Salerno: Politiche giovanili, Sport e Formazione, Iannone illustra priorità 2010

Trasporto per gli studenti diversamente abili, impiantistica sportiva, formazione, Informagiovani e Forum giovanili sono le priorità dell’Assessorato provinciale Diritto allo Studio e Formazione scolastica, Formazione professionale, Politiche giovanili, Informagiovani e Sport, illustrate dall’Assessore Antonio Iannone questa mattina nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno preso parte il Consigliere provinciale, Alessandro Schillaci, Presidente della VII Commissione Istruzione secondaria di secondo grado, Istruzione artistica, Diritto allo studio, Rapporti con l’Università, Politiche giovanili, Politiche per la pace, Sport e i dirigenti di settore Ciro Castaldo, Alfonso Ferraioli e Alfonso Longobardi. A conclusione è stato proiettato anche lo spot realizzato dall’Assessorato “Vivi – La Droga ti spegne”. L’obiettivo è di avviare una campagna di sensibilizzazione contro l’uso di droghe rivolta ai giovani del territorio. «Intendiamo avvicinare i giovani alle Istituzioni e le Istituzioni al mondo dei giovani, svolgendo un’apposita attività di coordinamento delle strutture presenti sul territorio – ha spiegato Iannone – Abbiamo voluto segnare un cambio di passo rispetto alla precedente Amministrazione, puntando innanzitutto sulla trasparenza e sulla massima chiarezza. In particolare, nel settore dello sport abbiamo completamente dismesso la gestione del passato perché l’Ente pubblico non può essere un contributificio. L’attività di formazione professionale, invece, deve essere realmente rivolta ai formandi e non ai formatori. La gestione di tale settore da parte della Regione Campania, in questi anni, è stata ancor più scandalosa dell’emergenza sanità e dell’emergenza rifiuti. Con l’attività di verifica e vigilanza che spetta alla Provincia, congiuntamente alla delega per l’attuazione del FSE (Fondo Sociale Europeo) programmazione 2007-2013, puntiamo a formare figure professionali che siano realmente adeguate alle potenzialità di sviluppo del nostro territorio». L’Assessore Iannone ha elencato gli impegni di spesa dedicati a ciascun settore: 162 mila euro (Politiche Giovanili); 37.500 euro (Informagiovani); 121.323 euro (Formazione professionale); 1.040.000 euro (Politiche scolastiche) e 692.156 euro (Sport). Ha precisato, inoltre, che la Provincia non darà alcun contributo alla manifestazione Exposcuola perché «ci sono altre priorità, tra cui il trasporto per gli studenti diversamente abili e in generale l’assistenza a tutti i soggetti disagiati».  

 

 

2 pensieri su “Salerno: Politiche giovanili, Sport e Formazione, Iannone illustra priorità 2010

  1. Questa è un’ottima notizia: nessun contributo alla manifestazione Exposcuola! Bravo Assessore Iannone!

  2. Per eventuali “piagnistei” e insulse critiche, la risposta è in questo aricolo pubblicato su “Cronache” in occasione della decima Exposcuola (novembre 2009)
    Decima e ultima?
    Aurelio Di Matteo
    Anche la decima edizione dell’Exposcuola è terminata. La domanda secca e chiara che bisogna rivolgere alla Provincia è la seguente: sarà finalmente l’ultima? Saremo d’ora in poi liberati da questa inutile e sumptuosa fiera delle vanità, mostra di saltimbanchi e giocolieri? Qualcuno, il solito politico trasformista o l’immancabile sempre attivo intellettuale nullafacente, per farla in qualche modo sopravvivere, proporrà di certo due cose: cambiare formula e inserire nell’organizzazione e gestione qualche nuovo questuante, però dell’area di centro-destra. Quest’ultima figura, poi, è specie faunistica difficile da estinguere, pur ricorrendo ai più drastici e radicali trattamenti chimici.
    Ai sempiterni laudatores temporis acti (et sumptuosi) – per i colti destinatari espositori è d’obbligo il latino! – vogliamo rivolgere la stessa domanda che proponiamo da alcuni anni, senza che ci sia stata una risposta basata su monitoraggi e valutazioni né aleatori né affidati a vuote argomentazioni e slogan pubblicitari. È una domanda che non poniamo solo noi, ma quelle migliaia di elettori e di cittadini che hanno sperato, e sperano, in un deciso cambiamento di metodi e di contenuti.
    La domanda è questa. Come avviene per ogni investimento, c’è qualcuno che abbia valutato, con monitoraggio esterno, obiettivo ed esperto, quale concreta e produttiva ricaduta ci sia stata sul sistema scolastico provinciale con la decennale kermesse di Exposcuola? E preventivamente, a chi è affidato il compito di selezionare e valutare la validità culturale, pedagogica e didattica di ciò che viene “esposto” e “rappresentato” in questo circo che, con una buona dose di presunzione, si autodefinisce “il Salone del confronto tra le proposte formative dell’Europa e del Mediterraneo”? In questi dieci anni, probabilmente distratti dall’antico compito di “fare scuola”, non ci siamo accorti dell’equipe di grandi pedagogisti, novelli profeti della scuola del futuro, che tanto miglioramento hanno comportato nella scuola salernitana da rendere inutile ogni riforma da parte del Ministero della P.I., né abbiamo trovato un po’ di tempo per leggere il loro pedigree accademico e culturale e le loro dotte pubblicazioni scientifiche, di certo note e apprezzate anche fuori dei confini italici. Ma questa è domanda corollario, un po’ irriverente, da cittadino scarsamente informato!
    Ritorniamo alla prima. C’è qualcuno che, ignorando la vetrina mediatica dell’apparire dei politici e dei
    sedicenti esperti, abbia valutato e ipotizzato comparativamente un investimento serio e produttivo per gli Istituti scolastici secondari, al fine di utilizzare quelle somme senza sciupio, a beneficio di tutti gli alunni e in coerenza con le funzioni e i compiti affidati dalla normativa all’Ente Provincia? E a proposito di somme, questa rappresentazione circense quanto costa annualmente e quanto è costata in dieci anni? Sono esatti i 400 mila euro di quest’anno e i 600 mila e più dello scorso anno? Senza contare che a questi della Provincia di Salerno bisogna aggiungere i costi a carico degli altri Enti e delle singole scuole.
    Se non ci siamo distratti anche in questo caso, la normativa affida all’Ente Provincia la competenza sulla realizzazione di nuovi edifici e sulle spese per la loro gestione e manutenzione, relativamente a tutti i tipi di scuole d’istruzione superiore, il dimensionamento della rete scolastica, gli interventi per l’integrazione scolastica e quelli educativi particolarmente finalizzati alla prevenzione dello svantaggio scolastico, i progetti sul trasporto scolastico integrato, il piano di utilizzazione degli edifici e di uso delle attrezzature, la sospensione delle lezioni in casi gravi e urgenti. A noi, poco informati, non risulta da nessuna parte che la Provincia, come pomposamente viene presentata Exposcuola, sia deputata a “determinare l’ottimizzazione dell’offerta scolastica attraverso la formazione di docenti e dirigenti, il trasferimento di buone pratiche, l’implementazione del rapporto scuola territorio e ogni altra utile azione atta a rendere la scuola sempre maggiormente snodo imprescindibile per la qualificazione dei tempi e degli spazi della contemporaneità” (addirittura!). Non sono, questi, compiti propri del Ministero della P.I. nelle sue varie articolazioni e dei singoli Istituti? A meno che la BIMED, inutile ente derivato e carrozzone tutto fare, non si ritenga Associazione esperta e indispensabile per costruire la scuola di domani e indicare le nuove linee pedagogiche e didattiche.
    A parte che dopo dieci anni in concreto non si avverte nessuna “ottimizzazione” dell’offerta scolastica, ma si notano soltanto edifici cadenti, aule insufficienti e circa sette milioni di euro spesi annualmente per affittare locali dai privati; a parte che dopo dieci anni non c’è stata nessuna “implementazione” (sic!) del rapporto scuola territorio, ma soltanto l’assenza di pur minimi supporti e interventi per facilitare l’integrazione degli alunni diversamente abili, questo sì compito prioritario della Provincia, è sotto gli occhi di tutto che questi quattro giorni di confusione e di festività aggiuntive per alunni caciaroni sono serviti a impinguare le entrate di quel carrozzone di sprechi e di clientele che sempre più si rivela la BIMED.
    E nel ricordare questa cosiddetta Associazione di Enti che, come leggiamo nella sua mission, “partendo dagli assunti gramsciani” passando “attraverso la ripresa culturale, la valorizzazione del patrimonio BAAAS locale, la promozione della nostra cultura e della nostra civiltà”, è finita anche per dare vita a Consorzi di aziende agricole private con evidenti scopi di commercializzazione camuffata da promozione di prodotti tipici, che nulla ha in comune con le Arti e con le Scienze, ci assale un dubbio atroce: vuoi vedere che con la scusa di chiudere con Exposcuola resta in piedi il Parco Scolastico del Mezzogiorno con un investimento di 30 milioni di euro, pari alla somma occorrente per costruire sei edifici scolastici per altrettanti Istituti standard per 25 classi?
    Sono domande irriverenti e da cittadino retrò, poco attento alle “novità” culturali e pedagogiche? Aspetto che qualcuno me lo dimostri, e dimostri con risultati e dati riscontrabili che l’enorme costo sia giustificato anche sotto il profilo della legittimità amministrativa nell’affidamento gestionale e nella selezione dei protagonisti e degli addetti.

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