Scafati: Aliberti in risposta all’esposto della Sinistra

I Comunisti sono letteralmente allo sbando, probabilmente, in preda ad un delirio di invidia, forse dettato dalla loro assenza in consiglio comunale e in generale dalla scena politica scafatese. Le loro considerazioni in merito alla gestione della cosa pubblica di questa amministrazione sono delle vere e proprie fantasie, frutto di una evidente incompetenza e di una profonda ignoranza rispetto alle procedure che contraddistinguono la programmazione di un’opera pubblica, che non può essere deliberata in Giunta ma prima progettata, mutuata e così via. Anche il restyling di piazza V.Veneto, ad esempio, non è stato effettuato di punto in bianco ma è stato il risultato di una procedura antecedente, ben lontana dal periodo elettorale. Questa amministrazione, a dire la verità, è in perenne campagna elettorale, nel senso che si sente in dovere, nell’interesse del territorio, di rispondere al programma elettorale di due anni fa in maniera puntuale ed è per questo motivo che la città è diventata un cantiere aperto, in cui si lavora a tempo pieno, senza sosta, sia in campagna elettorale che in periodi non sospetti. La prossima settimana, infatti, partiranno i lavori di tre importanti opere pubbliche e il rifacimento di altre dieci strade. La stessa cosa avviene per gli opuscoli informativi redatti per portare all’esterno del palazzo comunale ciò che l’amministrazione sta facendo nell’interesse della città, opuscoli che nei tempi consentiti dalla legge sono stati legittimamente distribuiti. Il prossimo è già in cantiere e avrà il compito di informare i cittadini proprio sui prossimi interventi e quelli già realizzati in tema di opere pubbliche, priorità di questi primi due anni di amministrazione. Per quanto riguarda lo staff, organismo a supporto del Sindaco, ritengo legittimata la mobilitazione in campagna elettorale per Monica Paolino fuori dall’orario di lavoro, essendo composto da uomini e donne di fiducia del primo cittadino. Lo straordinario, invece, è stato distribuito dal dirigente ai dipendenti comunali in base alla disponibilità offerta nel periodo elettorale. Anche su questo punto, è importante precisare che lo straordinario distribuito rientra nella quota concessa dalla Prefettura, a differenza di quanto accadeva anni addietro, proprio con i comunisti, i quali elargivano cifre esorbitanti di straordinario utilizzando anche risorse comunali, con il preciso obiettivo di fare proseliti. Questa politica clientelare, con la mia gestione, è stata eliminata. Anche per le nomine nelle partecipate, ho inteso valorizzare chi, insieme al sottoscritto ha condotto battaglie all’opposizione e ha condiviso con entusiasmo il progetto ‘Scafati Cambia’. Puntiamo, inoltre, sui grandi eventi per dare visibilità alla nostra città e per rivitalizzare l’economia. Abbiamo scelto questa strada, ispirandoci al Sindaco di Salerno, molto più bravo di noi in questo settore, prendendo le distanze dal vecchio metodo basato sui contributi a pioggia alle varie associazioni amiche. Del consenso della gente ormai ne abbiamo avuto ampia conferma. La nostra gestione è ormai nota anche fuori Scafati, dove in occasione dell’ultima competizione elettorale, i consensi ottenuti sono stati straordinari. Una campagna elettorale costata pochi spiccioli rispetto alle ingenti risorse investite da altri candidati e che ha coinvolto tanti cittadini scafatesi. I manifesti affissi ai balconi sono la testimonianza di un affetto ancora vivo verso il nostro candidato e non certo di una sudditanza o di un’imposizione. Hanno, però, ragione, i comunisti, quando ci suggeriscono di rimuovere i manifesti che violano il Codice della Strada. La bellezza del manifesto potrebbe far sbandare qualche automobilista…Scrivere al Prefetto per ottenere un po’ di visibilità è ridicolo, soprattutto quando la propria parte politica, per anni, ha condotto una gestione fallimentare che ha portato l’ente allo sfascio. L’odio e l’invidia non hanno mai portato da nessuna parte, figuriamoci ad accrescere un consenso che a Scafati non esiste più.

 

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