Salerno: Ferraioli, destinare i fondi del bollo auto ai Comuni

Prevedere, nell’ambito del federalismo fiscale, il trasferimento degli incassi del bollo automobilistico ai comuni, per consentire agli enti locali di avere risorse economiche da destinare alla manutenzione del territorio e alla tutela dell’ambiente. E’ questo il senso della proposta dell’esponente politico di ‘Noi Sud’, Rosanna Ferraioli, e inviata — «con la speranza che possa essere uno dei punti trattati nei tavoli di concertazione tra Comuni, Stato e Regioni», afferma l’imprenditrice di Angri — all’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni d’Italia, e ai presidenti di Senato e Camera Renato Schifani e Gianfranco Fini. La mozione ipotizza la modifica dell’articolo 17, comma 10, della Legge 449 del 1997 sulla tassa automobilistica di circolazione (il cosiddetto bollo) che, dal gennaio 1999, ha demandato alle regioni riscossione, accertamento, recupero, rimborsi, sanzioni e contenzioso amministrativo. In questo scenario Rosanna Ferraioli propone la creazione di un fondo nazionale a favore delle amministrazioni comunali, finalizzato a garantire risorse per gli interventi necessari, urgenti e straordinari a salvaguardia del territorio. «Propongo questa iniziativa e l’ho spedita all’Anci, alla Camera e al Senato — ha detto l’esponente di ‘Noi Sud’ — perché sono convinta che la riforma del sistema dei rapporti tra Stato ed enti locali non abbia considerato i limiti e le difficoltà che attualmente caratterizzano la gestione funzionale dei Comuni. Visto che ai cittadini proprietari di veicoli è rivolta gran parte dell’opera delle amministrazioni locali (realizzazione e manutenzione di strade, parcheggi, illuminazione, frane, smottamenti, vigilanza) assorbe una rilevante parte dei fondi, credo sia giusto che almeno una parte del gettito del bollo automobilistico ritorni a questi enti per garantire quelle opere necessarie alla salvaguardia delle infrastrutture e alla tutela dell’ambiente. Inoltre, sarebbe una boccata d’ossigeno importante per i bilanci delle varie amministrazioni comunali, che dopo l’abolizione dell’Ici hanno i conti in rosso. Il taglio dell’imposta sulla casa è stata una mazzata per i sindaci delle città italiane: nel 2008 sono mancanti all’appello 536 milioni di euro. L’anno scorso 796. E nel 2010 il buco è salito a 925 milioni. Quindi questo fondo potrebbe portare nelle casse dei Comuni salernitani somme importanti per la riqualificazione del territorio».