“Te la diamo gratis”

di Rita Occidente Lupo

Il turpiloquio, ancora offende? Il doppio senso, tuttora provoca? Nella ricerca lessicale, annaspando nel tentativo d’una originalità sempre più indecente, che accattivante, le parole svuotate del loro primitivo significato. Svalutate della loro essenza. O caricate, per fare centro. Nei giorni scorsi, a Napoli, la propaganda elettorale, fortunatamente, ha sovrapposto la provocazione. Uno spot, di dubbio gusto, infelicemente trovato, direbbe l’Unione Donne Italiane, per ferire la femminilità. Su giganteschi manifesti «Te la diamo gratis». Senza alcun oggetto. Un gioco di parole, per colpire. Nel tentativo di farsi notare. E di strappare quell’ilare comicità, oggi sempre più infarcita di volgarità. A tali intenti, molte donne, hanno alzato la voce. Facendo capire chiaramente che il proprio corpo, non può essere merce di scambio. L’assessore comunale della commissione Pari Opportunità, Valeria Valente, tirata in ballo,  intervenuta nella questione, a proposito degli spazi pubblici previsti per la stampa. Fattole notare, come tali spot feriscano il pudore. In un momento in cui le quote rosa, decollano a pieno titolo in ogni campo, giacchè la stessa politica, ha fatto spazio al gentil sesso, senza riservargli l’uscio secondario, la meraviglia di chi ancora vede la donna “usata” e strumentalizzata. Facendo leva su quelle battutacce, da caserma. L’Udi ha gridato il dissenso, ma Napoli attende giustizia!