Andria (Pd): “Contro i tagli agli Enti culturali per scongiurare impoverimento comunità locali”
Alfonso Andria (Pd), insieme con i senatori del Pd Teresa Armato, Anna Maria Carloni, Franca Chiaromonte, Vincenzo De Luca, Maria Fortuna Incostante, Vittoria Franco, Maria Pia Garavaglia e Vincenzo Vita, ha presentato una serie di emendamenti alla manovra finanziaria per “scongiurare il pericolo di un impoverimento delle iniziative e degli stimoli alla crescita culturale delle comunità, nonché una flessione del gettito sull’occupazione e sull’economia locali“. “La manovra, infatti – spiega Andria – segnala la rinuncia a politiche pubbliche in ambito culturale, limitando l’autonomia e la capacità di Regioni, Enti locali e imprese a servizio pubblico locale nella programmazione e nella gestione dell’offerta culturale”. Inoltre i sen. De Luca, Armato, Incostante e Andria hanno presentato due emendamenti all’art. 7 della manovra anticrisi per chiedere “l’esclusione dall’Elenco degli Enti soppressi del Centro per la Formazione in Economia e Politica dello Sviluppo Rurale di Portici (Na), fondato da Manlio Rossi Doria, nonché “la destinazione di dodici milioni di euro a favore dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, uno dei più accreditati punti di riferimento culturali del Mezzogiorno, la cui copertura è derivata dai mancati contributi per gli anni accademici 2002 e 2003, di cui all’impegno contenuto nella delibera CIPE del 3 maggio 2001”. Ed ancora, con un Ordine del giorno a firma Teresa Armato, Anna Maria Carloni, Alfonso Andria, Franca Chiaromonte, Vincenzo de Luca e Maria Fortuna Incostante, si impegna il Governo “a valorizzare il futuro della cultura, degli studi e della stessa identità nazionale, adottando le più opportune misure economico-finanziare di sostegno e sviluppo, anche al fine di prorogare i finanziamenti riconosciuti ad alcuni Enti dalla Legge Finanziaria del 2005, tra i quali spiccano per prestigio l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, l’Istituto italiano per gli Studi Storici, la Fondazione . Le attività di questi importanti istituti hanno consentito di erogare, finora, servizi alla collettività: dalle borse di studio ai corsi e seminari di formazione per giovani laureati e dottori di ricerca, e di avviamento professionale nell’ambito di biblioteche e archivi, alle pubblicazioni di testi, studi e documenti, e al complesso lavoro di informatizzazione del patrimonio bibliotecario ed archivistico al fine di renderlo accessibile al numero sempre crescente di fruitori che ne fanno richiesta e che nelle nostre sedi, anch’esse ampliate, trovano spazi idonei ad accoglierli. “Ad oggi – sottolinea Alfonso Andria – tali Enti si reggono su risorse private e contributi pubblici che consentono la conservazione di quanto già esiste e permettono con fatica prospettive di crescita e sviluppo per il futuro. I termini per il finanziamento previsti nella Finanziaria del 2005, scaduti nel dicembre del 2009, non sono stati prorogati. L’eventuale interruzione del finanziamento statale – di cui tali enti hanno beneficiato con strenuo rigore – comporterebbe la drastica riduzione delle attività pubbliche“. “Gli istituti culturali – hanno detto in conclusione i senatori campani del Pd – mantengono viva la cultura nel nostro Paese. Sarebbe un gravissimo regresso per la cultura italiana e non solo arrestare oggi o anche solo limitare l’ attività di tali Eccellenze“.