Scuola a singhiozzi

  di Rita Occidente Lupo

Lectio brevis o schola brevis? In Usa, a New York, numerose istituzioni pensano di abbreviare le fatiche tra i banchi. Solo 4 giorni settimanali di lezioni. La gioia degli alunni, ma specialmente dei docenti, che vivono la scure del licenziamento, per il grande deficit di bilancio. A quanto pare, non solo l’Italia tra giorni incerti per il saldo degli “extra”, vale a dire contribuzione a supplenti o progetti ad esperti esterni. Da una parte, plauso all’iniziativa americana, anche tra notevoli perplessità in merito all’apprendimento dei discenti. Infatti, al di là della flessibilità curriculare prevista, le ore di lezione insufficienti a garantire una preparazione idonea. Al momento, labor limae ad orari ed organici, sperando di poter salvare, come si suol dire, capra e cavoli, senza il ricorso all’amputazione di discipline autrici della contrazione organica. Nel nostro Paese, il prossimo anno  roderà la riforma Gelmini. Tra svariati timori, per la scomparsa di alcune materie, che creerà passaggi di cattedra o slittamenti su altre materie affini. Tutto da verificare e da mettere in campo perché, all’insegna del nuovo, ancora una volta la carenza di fondi,  comune denominatore, livella del tutto.  In quanto alle ore d’insegnamento, agli allievi piacerebbe non solo poter concedersi un giorno di riposo settimanale, come in molti istituti già da tempo