Banda…degli economi truffatori!

di Rita Occidente Lupo

La banda degli onesti, spigola l’inventiva decurtisiana. I due inseparabili Peppino e Totò, abili nel contraffare banconote. Accuratamente riprodotte e stirate, oltre che stese a mo’ di bucato. Il falso, sempre di moda. E specialmente in tema di crisi, tira in ogni luogo. Monete imitate, tappezzano anche i centri più insospettabili: l’allarme, nei giorni scorsi ancora una volta dai piedi del Vesuvio. Ma stavolta in gioco le monete tintinnanti, di poco valore. Strano a dirsi, parsimoniosi i falsari! Euri falsi, insieme a 50 centesimi di fortuna, nelle zone alte di Napoli. Non nell’hinterland, già preda di affarucci a buon mercato e di piccoli intrallazzi quotidiani, per poter vivere! Le monete correnti, sempre bersaglio privilegiato per poter arricchirsi. E sognare di diventare milionari. Mai sopito il desiderio di frodare e di battere conio, eludendo la zecca, ciclicamente il fenomeno di ritorno, allertante le autorità. Al di là di macchinette e di sistemi, atti a smascherare i truffaldini, anche nei luoghi più insospettabili gli spacciatori si danno un gran da fare. Finora, stranamente non accertati stranieri, il che fa supporre che sia solo made in Italy, la foga illegale: almeno per tale reato, indice puntato solo per i connazionali.