Vita di Missione: il piccolo del rospo non muore per l’acqua

Padre Oliviero Ferro

In Africa il bambino impara subito a vivere. Qui da noi, vediamo che sono seguiti nei primi anni dai genitori. Forse perché i figli sono pochi e quindi bisogna curarli bene. In Africa, potrete vedere andando nei villaggi, i bambini piccoli,anzi piccolissimi,che sono seguiti dalla sorelline più grandi. A volte la mamma li porta con sé nel lavoro dei campi. Da piccoli imparano a lavorare e ad arrangiarsi. Certo ci si può domandare come fanno. La fantasia non ha limiti. Ognuno in casa ha il suo compito. Chi va a prendere l’acqua,chi spazza il cortile, chi aiuta a preparare da mangiare. Certo, al momento del pranzo, i bambini sono sempre gli ultimi a godere dei resti degli adulti. Però non manca mai loro il sorriso e tanta furbizia. Poi si ingegnano per guadagnare qualche soldino. Se vai alla domenica allo stadio e lungo le strade, li trovi che vendono caramelle,penne biro, dolcetti. Insomma tutto quello che li può aiutare a comperarsi i quaderni e ciò che può servire per la scuola. E’ proprio vero che “il piccolo del rospo non muore per l’acqua”. E’ la lotta per la sopravvivenza. Quante volte li ho visti tornare dai campi con la loro mamma con un pezzo di legno sulla testa o altro,frutto del lavoro. Era più grande di loro,ma non si lamentavano. Ma la cosa più bella è imparare la lingua locale insieme con loro. Si divertono un mondo quando sbaglia una pronuncia o dici una parola sbagliata. Ti correggono. E se poi ti capita di avere una caramella in tasca, l’accettano volentieri. I bambini ti insegnano a vivere e a non lamentarti sempre. Loro vogliono avere il loro posto nel mondo. E chiedono anche a te di dare loro una mano. Ci guadagnerai sempre. Il loro sorriso è la più bella ricompensa.