Fisciano: Valentina Postika in attesa di partire

Lunedì 26 aprile 2010 alle ore 10.00 nell’Aula Imbucci del Dipartimento di Scienze Storiche e Sociali dell’Università di Salerno sarà proiettato il film documentario Valentina Postika in attesa di partire di Caterina Carone ed Enrica Gatto, quest’ultima laureatasi nell’ateneo salernitano. Il film è stato premiato al 27° Torino Film Festival (2009) come “Miglior Documentario Italiano”ed è attualmente candidato al David di Donatello nella sezione “miglior documentario di lungometraggio”. La proiezione avverrà nell’ambito del corso di Storia Contemporanea e media audiovisivi, tenuto dal prof. Pietro Cavallo, e del Laboratorio di Storia del Cinema, tenuto dal prof. Pasquale Iaccio. Il film documentario è stato premiato dalla giuria del Torino Film Festival, composta da Marta Donzelli (Italia),  Stefano Mordini (Italia), Jean-Pierre Rehm (Francia) con questa motivazione: «Primo premio a Valentina Postika in attesa di partire […] per la complessità del racconto e per la capacità di utilizzare, con rara leggerezza, più di 60 anni di storia italiana. Per la ricerca di una memoria videografica familiare che si trasforma in memoria collettiva». Valentina Postika in attesa di partire è inoltre presente nella cinquina finale delle opere candidate a ricevere il prestigioso David di Donatello 2010 come “miglior documentario di lungometraggio”. Saranno presenti le autrici, Caterina Carone ed Enrica Gatto. Quest’ultima si è laureata in Scienze della Comunicazione, all’Università degli Studi di Salerno, nell’anno accademico  2005/2006, con una tesi dal titolo “Il tempo della caduta dei tralicci”. Storia e cronaca del “terrorismo” altoatesino (relatore il prof. Cavallo, correlatore il prof. Iaccio). Caterina Carone, abruzzese, che ha curato la regia e la fotografia del film, ed Enrica Gatta salernitana, che ha collaborato alla regia e ha realizzato il montaggio e il suono, sono due ex allieve della ZeLIG – Scuola di documentario, televisione e nuovi media di Bolzano, dove si sono diplomate nel 2007. Poco dopo, hanno iniziato a lavorare alla lunga ed intensa produzione della loro prima opera di ampio respiro, che ha richiesto oltre un anno di attività. Valentina Postika in attesa di partire racconta la storia di Valentina, badante moldava, e di Carlo, ottantenne partigiano e dirigente pesarese del Partito Comunista durante gli anni cinquanta. La loro convivenza, necessaria e obbligata, è racchiusa tra le mura di un piccolo appartamento di periferia e si svolge tra silenzi, litigi e incomprensioni, tra momenti di amicizia e di estraneità. Lui ripercorre il passato mentre lei pensa al domani quando tornerà in Moldavia per riabbracciare i suoi figli. Attraverso l’archivio privato di Carlo, che racchiude innumerevoli super 8 e videocassette realizzate lungo tutto l’arco della sua vita, il film racconta, con delicatezza e insieme con forza, gli ultimi sessant’anni di storia del nostro paese. L’anziano protagonista sta progressivamente perdendo la memoria, ma allo stesso tempo si avverte la sua tenace volontà che quella memoria storica, da lui vissuta e faticosamente raccolta su nastro, non vada perduta. Dal passato al futuro il salto non è facile, ma il film riesce a sfiorare anche questa prospettiva, raccontando le giornate di Valentina, scandite dall’attesa costante del giorno in cui potrà finalmente tornare in Moldavia e riabbracciare la sua famiglia. Accanto alla storia di Carlo e Valentina, il film racchiude anche quella di Caterina ed Enrica, due giovani ragazze dal grande talento e dalla forte determinazione, che si sono avventurate in un’iniziativa audace, completamente autoprodotta, nella quale hanno investito energie e risorse per oltre un anno. Una storia a lieto fine, per una volta, visto il grande successo riscosso a Torino. C’è solo da augurarsi che l’impegno ed il talento delle due giovani documentariste riesca a trovare rapidamente la via della distribuzione nelle sale cinematografiche della penisola, e che un pubblico più vasto di quello di Torino possa avvicinarsi a questa storia e, perché no, anche riconoscervisi.