Salerno: Cisl, aziende conserviere salernitane adottano comportamenti al limite della legalità

Alcune imprese conserviere in provincia di Salerno penalizzano i lavoratori e alterano i canoni di una corretta e leale competizione tra le aziende. A denunciare il caso sono le organizzazioni sindacali provinciali Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, che, attraverso gli organi di informazione, intendono sollecitare e promuovere una forte iniziativa pubblica di denuncia e mobilitazione per contrastare e bloccare un modello d’impresa presente in modo significativo e diffuso all’interno del settore conserviero nel territorio salernitano. “Questa nostra iniziativa diventa urgente e pressante anche a seguito dell’allarme lanciato durante l’incontro in cui è stato sottoscritto l’accordo regionale con l’Anicav, l’associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali”, ha affermato il segretario della Fai Cisl salernitana, Carmine Santese. “In quella riunione si sono denunciate con forza e preoccupazione anche il pericolo e le conseguenze negative del protrarsi di questa situazione”. Secondo i sindacati sono numerose le aziende – alcune assolutamente rilevanti per dimensioni, occupati, capacità produttive e quote di mercato – che adottano reiterati e consolidati comportamenti gestionali al limite della legalità. Le imprese del settore conserviero salernitano, secondo Cgil, Cisl e Uil, disattendono e aggirano le principali norme contrattuali in materia di salario, sicurezza sul lavoro e discipline sull’orario. “E’ dello scorso anno la nostra segnalazione fatta alla Prefettura di Salerno nell’ambito del tavolo tecnico istituito allo scopo di intervenire su tali fenomeni”, afferma a gran voce Santese con i colleghi di Flai Cgil e Uila Uil, Peppe Carotenuto e Ciro Marino. “In troppe realtà queste inadempienze, aggiunte a quelle sull’utilizzo improprio di società cooperative all’interno dei processi produttivi, determinano differenziali di costo sul prodotto finale inaccettabili, che favoriscono condizioni di vantaggio non recuperabili in altro modo dalle aziende sane e rispettose del contratto e della normativa vigente”. Se la situazione dovesse permanere e implementarsi questo stato di cose, secondo i sindacati di categoria, andrebbe a “minare la base ogni progetto di consolidamento, sviluppo e crescita del settore alle prese con cambiamenti veloci da fronteggiare e una competitività sempre più globale e invasiva”. E nei prossimi giorni i sindacati promettono battaglia con un piano di iniziative che coinvolgerà i livelli istituzionali e politici locali, oltre che imprenditori del settore, per intervenire con misure idonee, efficaci e tempestive ognuno per le proprie competenze. “Invitiamo tutti i lavoratori, le associazioni della società civile presenti sul territorio a unirsi, sostenere e partecipare a questa lotta per il rispetto delle regole e per la legalità”, dicono Santese, Carotenuto e Marino. “In questa ottica proponiamo sin da subito di individuare una giornata di mobilitazione, che dia visibilità massima al problema”.