchina amministrativa e non fanno gli interessi dei cittadini. Ma come spesso accade, la voglia di dimostrare a tutti i costi fedeltà e servilismo al capo prevale sul buon senso e rischia di creare un clima negativo e correntizio. In ogni caso non ho espresso e non intendo esprimere giudizi sull’operato amministrativo del Presidente dopo solo un anno di governo, ma non posso non rilevare che sul piano ospedaliero la Provincia avrebbe dovuto tener conto delle esigenze complessive di tutto il territorio e non solo di casi particolari. Ecco perché rimango stupito delle dichiarazioni di Cirielli a favore del piano Zuccatelli, un piano che mortifica tanti ospedali della Provincia, prevedendone per alcuni la chiusura. Resto altresì interdetto di fronte al silenzio del coordinatore provinciale, mio amico, dal quale mi sarei aspettato un intervento distensivo, teso ad abbassare i toni della discussione dopo gli attacchi al Ministro. La Carfagna, ha dato un grandissimo contributo alla costituzione del partito in provincia di Salerno e al suo rafforzamento che ha consentito una vittoria dopo l’altra, alle Provinciali, così come alle Regionali. Non dimentichiamo poi, che sono in tanti, tra la gente e tra gli amministratori, a nutrire un sentimento positivo nei confronti del Ministro e a seguire la sua linea. Mi dispiacerebbe  nell’interesse del partito, se Russo diventasse coordinatore del Principe Arechi e non più del Pdl, come è stato fino ad oggi, perché una parte del partito verrebbe ghettizzata. Seppur minoritaria, rappresenta comunque una grande forza, un’energia fondamentale che, alle ultime regionali, è riuscita ad esprimere anche un consigliere regionale. Sarebbe stato più utile, probabilmente, non intervenire nella discussione, per abbassare i toni, ma urgeva un chiarimento al mio silenzio che rischiava di essere travisato o mal interpretato. Non parteciperò, pertanto, alla riunione del coordinamento convocata per lunedì in cui si discuterà del rapporto Berlusconi- Fini e non vi prenderò parte fino a quando, all’interno del partito, non verranno ristabiliti gli equilibri e i numeri. E’ giusto che anche la parte minoritaria, della quale faccio parte, abbia un suo spazio ma soprattutto è doveroso riconoscere una leadership al Ministro Carfagna. Il mio amico Russo dovrà essere garante di tutto questo. La mia posizione politica è chiara. La vicinanza al presidente Silvio Berlusconi continua ad essere una certezza”.

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