Internet…dipendenza!

di Rita Occidente Lupo

Ogni tempo, con le sue dipendenze. Prima mamma Rai, la strega dei bambini cattivi. L’alleata dei genitori “consenzienti”, spesso abiuranti al proprio ruolo educativo. Parcheggiati dinanzi al tubo catodico, per ore intere i pargoli, affidati alle “cure” pedagogiche del caso. Rinunciatari del loro ruolo genitoriale, spesso adulti imbrigliati tra lavoro e famiglia. Oggi, la Tv, in secondo piano. Le nuove generazioni, quelle cresciute a Milupa e Lines, figlie di una Nutella sempre più avanguardista, optano per Internet. Scelgono l’universo virtuale. Comunicano in chat. Dagli short sms, agli sfoghi in rete tra tag e cuoricini. In media, dalle 15 alle 23 ore settimanali: perfino versioni di latino o equazioni algebriche da poter consultare. Una dipendenza, coi connotati della pericolosità. Di qui l’appello di alcuni studenti di un liceo napoletano, il G. Mercalli: un Sos ai docenti. Questi hanno coinvolto l’unita’ operativa di salute mentale dell’Asl 1 di Napoli: il progetto ‘Il battello ebbro’, protocollo di ricerca e intervento sulla prevenzione dei rischi della dipendenza da internet. Se gli adolescenti ed i giovani percepiscono i rischi della dipendenza virtuale, gli adulti nicchiano. Molti, infatti, amano postulare spaccati orari, sottraendosi alle faccende anche giornaliere, per intrattenersi con occasionali amici di face book, network al momento più gettonato. Bisogno di comunicare, relazionarsi, confidarsi..con tanti annessi e connessi. Con troppi pericoli, spesso inibenti l’autentica “amicizia”, che non può esser inflazionata da un semplice click del mouse!  

 

Un pensiero su “Internet…dipendenza!

  1. Si, Dottoressa Rita. Lei ha pienamente ragione quando se la prende con il nuovo mezzo di comunicazione che, in questo caso, è Il “computer”. Tale aggeggio, pare inventato dagli Stati Uniti per usi militari, il quale è ben lontanissimo dall’essere paragonato al più scadente computer esistente in commercio, ha saputo , fino ad oggi,coinvolgere miliardi di persone .
    Sia i giovani che tanti vecchi come me , non sono più in grado di distogliersi da tale immane oggetto scentifico degli albori del terzo millennio.Da tale oggetto , qualunque individuo, se ne fosse capace, potrebbe assimilare miliardi di dati: Notizie, spiegazioni, curiosità, dibattiti ed ogni forma di conoscenza. Si potrebbe anche visitare il mondo stando seduti comodamente sulla propria poltrona davanti al computer con Google Earth. Vi è poi la possibilità di giocare on line con avversari veri, sia a dama, a scacchi o in innumerevoli altri giochi. Si potrebbe colloquiare con persone in tutto il mondo senza spendere un centesimo. Vi sono poi tantissimi motori di ricerca che ci fanno rintrecciare persone o parenti perduti nel nulla . ( Io ne ho rintrecciato alcuni di cui ne ignoravo la sorte da ben cinquant’anni.
    Ma è anche vero che questo nuovo mezzo di comunicazione, così come ha fatto per decenni passati la televisione, e come sta facendo attualmente anche il telefonino portatile, stà viziando tante persone, rendendole quasi dipendenti da tali aggeggi e mezzi comunicativi.
    Allora, secondo me , ci vorrebbe una sorte di autocontrollo. Quei miliardi di file che , spesso oscurano la mente. nessuno li può fermare, ma se si limitasse un po’ il consumo di essi , sarebbe certamente un beneficio per l’intera società.

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