Scafati: chiude battenti la rassegna musicale del Cortile Santoro

Venerdì 21 maggio si conclude, in vista della stagione estiva, la rassegna musicale proposta dal Cortile Sonoro di Scafati, per la direzione artistica di Camillo Mascolo, batterista dello storico gruppo rock angrese “Malatja”. Nelle parole dello stesso Art Director, “Cortile Sonoro è la nuova associazione di promozione musicale che apre a Scafati, in provincia di Salerno. Nato dalla necessità di offrirsi e offrire ad ogni musicista uno spazio dove suonare la propria musica, il Cortile ha dato vita ad un centro culturale e di divulgazione artistica capace di includere ciò di cui necessita sia uno strumentista in erba che un professionista intento a raggiungere i propri obiettivi di studio e artistici: una sala prove, uno studio di registrazione, una scuola di musica.” Ad ospitare la serata, come sempre, la birreria The Queen Pub, sita al numero 12 del vicolo Rodi di Angri. Il concerto di venerdì 21 sarà tenuto dal Kyrja Trio, giovane formazione che nasce dall’incontro e dalle sperimentazioni di tre artisti del territorio salernitano, ognuno già con personali e significative esperienze alle spalle. Alla chitarra Alessandro Vitiello, già conosciuto dal pubblico del Queen Pub con il “Daddy Red Hair Trio”, di cui fa parte insieme ad Alfonso D’Antuono e Alessandro Milo; alle percussioni, con un set insolito e appositamente assemblato, il M° Ugo Rodolico, noto come membro stabile dei “Percussion Drumming” di Paolo Cimmino, in un ruolo diverso da quello di batterista jazz, che abitualmente ricopre presso svariate formazioni campane; infine, la splendida voce di Carmen Vitiello, esibitasi proprio al Queen Pub nel corrente mese di maggio con il “Caroman Quartet” (Carmen Vitiello, Roberto Valletta, Marco Napoletano, Angelo Cerrato), ci accompagnerà in un repertorio dal gusto sofisticato, che spazia dall’Europa all’America. Il Kyrja Trio infatti propone alcuni tra i pezzi più conosciuti del mainstream internazionale, brani del repertorio brasiliano, fino ad arrivare ad alcuni classici del jazz, tutti ri-arrangiati in maniera assolutamente originale e personale.