Netgroup Volley 1950, vittoria in trasferta

  Prima vittoria in trasferta  – e seconda di fila – della stagione per la Netgroup Volley 1950. La squadra di coach Enzo Senatore, nonostante la delicata situazione in classifica che la vede già con un piede in serie D, getta il cuore oltre l’ostacolo e batte sul neutro del ‘PalaVesuvio’ di Napoli il Cimitile per 3-1. Un successo inaspettato per la compagine cara al presidente Gino Ciafrone che, orfani di Pisano, Somma e De Amicis, ha messo alle corde il più quotato Cimitile inserendo in campo anche Gerardo Pagano, 55enne sempreverde con trascorsi in A2. E con la vittoria in terra napoletana i rossoblu raggiungono doppia cifra in classifica, anche se 11 punti sono sempre troppo pochi per una salvezza che resta un’utopia. Venendo al dato tecnico, la gara inizia bene per i salernitani che trascinati da Mario Pagano e un Cacciottolo in grande spolvero hanno la meglio sulla squadra di De Luca chiudendo il primo parziale sul 25-19. Ma il Cimitile è squadra tosta e tignosa e, grazie anche ai soliti errori di Salerno e compagni, la squadra di casa riporta in equilibrio il risultato conquistando il secondo set fissando lo score sul 25-19. I fantasmi di una stagione intera sono sempre dietro l’angolo per la Netgroup, ma la squadra di Senatore nel terzo parziale riesce a rimanere compatta e guidata sapientemente da Bruno conquista il game battendo Cimitile nuovamente 25-19. I salernitani capiscono che è il momento di innestare la marcia in più per chiudere la contesa e, dopo un set giocato punto a punto, Salerno e compagni conquistano set e vittoria ad oltranza liquidando Cimitile sul 26-24. A fine gara patron Ciafrone ha così commentato la seconda vittoria consecutiva della sua squadra: “Ringrazio i ragazzi per l’impegno che stanno mettendo in queste partite e per aver tenuto alto così il nome della Netgroup. Sono orgoglioso di questo gruppo e convinto che si sarebbe salvato senza problemi se non avessimo dovuto fare i conti con imprevisti di natura tecnica con cui purtroppo abbiamo dovuto convivere”.