Salerno: Cgil e Prefettura, attriti e dialogo

Giuste e legittime le istanze dei lavoratori che, a fronte d’una crisi che alligna nel Paese, guardano con notevole preoccupazione agli scenari provinciali. Di qui l’allarme della Cgil, al quale si sono uniti anche altri sindacati, per far sì che un tavolo tecnico anticrisi, possa essere la piattaforma dialogica con le istituzioni. Stamane, dopo un corteo in bandiere rosse, l’incontro con il Prefetto Sabatino Marchione, in Piazza Amendola, per i termini della questione. “Non sono mai stato contrario ad affrontare le tematiche lavorative- ha incisivizzato il Prefetto- anzi mi son sempre mostrato alleato dei diritti umani. Credo che comunque un tavolo generale a 360°, sia qualunquistico e rischi di non prendere in esame seriamente le singole istanze. I vari punti che il segretario Tavella espone, possono essere metabolizzati singolarmente. Tale linea mi sembrò condivisa già nel mese di ottobre, a pochi giorni dal mio insediamento cittadino. E vari tavoli son stati gestiti dinanzi all’emergenza Alcatel ed altre. Non comprendo perchè Tavella oggi rilanci un problema, giacchè per la Despar c’erano stati contatti personali con Della Monica. Non credo che un tavolo pletorico sia la panacea dei lavoratori. Non vorrei che venisse strumentalizzato un problema serio, per pruriti di divismo!” Sul lato opposto, Franco Tavella non ci sta ad annuire e rilancia l’rgenza che i punti stilati in un manifesto ben visibile in tutta la città, vengano discussi. “Partendo dalle società miste- commenta il sindacalista-con i loro  costi, prima che falliscano. Come per i figli dei lavoratori cassintegrati o in mobilità: che vengano abrogate le tasse, insieme ad un fondo anticrisi, da istitire per i lavoratori. Si parla di ben 1500 posti di lavoro seriamente compromessi nel Salernitano, che invocano interventi urgenti. Ma, fino a questo momento, il Prefetto non ha mostrato segnali di dialogo a riguardo, contattandomi in merito! Vedremo oggi pomeriggio, come ha dichiarato pubblicamente accettando di ricevermi, cosa verrà fuori”.