Salerno: Carabinieri, puniti autori di maltrattamenti e minacce

Per tutto il pomeriggio e la serata di ieri 14 aprile, i  Carabinieri del Reparto Operativo, tra Salerno e Battipaglia, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 4 soggetti, tutti pregiudicati, per una prolungata serie di reati che vanno dal sequestro di persona alle lesioni, dai maltrattamenti alle minacce ed al falso in danno di una donna trentaseienne di Bellizzi. I fatti, emersi nel corso di attività investigativa avviata nel mese di novembre del 2009 dai Carabinieri del Reparto Operativo di Salerno in stretto contatto con la Procura di Salerno e successivamente confermati dalla donna oramai esasperata, si sono verificati con carattere di continuità a partire dal 2003 sino ai primi mesi del corrente anno. Gli accertamenti svolti dai carabinieri hanno consentito di far completa chiarezza sulla vicenda consentendo all’Autorità Giudiziaria di emettere la misura cautelare condividendo così appieno le risultanze investigative raccolte dai Militari. I responsabili dei fatti sono il marito della donna, il quarantunenne Carmine Marino, pregiudicato ed esponente del clan “Pecoraro-Renna”, attivo nella Piana del Sele, A.V, trentanovenne pregiudicato, F. S., trentottenne pregiudicato e G.P., trentenne, anch’egli pregiudicato. I quattro, in più occasioni, sotto la guida del Marino,  sottoponevano a pesanti vessazioni, minacce gravi, procurando lesioni e privato della libertà la donna arrivando persino a pretendere che la stessa si prostituisse in locali della zona in favore di uomini facoltosi.  Il Marino inoltre  costringeva la ex moglie a riconoscere come propria la figlia secondogenita della donna, concepita nel corso di una relazione extraconiugale dalla stessa allacciata con un soggetto ed intrattenuta durante un periodo di detenzione sofferto dal Marino, impedendo così  che la bambina potesse raggiungere il padre naturale fuori provincia. Valutate le responsabilità dei soggetti, il Giudice per le Indagini Preliminari ha disposto l’applicazione della custodia cautelare in carcere per i primi tre, mentre gli arresti domiciliari per il quarto .