Roma: Sinpref, grande mobilitazione, Prefetti a raccolta
Un tam tam istituzionale, al fine di fronteggiare l’allarme scattato sui tagli alle Prefetture. Un tempo, in era fascista, le Questure tranche delle Prefetture. Un’autonomia lenta nel tempo e negli anni, ha fatto sì che camminassero parallelamente entrambe le cariche istituzionali, integrandosi ed interfacciandosi. Nel rispetto di ruoli e compiti: per l’ordine pubblico e la sicurezza del territorio. Il Prefetto, rappresentante dello Stato sul territorio, garante d’imparzialità nella sicurezza, col coordinamento delle forze dell’ordine. In chiave di razionalizzazione e riordino delle carriere, la scure sulle Prefetture: sul blocco delle carriere. Alla luce di una nuova norma, escludente promozioni, straordinari e arretrati dai tagli della pubblica amministrazione si teme il flop delle tredicesime per poliziotti, magistrati, ricercatori e professori universitari, diplomatici e prefetti. La tredicesima mensilità spettante al predetto personale può essere ridotta con decreti non regolamentari su proposta dei ministri competenti di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze. Di qui la giornata di mobilitazione in Capitale, dopo l’allarme dei giorni scorsi lanciato dal Prefetto romano Pecoraro. Fortemente penalizzato, nel piano riformistico, il Ministero dell’Interno, che nelle sue articolazioni vedrebbe addirittura soppresso l’ ente del governo, col rischio di ripiombare nella confusione carrieristica. La manovra politica, che spinge a rivalutare il ruolo delle Questure, non si colloca nell’ottica d’ un miglioramento della sicurezza civica. Pertanto il Sinpref, è sceso sul sentiero di guerra, anche contro il taglio agl’incrementi economici contrattuali, intaccanti solo il personale prefettizio. Inficiati, quanti vivono in enti che, disseminati a livello provinciale, sono sottoposti a raffiche del tempo. Il personale, infatti, costretto a turnare, così come voluto dalla carriera prefettizia, a volte anche alle soglie del pensionamento. Dato il tema scottante, ieri a Roma, davvero il boom da tutt’Italia. Se, infatti, alla luce delle spinte federaliste, c’è chi si lascia guidare da un’amarcord, optando per un ridimensionamento, alla sponda opposta chi si rende conto che Prefetture e Questure ormai hanno genesi diverse, pur sposando cause analoghe. Nella differenziazione dei compiti, le Forze dell’Ordine fanno capo a Prefetti e Questori, ma dinanzi a tornate elettorali, a supervisioni comunali, allorquando la criminalità aguzza l’indice infiltrandosi, in causa il Prefetto, che scioglie amministrazioni comunali ,laddove se ne richiede la necessità, sospende presidenti di consigli comunali, se le situazioni lo richiedono, garantisce l’assenza di brogli elettorali, in caso di consultazioni. Richiesto a gran voce un intervento efficace del Ministro Roberto Maroni, al fine di poter riassettare il tutto, riconfermando quella fiducia che il governo ha sempre mostrato nei confronti dei Prefetti!
Non c’è da meravigliarsi.
La crisi economica è stata sempre un pretesto soprattutto per Governi di destra per riportare il controllo delle problematiche economiche e sociali del Paese sul piano poliziesco e militare. Questo i sig.ri dirigenti della Prefettura lo dovrebbero sapere anche loro!