Anpar, Mediazione Civile: potenziare la professionalità e gli organici in

La crisi, per i professionisti che investono nella conciliazione e nell’arbitrato, può essere un’occasione di affermazione e crescita sul mercato globale, ha affermato, il presidente dell’A.N.P.A.R. Giovanni Pecoraro, all’assemblea dei soci, riunita per l’approvazione del Bilancio 2009. “Valorizzare i conciliatori specializzati con A.N.P.A.R., è l’obiettivo primario, della nostra associazione”. Pregevoli ed accettabili, nei fatti, le risposte date ai presenti, sull’andamento della mediazione civile, dopo l’entrata in vigore del D. Leg. 28/2010. L’A.N.P.A.R., da 2 dipendenti assunti nel 2007 a tempo parziale ha un organico composto da 8 unità lavorative altamente
qualificate, a tempo indeterminato e nel rispetto dei C.C.N.L., oltre l’intero direttivo composta da cinque professionisti. Tra questi, anche conciliatori specializzati, che hanno voluto mettere a disposizione dell’Organismo la loro professionalità rifiutando come già accade per l’intero direttivo all’esercizio di attività conciliativa. Ma questo non è tutto, ha affermato Pecoraro, consistenti sono state i compensi che abbiamo elargito ai delegati Regionali, Provinciali, e Comunali – quali tutor addetti ai percorsi formativi – ed ai docenti addetti alla formazione. In un periodo di crisi economica globale, molti sono stati gli studi professionali, obbligati a ridurre i costi, o a chiudere lo studio (30.000 chiusure nel solo anno 2009 e i dati del 2010 sono ancora più preoccupanti). Giovani talenti professionali, fuori dal mercato del lavoro? Non è una scelta che a me piace, dice il presidente Pecoraro, lo sviluppo delle libere attività professionali si rende necessario anche in considerazione della minore disponibilità di capitale umano nella fascia giovane rispetto a vent’anni fa (secondo dati ISTAT nel 1988 la classe demografica dei ventenni contava 980.000 persone, scesi a 670.000 nel 2008 con solo il 9% di laureati all’interno di questa fascia di popolazione). La patria del lavoro è ovunque si sta bene, e se ci si guarda attorno, forse, l’Italia , almeno per l’esercizio della libera professione è una patria dove il professionista dovrebbe trovarsi bene. Certo la nascita del nuovo istituto giuridico della mediazione civile ha allargato le possibilità di lavoro per quel 9% di laureati che attraverso un percorso formativo altamente specializzato e breve possono essere chiamati a risolvere controversie in materia di tutela di diritti disponibili del cittadino. Ottimismo e speranza contro il pessimismo di quelli le cui parole non fanno più notizia.