Mercato San Severino: fascicolo sanitario elettronico

 Anna Maria Noia

Giovedì 3 giugno, presso l’ospedale “Fucito” di Mercato S. Severino, si è presentato il volume del medico bolognese Mauro Moruzzi; l’opera trattava dell’attualissimo e interessante tema del fascicolo sanitario elettronico, un dispositivo all’avanguardia della tecnologia che impronta in maniera nuova il trattamento dei dati del paziente e soprattutto cambia – in meglio, si spera – il rapporto tra medico e paziente. Titolo/tematica della matinèe: “E-health e fascicolo sanitario elettronico”. Ne hanno parlato, per l’occasione, con l’autore il neurologo Angelo Zampoli, che ha introdotto il tutto facendo “gli onori di casa” al posto dell’assente, impegnatissimo sindaco Giovanni Romano – ora assessore regionale – il direttore del Distretto Sanitario 207 di Mercato S. Severino, Rocco Basile; il presidente dell’Ordine dei Medici della Provincia di Salerno, Bruno Ravera; il moderatore Corrado Caso, medico e giornalista ed altri. Ha preso per primo la parola appunto Caso, medico di Medicina Generale (l’associazione che comprende tutti i medici di famiglia – per la cronaca – è la Fimmg, federazione italiana medici di Medicina Generale): “Questo è un argomento che è di grande attualità, discusso in un confronto tra politica e medicina – ha infatti spiegato Caso. Sempre Caso: “Moruzzi è l’ideatore del fascicolo sanitario, un esperto di salute presso le università di Bologna e Urbino, che ha al suo attivo numerose pubblicazioni e collaborazioni.” Zampoli ha poi espresso: “Il tema di oggi è di grande rilevanza per efficienza ed efficacia, il fascicolo sanitario è importante in tutte le zone di Italia, poiché comporta un cospicuo risparmio di risorse e una minore incidenza dell’errore medico.” “La salute in rete – ha proseguito Zampoli – fa sì che si possano stanziare fondi anche nella sanità campana, notoriamente disastrata.”Dall’ospedale al territorio, dunque, tramite tale dispositivo: secondo sempre Angelo Zampoli, assessore comunale alle Politiche Sociali “occorre interessarsi alla gente, soprattutto quella che vive demenze, altri settori del disagio – un disagio anche dovuto alla recessione economica – malattie mentali, alcolismo e tossicodipendenza.” Necessario perciò “avere un approccio nuovo, un pensiero rinnovato verso il concetto di sanità, non soltanto dal punto di vista politico.” Ha espresso poi poche parole il direttore sanitario Rocco Basile, che ha definito il fascicolo elettronico strumento indispensabile per la diagnosi delle malattie. È intervenuto il dottore D’Angelo, anche lui per un succinto discorso, imperniato sulla “necessità di un cambiamento dal punto di vista dell’approccio all’elettronica ma anche del problema economico.” Vari sono stati i suoi spunti per “avvicinare la sanità al paziente.” Proprio il paziente deve essere messo al centro di uno stato nuovo di assistenza per la tutela della sua salute; ciò per un valore anche etico di una filosofia da (ri)attualizzare. Caso si è soffermato – nel suo moderare – sulla centralità del ruolo di medico di medicina generale, nell’assicurare – mediante il fascicolo – l’unità dell’Uomo che va al di là di spazialità e temporalità.“E’ un discorso anche filosofico -ha asserito – ma occorre una nuova sanità che ponga al centro dell’attenzione il malato.” Ravera è stato l’unico a ringraziare l’altro medico Mario Liguori, che ha organizzato il tutto e che ha avuto l’idea del convegno ma stando sempre nell’ambito della convention – come d’altronde ogni volta – dietro alle quinte. Il Ravera-pensiero è stato essenzialmente politico, incuneandosi sulle “grandi sfide che ci aspettano nel futuro dietro l’angolo; dobbiamo solo capire provvedimenti strutturali che riconvertano gli ospedali e che questi ultimi vengano riorganizzati con l’ausilio del supporto tecnologico ed informatico anche nell’utilizzo e nella trasmissione dei dati del paziente; si è infatti in presenza di diverse realtà sanitarie da costituirsi concretamente come rete sanitaria locale.” E finalmente il momento clou, il più atteso della mattinata: la proposta del fascicolo sanitario elettronico da parte del medico Mauro Moruzzi: “My page e fascicolo sanitario elettronico. Il portale del cittadino”, dunque il titolo delle varie slide e diapositive illustrative ed esplicative volte a far capire al pubblico tale “questione complicata”. Innanzitutto il Nostro ha voluto ricordare la antica Scuola Medica Salernitana, prima realtà di Medicina Occidentale insieme all’altrettanto antica Università di Bologna, dove egli insegna. Poi il medico si è chiesto: “Perché tanto interesse per l’argomento?” “Non per la tecnologia – si è autorisposto – essendo ormai l’informatica alla portata di tutti, ma è essenzialmente un problema di ordine organizzativo.”“Ci sono due scuole di pensiero – ha citato – la prima è quella relativa alla Bocconi e al Politecnico di Milano, che prevede un approccio tecnologico basato sull’investimento sui sistemisti e sui sistemi informatici. La seconda fa capo alla sociologia sanitaria di Bologna, che si dirama anche a Salerno e a Napoli. Il problema (secondo Moruzzi) non è di natura tecnologica ma riguarda la tecnologia usata in maniera “comunicativa”: è infatti solo una questione di comunicazione.” “La nuova sanità, quella di questo ventunesimo secolo – ribadisce Moruzzi – deve necessariamente essere “ad alta comunicazione”, mentre nel ‘900 vi era “bassa comunicazione”, soprattutto nel campo industriale dove vigeva il taylorismo e la burocrazia. Questa ultima è entrata anche nella sanità.” Dovuti quindi gli accenni a Max Weber, secondo il quale lo stato moderno si basa appunto sulla burocrazia, così come è successo e succede in campo sanitario. Il relatore ha insistito sul concetto di società “ad alta comunicazione”, ponendo al centro del sistema economico-sanitario stesso il rapporto tra medico e cittadino, mentre ai margini è e deve essere la burocrazia. Perciò è utile “un grande potere di comunicazione” – sono sue convinzioni. Le reti – e non la sola informatica – sono espressioni di comunicazione. “Internet – ha spiegato il Nostro – non è solo Google, solo giochi e quant’altro, ma è la megarete operativa che collega tutto il mondo: ad esempio tramite Internet si costruiscono automobili, la carrozzeria in un Paese, il motore in un altro, le poltrone in un’altra zona e così via; nel futuro l’auto potrà sicuramente divenire un file personalizzato, come attuano per i loro prodotti delle note industrie di calzature o di mobili già oggi.” Moruzzi ha anche dissertato della Posta Elettronica Certificata, dell’informatizzazione della Pubblica Amministrazione e soprattutto – nella sua fattispecie – nella sanità, che dovrebbe per questo essere sempre più “ad alta comunicazione.” Tuttavia anche qui viene prima il rapporto umano tra medico e paziente/cittadino che il “potere del farmaco e della chirurgia”. Il tutto si riduce quindi a un problema comunicativo – ha spiegato in modo semplice e intuitivo con l’aiuto delle slide il professore. Che conclude: “Se facciamo comunicare meglio medico e paziente abbiamo [già oggi] realizzato la sanità del futuro.” Alla base della questione anche il “comunicare il prodotto assistenziale in clinica senza però che i malati si trovino per molti mesi a vivere in ospedale.” Perciò Moruzzi ha introdotto la formula della “home care”, la “alta ospedalizzazione”. È però questo un problema che coinvolge gli assistenti sociali che dovrebbero operare assieme ai medici e ai pediatri. Tornando all’utilizzo della rete, poi, l’illustre professore ha mostrato – sempre tramite diapositive – come scrivere e costruirsi il proprio fascicolo elettronico, da leggersi anche sui palmari o sul nuovissimo I-phone, in maniera semplice, diretta, immediata. Molto egli si è dilungato sui “problemi” connessi alla privacy e alla tutela dei dati personali e sensibili, esemplificando sulla possibilità che il fascicolo offre di poter cancellare o vietare di mettere alcune diagnosi come malattie veneree, Aids, cose da nascondere. Il professore ha specificato la necessità della password per accedere al servizio, in condivisione tra i referti ospedalieri – sempre on line – e la cartella “personale”, appunto il fascicolo, che ogni paziente/cittadino/individuo deve possedere. In particolare si è soffermato sulla rete “Sole”, sanità on line, che è obbligatoria in Emilia Romagna, non ancora al Sud. Indi Moruzzi ha esplicato tecnicamente e nello specifico il progetto, parlando di “condivisione del dato tra tutti i medici” e “condivisione del dato tra cittadini e medici”, siano essi di famiglia o specialisti. Poi i dati vengono raccolti in un “contenitore intelligente”, così lo ha definito il professore, “per tutta la vita” e/o anche “in eredità”. My page, chiosa l’esperto, è la “pagina personale” e non la home page degli ospedali, anche se alla fine è in questi data base che rientra la “tracciabilità” del paziente, una sorta dunque di vera e propria carta di identità sanitaria on line. In video – infine – si è evinto che le parti più importanti del Fse (Fascicolo sanitario elettronico) sono l’identificazione dell’utente, accessibile solo al paziente; il Patient Summary, o Emr (electhronic medical record) e l’Ehr o electhronic health record. Questa ultima cosa racchiude l’intera storia clinica di tutta la vita del paziente; il Patient Summary, invece, riguarda le visite e/o i referti più recenti.