Baronissi: si respira aria pulita

La città di Baronissi come caso di studio in una tesi di laurea sui livelli d’inquinamento ambientale nelle città. E’ quanto ha proposto Carmen Ferrara, una studentessa del corso di Valutazione e Controllo Ambientale presso l’Università degli Studi di Salerno. La neolaureata ha discusso un lavoro finale dal titolo “Monitoraggio degli ossidi di azoto in atmosfera”, scegliendo come sito per il monitoraggio ambientale di ossidi di azoto e BTX il centro cittadino di Baronissi. Nella tesi è stato analizzato, tra l’altro, l’andamento delle concentrazioni degli ossidi di azoto in funzione delle abitudini cittadine, che influenzano il traffico veicolare, e in funzione delle variazioni delle condizioni atmosferiche. Da sottolineare che durante i mesi di monitoraggio non è mai stato raggiunto il valore limite di legge per la concentrazione del biossido di azoto dannoso per la salute. «Quanto ha permesso di rilevare l’indagine scientifica condotta dalla giovane neo dottoressa è un dato oggettivamente inequivocabile che testimonia la qualità dell’aria che si respira a Baronissi – sottolinea l’assessore all’Ambiente Alfonso Farina – è vero non siamo in una metropoli, ma le percentuali ben al di sotto dei limiti di legge emersi dallo studio non erano affatto scontate se consideriamo il flusso veicolare che attraversa la città diretto alla vicina università. Ciò per noi è motivo di soddisfazione ed uno stimolo a promuovere giornate ecologiche per consolidare quell’approccio alla vita quotidiana eco-sostenibile necessario al mantenimento di una qualità dell’aria sana e priva di agenti inquinanti per i nostri bambini». Lo studio ha fatto emergere alcuni importanti risultati. Prima di tutto è stato possibile osservare le ampie variazioni di concentrazione di NOx in funzione delle diverse condizioni atmosferiche, valutando l’efficacia del vento nella dispersione degli inquinanti: fattore, quest’ultimo, molto importante a Baronissi, essendo la città frequentemente soggetta a raffiche di vento. Inoltre è stata valutata la dipendenza della concentrazione atmosferica degli ossidi di azoto rispetto alle abitudini cittadine. A tal proposito sono stati rilevati i picchi giornalieri di concentrazione più elevati, che ovviamente corrispondono alle ore di più alta intensità di traffico veicolare.