Memorie di una serata culturale

           Giulio Caso

Era la sera del grande evento culturale; molte le signore ingioiellate sedute nelle prime file, tra l’altro riservate ai cosiddetti VIP e compagnia bella. Il grande evento consisteva nella presentazione di un libro d’arte. Bisogna dire che il libro si presentava bene, se non altro per le foto a colori e per i personaggi che vi comparivano menzionati, qualcuno tirato per i piedi, ma in fondo esso raggiungeva lo scopo di diffondere informazioni artistiche sulle nostre zone. Gli interventi furono: dispersivi, lunghi e poco aderenti al libro; rappresentarono, come sempre, la solita passerella, dei ”ci sono anch’io”.  Alla fine fu distribuito il libro ai Vip, agli amici degli amici e alle signore ingioiellate di prima fila, ne chiesi una copia, ma mi fu risposto che esse erano poche e riservate. Per un libro di così grande pregio neanche a pagarla se ne poteva avere una (i soldi dei contribuenti andavano spesi  bene e quindi solo gli intenditori avrebbero potuto ”goderne” la lettura). Mi avviai per uscire e mentre aspettavo, educatamente, le signore che si esibivano nei convenevoli finali occupando il corridoio, ne osservai una che, tutta infastidita e annoiata, manteneva su un braccio la pelliccia e  nell’altra mano il libro. Alla fine, la detta signora, si avvicinò ad un angolo e buttò il libro nel cestino della carta straccia, poi, finalmente libera dallingombro, si avvolse la pelliccia sulle spalle e, con passo felpato, uscì dalla sala. Non realizzai subito la cosa, tanto rimasi sbigottito, dovetti forzarmi mentalmente per agire, ma presi il libro dal cestino e mantenendolo con due dita uscii anch’io all’aria aperta. Trovai un amico che disse:<< Ecco uno dei raccomandati che ha ricevuto il libro, mi piacerebbe leggerlo, posso?>>. Glielo regalai volentieri.   

 

2 pensieri su “Memorie di una serata culturale

  1. Ecco un esempio calzante di come “apparire” conti di gran lunga “essere”. Già da una “signora” che non si fa scrupolo di indossare una pelliccia non ci si può mica aspettare una sensibilità culturale e personale…

  2. Molto bello il Suo racconto Dottor ed amico Giulio Caso,(se così mim consente di dire). Sono uno di quelli che ha assistito molteplici volte le funzioni di presentazioni di libri. e devo asserire che , in tante occasioni , ho notato l’affollamento di veri o presunti presentatori di libri che cercavano posti dove potevano essere stati più visibili per farsi meglio notare dal pubblico. Direi che , tante volte, sembra come una carrellata di presenze, non tanto per apprezzare qualunque cosa scritta , bella o brutta che fosse, ma per esporsi al pubblico per farsi la pubblicità gratuita. Molto bene! Così, si da’ spazio a tutti. E’ un fenomeno che va avanti tranquillamente senza pericolo di incappare in contraddizione di veduta con nessuno. Cordialità

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