Vita di Missione: Alfabeto Africano, G come Giocattoli

Padre Oliviero Ferro

Un giorno, passeggiando nelle strade della parrocchia di Nefa in Camerun vedo qualcosa di straordinario. C’è un ragazzino che sta andando in bicicletta. Niente di strano, direte voi. Solo che la bicicletta era stata costruita tutta in legno. Bellissima e originale. I nostri fratelli africani hanno una fantasia tutta particolare nel costruirsi i giochi. Qualcuno si ricorderà che quando era piccolo, forse lo faceva anche lui. Magari glieli costruivano qualcuno della famiglia. Qui invece sono i bambini che si ingegnano in tanti modi. Prendete una bottiglia di plastica vuota. Cosa può diventare? Un minicamion. Una scatola di sardine vuota? Un miniauto. Con un po’ di bambù, si possono costruire tante cose. Dalle auto alle casette. Con il fil di ferro,poi, la fantasia diventa inarrestabile. Certo ci vuole pazienza, ma alla fine del lavoro, vedrai l’intelaiatura di auto,camion,biciclette,moto. Insomma un vero parco macchine. Se invece si vuole cambiare gioco,basta prendere una ruota e ci si mette dentro,spinto da un amico e si vola giù per la discesa. Oppure, impilandole, si fanno dei tuffi dentro. Se invece vuoi proprio divertirti da solo, basta il cerchione di una bicicletta e un bastone e lo spingerai su e giù per la strada. Non bastano le parole per descrivere tutti i giochi dei bambini. Dimenticavo:le bambine naturalmente si costruiscono delle bambole, con gli stracci e con altro materiale recuperato. Non si annoiano,anche se i videogiochi stanno arrivando anche laggiù. E’ un peccato,perché non favoriscono la socializzazione, ma ognuno comincia a giocare da solo. Se poi, ti metti a giocare insieme con loro,sono felici. E’ vero tu sei più grande di loro, ma diceva un certo Gesù di Nazareth che chi non si fa come un bambino, non potrà avere un posto nel Regno dei cieli…