Salerno: Festa dei popoli, dall’incontro al racconto

Padre Oliviero Ferro

Ormai sta diventando una bella tradizione vivere la festa di Popoli qui a Salerno. E’ un modo simpatico e interessante per conoscere tante culture tutte in un giorno. Ne abbiamo tante qui a Salerno,come nel resto dell’Italia. Quest’anno conosceremo in modo particolare alcuni popoli che vengono dal Marocco, Filippine, Moldavia, Polonia, Romania, Senegal, SriLanka,Cuba, India, Ucraina e Italia. Sarà un immenso atlante reso vivo da tante persone simpatiche,che incontriamo ogni giorno nei nostri quartieri e che ci daranno il meglio del meglio della loro cultura. Il tema di quest’anno,ci dice uno degli organizzatori e coordinatori della manifestazione(promossa dall’Arcidiocesi insieme ai Missionari Saveriani e la simpatica collaborazione del Comune di Salerno), è “Dall’incontro al Racconto”. Ci trasferiremo in un modo di fiabe,in cui ogni cultura ci farà sognare. Al mattino con i bambini e nel tardo pomeriggio fino a sera con i più grandi. I sogni diventano realtà,attraverso storie, rappresentazioni, stand colorati,senza dimenticare la cucina. Tutto per farci entrare in un mondo meraviglioso in cui vivono delle persone come noi. Tutto è stato preparato in questi mesi con tanti incontri,con tanta pazienza e voglia di conoscersi e di ascoltarsi. E allora, se siamo pronti e se il tempo ci dà una mano,lasciamoci andare sulle ali dell’arcobaleno in un mare di colori, di sapori, di sogni. Eccovi la Festa dei popoli 2010. Il sole aveva fatta la sua apparizione al mattino e sembrava volesse farla da padrone per tutta la giornata. Ma una pioggia dispettosa ha pensato bene dalle 15 alle 16 di dargli una bella rinfrescata. Poi se ne è andata e il sole ha ripreso maestosamente il suo posto. E con lui i vari Popoli sono arrivati per preparare la Festa. Ma prima di entrare del vivo della manifestazione è doveroso presentare cosa vogliamo dire con “Dall’incontro al racconto”.Lo facciamo così semplicemente. Seguiteci con attenzione. -Ci si racconta nella Musica. I gesti,l’espressività,le danze e i canti comunicano gli stati d’animo e i messaggi. -Ci si comunica nei Giochi, che ci mettono in relazione per confrontarsi e fortificarsi fisicamente e intellettualmente. – Ci si racconta nelle Tradizioni religiose. Lo sappiamo che il senso di Dio o della divinità è presente in tutte le culture – Ci si racconta nelle Fiabe e nelle Feste tradizionali: momenti privilegiati di condivisione di un passato che è sempre presente. Non solo ricordo,ma vita che continua. Dopo che abbiamo chiarito il tema della Festa,eccoci ora a una veloce presentazione di quello che le varie etnie,i Popoli ci hanno presentato. La festa è cominciata con una preghiera ecumenica,un vero dialogo interreligioso. L’Ukraina ha aperto le danze, facendoci entrare in una fiaba: Colobok(una grande rapa). Ci hanno detto che insieme si possono vincere le difficoltà. La Polonia ci ha descritto l’origine della loro capitale Varsavia e con un’altra storia “Manzanna” la dea della morte e dell’inverno ci hanno trasportato nelle loro terre. Le comunità della Romania e della Moldavia ci hanno deliziato con un ballo “Hora” che è una sabba. In più ci hanno fatto sognare con una fiaba:la leggenda “Martisorului”,presentata dalla presidente Stella. E’ la storia della Primavera,che passeggiava nel bosco. Ha visto un fiore sotto la neve ed è uscito del sangue. L’Inverno di arrabbia e congela il fiore che diventa un bucaneve. La primavera versa sopra il sangue e il fiore si scongela,diventando bianco e rosso. I nostri amici dello Sri Lanka(bellissimi i costumi tradizionali) dopo un ballo tradizionale,ci hanno raccontato la fiaba dell’Ambulante che vende cappelli che deve lottare con le scimmie che vogliono rubargli il lavoro. Ma lui è più furbo e vince. Ci hanno ricordato che sono intervenuti in tante situazioni difficili qui a Salerno e hanno interagito per risolvere tante situazioni problematiche. Il Marocco(new entry) ci ha salutato. Abbiamo apprezzato nel suo stand: i dolci,i vestiti tradizionali(Berberi e altre tribù), le scarpe,la capanna e una pentola tradizionale. Naturalmente,la visita agli stand era una delizia per gli occhi. Da CUBA sono arrivati i ritmi sudamericani de la “rueda” e la “conga”. E allora tutti a bailar . Il Magreb(tutta l’Africa araba) ha messo in mostra il meglio del meglio:vestiti e oggetti coloratissimi. Il Senegal ci ha fatto muovere al ritmo dei tamburi. Africa quanto mi manchi. La Comunità Filippina ci ha fatto danzare “bagobo dance” e sognare con i loro canti,sia quello per la festa dell’Indipendenza come una dolcissima serenata. Tutto il mondo è paese. Infine, l’Italia ci ha ricordato che la storia di “san Francesco e il lupo” è sempre attuale. Tra una esibizione e l’altra ci siamo messi a girare gli stand di ogni comunità. Un immersione in un mondo di colori,di suoni e di sapori. Qualcosa di extra,di super. Bellissimo. Una cosa è leggere un libro di geografia,un’altra è vederla,toccarla con le nostre mani. Ma non ci vuole molto. Basta incominciare a muoversi e il ritmo viene veloce e si è trasportati sulle ali della fantasia in un mondo da sogno. Le Comunità ci hanno presentato con gioia la loro cultura. Ci siamo conosciuti,apprezzati e forse…ci vogliamo un po’ di più bene. Basta poco. Il sole non ci abbandona e così la gioia di stare insieme. Da non dimenticare:le specialità gastronomiche(dai 700 babà ai dolcetti al cocco,alle specialità filippine,alle bevande di tutti i tipi) ci hanno fatto capire che è bello e gustoso conoscersi fino in fondo. Provare per credere. Nel terminare,non possiamo dimenticare chi ha lavorato duramente e con fantasia. La coppia che ha presentato,chi ha dipinto lo sfondo del palco, chi ha montato il palco e gli stand, chi ha fatto riunioni su riunione per organizzare il bel tutto, chi ha incoraggiato e chi,ed erano tanti,ha partecipato. L’arrivederci è per il 2011,per la Terza festa dei Popoli. Speriamo di essere sempre numerosi. “Aggiungi un posto a tavola,che c’è un amico in più…”