Cava de’ Tirreni: Del Vecchio sul Teatro comunale

“La scelta dell’amministrazione di non realizzare il teatro comunale nell’area di sedime Piazza Amabile, è una scelta ponderata che risponde a criteri di ottimizzazione delle nostre risorse finanziarie che non possono essere con superficialità impiegate in investimenti destinati a rivelarsi fallimentari per la nostra città. Questo non significa un no al Teatro a Cava de’ Tirreni, come qualcuno vuole in questi giorni cerca di far credere ai cittadini cavesi, dando vita ad iniziative populustiche e ispirate a mera demagogia, ma significa, sul piano politico, essere consapevoli, in un ottica strategica complessiva, che la nostra città ha bisogno non solo del teatro, ma anche e soprattutto di una cultura del teatro, che in questi anni, per incapacità di chi ci ha preceduto, non è mai decollata; se poi a ciò aggiungiamo l’ulteriore considerazione di natura tecnica che un Teatro da 450 posti nella nostra città, come quello progettato dalla precedente amministrazione, è destinato per sua natura ad essere un inutile spreco di denaro pubblico, allora ci si rende conto della bontà della scelta maturata. Infatti, gli alti costi di gestione per la manutenzione ordinaria e per il personale, ridurrebbero l’uso della struttura a molto meno di cento giorni l’anno, cosa che è accaduta per il prestigioso Teatro Verdi di Salerno, che pure registrando l’esaurito, con i suoi 610 posti distribuiti tra platea, 4 file di palchi ed un ampio loggione, ha sempre chiuso il suo bilancio annuale sistematicamente in forte passivo o per il Teatro Augusteo, secondo della provincia, che da qualche anno, per gli stessi motivi, ha addirittura rinunciato alla sua Stagione Teatrale; e ciò diversamente dalla quindicina ed oltre di piccoli contenitori privati di Salerno, con una capienza al di sotto dei 200 posti, che non solo svolgono regolari Stagioni Teatrali, ma chiudono i loro bilanci in attivo. Allora, invece, di realizzare un’altra struttura, l’amministrazione si impegnerà a rilanciare e recuperare i numerosi contenitori culturali già esistenti sul territorio e non valorizzati. A cominciare dal Salone del Teatro Comunale, di Corso Umberto I, che non è mai stato valorizzato dalla precedente amministrazione come sala teatrale, e che, invece, con piccoli e non costosi interventi adeguativi, potrebbe ospitare spettacoli e rassegne teatrali, rispondendo così alle esigenze della città; interventi che consisterebbero: 1) nell’aumento dei posti a sedere, dotando la struttura di 160/180 poltroncine 2) nella realizzazione dell’eventuale gradinata per ottenere la necessaria visibilità; 3) nella riapertura delle uscite di sicurezza inspiegabilmente coperte da cartongesso, con la conseguente chiusura dei due ampi squarci – sul palco e nell’immediata vicinanza del sipario – che migliorerebbero di molto l’attuale e quasi inesistente acustica. Inoltre, la realizzazione di un necessario deposito scene ed attrezzature, di una sala prove e di un regolare botteghino nei locali esterni adiacenti attualmente ad altro adibiti e/o addirittura diventati ricettacoli di rifiuti in uno con la realizzazione di una piccola pedana in muratura all’interno del cortile, per piccole manifestazioni estive, potrebbero trasformare quell’attuale inutile luogo in un gioiellino funzionante 300 giorni all’anno. L’intera struttura sarà poi collegata con accesso direttamente dal cortile esterno con la adiacente Mediateca, altra struttura prestigiosa e polivalente, ad essa funzionale e destinata a diventare la porta “culturale” della nostra città, sede del caffè letterario e sala di lettura collegata alla Biblioteca Comunale. Senza dimenticare, poi, che abbiamo un altro contenitore importante dalle potenzialità enormi, l’ex Palazzetto dello Sport, che oggi in versa in stato di totale abbandono e degrado e che va necessariamente recuperato. Infatti, in prospettiva con interventi adeguati potrà diventare una struttura polifunzionale, con una capienza di oltre mille posti, in grado di ospitare grandi eventi teatrali e musicali e non solo sportivi; e tutto questo per dire che l’ amministrazione non commetterà mai l’errore di operare per compartimenti stagni investendo in un solo progetto, ma si muoverà nell’ambito di un articolato disegno di sviluppo complessivo del territorio, incidendo in una visione di insieme in una serie di progetti collegati strategicamente tra loro per far decollare quell’idea di città, in grado di offrire un “prodotto cultura” elevato, che è mancata alla precedente amministrazione e che noi ci impegneremo insieme a disegnare.

Il consigliere comunale delegato alla cultura Avv. Giovanni Del Vecchio