Vita di Missione: non si riconosce un uomo affamato dalla sua testa prima di avergli dato

Padre Oliviero Ferro

Molte volte pensiamo che per fare del bene a qualcuno, ci deve venire chiesto. Altrimenti non lo facciamo,dicendo che non sono affari nostri. Vivendo in Africa,il problema non era se fare del bene o no,ma come,quando e chi farlo. C’erano e ci sono tante persone che hanno bisogno del nostro aiuto. E, a volte,non si sa da che parte cominciare. Ci siamo accorti che bisogna forse cambiare il modo di fare il bene. Bisogna “aiutare per imparare ad aiutare”. E’ facile dare qualcosa a qualcuno che ha fame,ma il giorno dopo avrà ancora fame, e così il giorno seguente. Probabilmente bisognerà,con pazienza ma anche con un po’ di coraggio,vedere insieme come si possono risolvere questi problemi. Certo noi non possiamo fare tutto. Lo devono fare anche loro,perché lo sanno fare. Bisogna crescere insieme. E poi ci si accorge anche che ci ha veramente bisogno, non viene a chiederti aiuto,ma lui stesso cerca di trovare le soluzioni. Non tutti hanno questa forza e bisogna intervenire. L’importante è far capire che anche loro,con le loro forze,con la loro fantasia, possono fare il bene e già lo fanno in tante occasioni. Questo capita quando si devono aiutare nell’ambito della famiglia o tribù. Quello che vorremmo far capire è che si può e si deve uscire da questo recinto per andare incontro ai bisogni di tante persone. Anche loro sono nostri fratelli che da noi aspettano che rinforziamo la loro speranza per un mondo migliore.